Milano, Baggio.
Un nuovo aggiornamento di giugno 2025, arriva dal controverso cantiere di via Cancano 5 a Baggio, proprio di fronte al laghetto Cabassi all’interno del Parco delle Cave.
Dopo anni di scontri tra comitati di quartiere e promotori del progetto, e tra numerose proteste per la costruzione di tre torri residenziali (oggi giunte alla copertura), il cantiere è stato recentemente fermato. Anche questo intervento è infatti finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Milano, nell’ambito di una più ampia inchiesta sull’urbanistica cittadina, che sta scuotendo profondamente il settore immobiliare e delle costruzioni.


Il cantiere, ora sotto sequestro, sorge sull’area dell’ex Pompe Peroni S.p.A., storica fabbrica di sistemi di pompaggio industriale con oltre mezzo secolo di attività. L’intervento, formalmente classificato come “demolizione e ricostruzione con bonus volumetrico”, è stato autorizzato tramite un Permesso di Costruire Convenzionato che definiva parametri precisi: volumi, distanze, altezze e morfologia edilizia, in linea con le norme del PGT.

Tuttavia, come in altri casi simili, il progetto è stato poi avviato mediante la presentazione di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), usata per ottenere i necessari pareri tecnici (tra cui Commissione Paesaggio e Vigili del Fuoco). Sebbene l’uso della SCIA sia previsto dal Comune di Milano anche in questi casi, la Procura sta esaminando una trentina di interventi che potrebbero aver abusato di questo strumento, sospettando un uso distorto per eludere vincoli e oneri urbanistici.
Nel marzo 2024, il Comune ha cercato di fare chiarezza modificando i requisiti per l’avvio dei lavori, ma le incertezze normative pregresse restano.
Chi da sempre contesta il progetto – considerato inadatto al contesto del Parco delle Cave – spera ora che l’inchiesta possa bloccarne definitivamente la realizzazione. Tuttavia, osservando casi simili, questo esito sembra improbabile. Resta il rischio concreto che l’area resti abbandonata per anni, con un impatto negativo sul paesaggio e sulla vivibilità.

Il caso Residenze LAC e il “Sistema Milano”
Il progetto “Residenze LAC”, che prevede tre torri residenziali di 9, 10 e 13 piani (alte tra 27 e 43 metri, per un totale di 77 appartamenti) affacciate sul laghetto della ex cava Cabassi, è stato realizzato come “ristrutturazione edilizia con ampliamento fuori sagoma” della ex Pompe Peroni.
Anche questo cantiere è stato sequestrato, e la Corte di Cassazione ha respinto per la seconda volta il ricorso presentato dai costruttori di Nexity Parco delle Cave srl, confermando il sequestro preventivo già disposto nel luglio 2024 dalla gip di Milano, Lidia Castellucci.
La Cassazione, attraverso la sua terza sezione penale (specializzata in reati ambientali e urbanistici), ha ritenuto inammissibile il ricorso, rigettando anche la richiesta di attendere l’approvazione della cosiddetta legge “Salva Milano”. Il presidente della sezione, Luca Ramacci, ha chiarito che le decisioni devono basarsi sulle norme attualmente in vigore, e non su ipotetiche leggi future.
Nel frattempo, la legge “Salva Milano” è stata travolta da un’ulteriore inchiesta per corruzione, depistaggio e falso, che ha portato all’arresto, nel marzo 2025, dell’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni. Secondo gli inquirenti, tra i redattori della norma c’erano anche consulenti degli indagati e membri delle difese legali coinvolti.



