Milano | Vigentino – Completato il cantiere per dare dignità a piazza dell’Assunta

Milano, Vigentino.

Avviati i lavori di riqualificazione lo scorso febbraio, in questi giorni si è concluso l’intervento strutturale ed edilizio su piazza dell’Assunta, al Vigentino. Restano da completare le alberature e la sistemazione a giardino, che verranno realizzate non appena le condizioni climatiche, meno torride, lo permetteranno. Ci troviamo nello spazio antistante l’antica chiesa di Santa Maria Assunta in Vigentino.

La nuova sistemazione ha inevitabilmente comportato l’eliminazione di numerosi parcheggi, inclusi molti casi di sosta “selvaggia”, purtroppo diffusi in città. Ora la piazza, di forma triangolare, è stata in gran parte pedonalizzata, mantenendo sul lato di via dell’Assunta un percorso carrabile con una fila di parcheggi regolamentati.

L’area riqualificata risulta ora decisamente più gradevole: al posto della vecchia aiuola triangolare centrale, spesso invasa dalle auto, sono state realizzate due nuove aiuole laterali, in attesa di essere completate con alberature. Forse si sarebbe potuto riservare uno spazio maggiore al verde, anche considerando che la chiesa, non essendo più parrocchia principale, è purtroppo spesso chiusa. Si auspica inoltre che le future alberature possano mitigare l’impatto visivo delle poco armoniose facciate degli edifici anni Cinquanta che si affacciano sul lato settentrionale della piazza.

Di seguito le foto della piazza a fine cantiere.

Come accennato, piazza dell’Assunta è fondamentalmente il sagrato della seicentesca chiesa di Santa Maria Assunta in Vigentino, una costruzione graziosa, che meriterebbe una maggiore valorizzazione e una più frequente apertura al pubblico. Si distingue per lo slanciato campanile e la facciata in stile manierista, anche se quest’ultima risulta in parte compromessa da un pronao poco armonioso, sorretto da due esili colonne.

La chiesa ha origini antiche, forse risalenti all’epoca carolingia, sebbene non ne sia nota la data esatta di costruzione. Sorge in una zona che, a sud di Milano, era già importante in epoca tardoantica, ricca di necropoli e basiliche poste lungo le vie di collegamento con altre città.

Dopo la distruzione di Milano da parte del Barbarossa, il borgo del Vigentino si sviluppò rapidamente. Fu così che venne costruito il Castellazzo, un edificio difensivo poi donato, nel 1401, all’ordine dei Girolimini, che vi fondarono un ricco complesso monastico. La chiesa di Santa Maria Assunta, parte del complesso, rimase aperta al culto dei fedeli locali.

Nel 1562, la chiesa versava in condizioni di forte degrado e si rese necessario un restauro. Le visite pastorali di fine Cinquecento, promosse da San Carlo Borromeo, documentano una struttura semplice e malconcia. I lavori di ricostruzione iniziarono nel 1597, secondo le direttive del Borromeo, e si conclusero entro il 1621, anche se la documentazione originale è andata perduta.

L’interno, in stile barocco, è arricchito da diverse opere d’arte, tra cui tre tele seicentesche di soggetto mariano, poste dietro l’altare maggiore e attribuite alla scuola del Figino. L’opera più rilevante è però la Cappella del Rosario, recentemente restaurata con grande cura. Qui è stato ricomposto l’altare e l’ancona che un tempo costituivano l’altare maggiore del convento certosino del Castellazzo, situato approssimativamente nella zona dove oggi via Campazzino attraversa, tramite un ponticello quattrocentesco, il cavo Ticinello.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milanofotografo.it
  • Vigentino, Via Ripamonti, Chiesa di Santa Maria Assunta, Via dell’Assunta, Piazza dell’Assunta, Riqualificazione

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Vigentino – Completato il cantiere per dare dignità a piazza dell’Assunta”

  1. Il lavoro degli architetti del Comune è stato certosinamente rivolto ad eliminare, come in numerosi altri interventi in città, numerosi parcheggi per i residenti, senza che questo disagio sia stato compensato in nessun modo. Giustificare l’intervento con l’eliminazione del parcheggio selvaggio – che si poteva eliminare con le multe e i carri attrezzi – serve solo a punire chi ha sempre rispettato il codice della strada. L’intervento, architettonicamente, risulta poco armonico, con scelte stilistiche incongruenti con il disegno simmetrico della facciata della chiesa e gli spazi coperti dal selciato sono rimasti uguali a prima. La superficie alberata non è aumentata di un metro quadro, con una spesa vicina al milione di euro che pagano i contribuenti e non ottengono nulla da questo intervento, nemmeno i parcheggi con le strisce gialle riservate ai residenti. Che non sono stati nemmeno coinvolti o informati della progettazione. Il risultato è negativo sotto tutti i profili, urbanistico, ecologico e politico. È non si tratta del colore politico della giunta perché questa trasformazione ormai è fatta e resterà nella cultura per decenni.