Un impatto su scala cittadina
L’indagine, che ha preso il nome mediatico di “Sistema Milano”, coinvolge numerosi altri cantieri – tra cui Scalo House, Park Towers e Piazza Aspromonte – e ha causato l’interruzione dei lavori, la sospensione delle consegne e una crescente ansia tra i cittadini.
Il Comune ha avviato un tavolo di confronto con il comitato “Famiglie sospese, vite in attesa”, che rappresenta oltre 4167 famiglie rimaste coinvolte in questa paralisi urbanistica, nel tentativo di trovare soluzioni condivise.
Il caso solleva infine delicati interrogativi giuridici sul rapporto tra il legittimo affidamento dei cittadini e il potere della pubblica amministrazione di annullare atti illegittimi. La sfida sarà stabilire un equilibrio tra il rispetto della legalità e la tutela dei diritti acquisiti, valutando le singole situazioni con rigore e trasparenza.














Milano – Baggio – via Cancano 5 > RESIDENZE LAC (nella mappa Urbanfile codice: BAG4) (residenziale) (nuova costruzione con demolizione)
- committente: Nexity Milano – Parco Delle Cave Srl
- progetto architettonico: Arch. Ombra Bruno (BEMAA – Bruno Egger Mazzoleni Architetti Associati)
- impresa affidataria: Albini e Castelli Srl
- progettista e DL impianto elettrico: Ing. Aldo Bottini BMS Progetti Srl
- progettista e DL impianto meccanico: Ing. Aldo Bottini BMS Progetti Srl
- direttore dei lavori: Ing. Aldo Bottini BMS Progetti Srl
- progettista e DL opere strutturali: Ing. Aldo Bottini BMS Progetti Srl
- responsabile dei lavori: Per. Ind. Fernando Carbone Romeo Safety Italia Srl
- coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e esecuzione: Per. Ind. Damiano Romeo Romeo Safety Italia Srl
RISORSE
- link: Residenze Lac.


- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Orcokhan
- Baggio, Parco delle Cave, Architettura, BEMaa, via delle Forze Armate
anni fa venne fuori il caso dei loft sui navigli “fuorilegge” accatastati come laboratori, ma di fatto venduti come residenze, e senza documentazione di bonifiche ambientali, oneri urbanistici, ecc.
Ogni volta ne inventano una nuova, scaricando i costi degli illeciti su contribuenti e acquirenti che si ritrovano gli uni contro gli altri.
Nel 2019 si faceva riferimento a “….il Comune di Milano ha concesso il permesso per la costruzione di tre palazzi di 9, 10 e 11 piani in via Cancano…”, mentre nel cantiere attuale le altezze sono diverse?
No il problema sollevato dalla procura è l’uso della SCIA invece che della procedura per nuove costruzioni.
super contento. basta blocchi di cemento. sono antiestetiche. o si replica lo stile della città come case di ringhiera creando dei nuovi quartieri caratteristici o si costruiscono residenze esteticamente affascinanti da londra ad amsterdam a new york. sono qui si fanno blocchi colorati storti con i giardini condominiali che occupano pezzi di mappa di milano a caso.
Non vorrei deluderti, ma ci sono due esiti possibili:
1. tutta l’iniziativa immobiliare viene abbandonata e i “blocchi di cemento” incompiuti rimangono lì per i prossimi 20 anni;
2. dopo una sospensione la costruzione riprende e si completa.
Esiste anche l’ordine di demolizione, totale o parziale….
super contento. blocchi di cemento bruttissimi inutili e fuori tempo.
A parte le casette dei tre porcellini, tutte le altre sono blocchi di cemento. E di case a Milano c’è un enorme bisogno. Lei dove vive? E come ha fatto a permettersi una casa diversa rispetto a quella di noi comuni mortali?
caro luca, viaggia e ti renderai conto che gli scempi urbanistici ci sono solo qui. Londra conta 8 milioni di abitanti e i blocchi di cemento li conti sulle dita di una mano guardando la città dall’alto. Ha preservato la sua storia e i suoi quartieri. Anche i nuovi palazzi richiamano sempre lo stile a mattone, industrial ect. Stesso discorso Amsterdam. Milano ha interi quartieri dormitori stile russia e est europa. Fatti un giro a Uruguay o San leonardo. Uno scempio, pezzi di milano che potevano tranquillamente essere quartieri a modo e chissà magari anche turistici.