    Rispondi
    • Concordo appieno, le aiuole curvilinee non c’entrano niente con la geometria della facciata della chiesa, e la superficie pavimentata è eccessiva se si considera che è stata eliminata una importante superficie di carreggiata viabile.
      Sarebbe stato più efficace e meno costoso pavimentare in lastricato le strade e i marciapiedi esistenti ampliando l’aiuola esistente e mantenendo la bella magnolia, e limitando la sosta selvaggia con paletti e dissuasori.

      Rispondi
    • siamo molto d’accordo con quello che dice, poi quella pennellata di colore che è li da anni non rende per niente armonioso il campanile, come mai l’intendenza delle belle arti non interviene a migliorare l’estetica della suddetta chiesa.

      Rispondi
  2. La chiesa di Santa Maria Assunta nel Vigentino è sempre chiusa. Io abito nel quartiere ma da anni non riesco a entrare nella chiesa. Credo che sia aperta solo per una messa all’alba e solo un giorno a settimana. Non si potrebbe renderla visitabile? . Grazie.

    Rispondi
    • siamo molto d’accordo con quello che dice, poi quella pennellata di colore che è li da anni non rende per niente armonioso il campanile, come mai l’intendenza delle belle arti non interviene a migliorare l’estetica della suddetta chiesa.

      Rispondi
    • Se vai sul sito della parrocchia Madonna di Fatima, a cui la chiesa di Santa Maria Assunta appartiene, ci sono gli orari delle messe, sia festive sia feriali, e quindi i relativi orari di apertura.
      Prima che l’oratorio fosse spostato presso la chiesa parrocchiale, la chiesa era spesso aperta. Ora effettivamente non lo è più salvo in occasione delle funzioni religiose.

      Rispondi
  3. Che calore trasmette la foto del 1901!! Diciamo un luogo meno “curato” ma decisamente meno “freddo”. E poi quella ” romantica” carrozza…
    Immagini di una Milano che non c’è più.

    Rispondi
    • La foto è sicuramente posteriore al 1901. Sono infatti già presenti:
      1) La gesa di omen (chiesa degli uomini), fatta realizzare dal prevosto Don Ercole Bertoni nel 1910
      2) I 4 riquadri sulla facciata con i nomi dei caduti di Vigentino nella Prima Guerra Mondiale, sempre opera di Don Ercole Bertoni

      Direi che siamo almeno nei primi anni Venti del Novecento.

      Rispondi
  4. ci lamentiamo del caldo ma continuiamo a fare riqualificazioni senza verde e alberi per un po’ d’ombra, altro che attenzione alle isole di calore

    Rispondi
  5. Per favore non riportiamo più la vecchia diceria che l’altare della Madonna della Rosario provenga dalla spogliazione del monastero del Castellazzo durante la Cisalpina. E’stato ampiamente documentato che l’altare sia stato realizzato in loco e terminato intorno al 1620. Si veda a tale proposito Spiriti, A., Facchin, L., Santa Maria Assunta al Vigentino, Silvana Editoriale, 2012. Come riportato dagli Autori l’altare è descritto con le fattezze che possiamo ancora oggi osservare in una visita pastorale del 1619, all’Assunta! Dello stesso parere sono tutti gli esperti d’arte che hanno visitato la chiesa in questi anni in occasione delle iniziative culturali portate avanti dall’Associazione Antichi Borghi Milanesi (per ultima in ordine di tempo Natale nei Borghi). L’altare e le contigue tavole del Cerano, che, guarda a caso, raffigurano i misteri del Rosario, fanno parte di un progetto unitario e coerente, voluto dal Parroco Don Bernardo Borroni, personaggio molto influente nella Milano Spagnola e collegato a Federigo Borromeo e agli eruditi dell’Ambrosiana. Don Borroni, a cui dobbiamo l’ultimo rifacimento dell’Assunta, è stato parroco per 46 anni (1575-1621) ed è sepolto sotto l’altare. A testimoniare la sua notevole influenza il fatto che sia raffigurato nel quadrone absidale dell’Incoronazione di Maria, fatto molto inusuale in quanto i dettami della Controriforma proibivano espressamente la presenza di laici/committenti nelle opere sacre.

    Rispondi

Lascia un commento