Milano | Maggiolina – Completato Tre Pini di via Arbe-Morgagni

Milano, Maggiolina.

Il cantiere, avviato quasi contemporaneamente alla discussa demolizione della palazzina in stile liberty-neo-medievale di piazza Trento — che aveva già suscitato ampie polemiche — attirò a sua volta l’attenzione per l’abbattimento parziale della storica villetta dei Tre Pini, situata all’angolo tra via Tullo Morgagni (civico 19) e via Arbe, sita all’interno del quartiere Villaggio dei Giornalisti alla Maggiolina.

Questa villetta, che arricchiva con il suo fascino l’angolo acuto tra le due vie, era nota anche per ospitare l’omonimo ristorante, i Tre Pini da cui il nome. Costruita nei primi anni del Novecento in uno stile neo-medievale allora molto in voga — un’estetica romantica che mescolava elementi gotici e decorazioni liberty — la villetta, pur non essendo un capolavoro architettonico, si distingueva per il suo carattere pittoresco. Realizzata su una pianta a “L”, presentava una porzione cilindrica che ospitava la scala e una piccola torretta laterale più decorativa che funzionale. Col tempo, però, l’edificio fu appesantito da aggiunte moderne e poco armoniche legate all’attività del ristorante. Fortunatamente, il suo giardino continuava a godere della presenza di due splendidi pini marittimi e di un maestoso cedro del Libano, un tempo rigoglioso, che contribuivano a definirne l’identità.

Con la chiusura del ristorante, ormai avvenuta anni fa, e la successiva vendita dell’immobile, emerse l’intenzione di trasformare il sito in un piccolo complesso residenziale. Così, nell’estate del 2023, presero avvio le demolizioni dopo le varie approvazioni comunali: inizialmente furono rimosse le strutture aggiunte al piano terra, poi fu abbattuta l’intera parte interna del lotto. Rimasero in piedi solo la torretta e le pareti d’angolo lungo via Morgagni e via Arbe, quasi come un set cinematografico.

Dopo circa due anni di lavori, il cantiere è ormai concluso, anche se mancano ancora alcune finiture, come la cancellata e l’assetto definitivo del giardino. Oggi ci troviamo di fronte a una nuova palazzina, più ampia e sviluppata anche lungo via Tullo Morgagni (da non confondere con via Giovanni Battista Morgagni, nei pressi di Porta Venezia), rialzata di un piano rispetto all’edificio originario. Il progetto è firmato dallo studio MR Architettura, diretto dall’architetto Michel Romanò.

Va detto che Romanò ha realizzato edifici ben più interessanti di questo, come quelli in piazza Perego alla Ghisolfa, via Rosellini 27 all’Isola, via Mosè Bianchi 27 in zona Fiera-Bolla o via Oristano 13 a Gorla. In quest’occasione, a dire il vero, ci saremmo aspettati qualcosa di più iconico e ispirato.

Il nuovo edificio richiama in parte lo stile originale: le pareti su strada sono rivestite in mattoni di cotto, ma solo nei primi due piani. I livelli superiori presentano facciate in intonaco grigio, più anonime. Non vi sono balconi a impreziosire l’insieme, fatta eccezione per un lungo terrazzo su via Morgagni, schermato da un basso muro in mattoni, e alcune piccole logge distribuite senza un chiaro ordine sulle tre facciate. La parte restaurata della vecchia struttura è stata restituita nella sua forma originaria, con l’unica eccezione di una lieve modifica alle finestre del primo piano, ora parzialmente tamponate nella parte superiore — probabilmente per adeguare le altezze interne.

Nel complesso, il risultato finale è discreto, anche grazie alla conservazione dei tre alberi storici, che ci auguriamo possano tornare presto a offrire l’ombra e la bellezza di un tempo.

Milano – Maggiolina, via Tullo Morgagni 19 (residenziale) (residenziale) (nuova costruzione + ristrutturazione) (sigla nella mappa Urbanfile: MAG4)

  • Comittente: Novus Milano Srl
  • Progettista: MR Architettura – Architetto Michel Romanò
  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Duepiedisbagliati
  • Maggiolina, Villaggio dei Giornalisti, Via Arbe, Via Tullo Morgagni, demolizione, riqualificazione
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Maggiolina – Completato Tre Pini di via Arbe-Morgagni”

  1. Pare un senso di colpa trasferito in mattoni e intonaco. Il resto della facciata neoromanica è stato sopraelevato ma senza carattere, e banalizzato dall’aggiunta di una facciata a mattoni cieca e sorda, almeno le fascie potevano riprodurle. Il progettista ha fatto invece molto meglio sulla facciata interna, dov’era più libero.
    Come se tenere la facciata neoromanica l’avesse bloccato controvoglia.

    Rispondi
  2. Direi una palazzina indegnamente anonima da anonima periferia .
    Inspiegabile la autorizzazione alla demolizione della vecchia palazzina nel cui ristorante ho tante volte mangiato. Qui si vedono i danni causati da una Commissione del Paesaggio che misteriosamente approvava architetture basate sul nulla cosmico e ne bocciava altre senza logica. Povera Milano.per fortuna si sono fatti anche dei bei progetti

    Rispondi
  3. Direi perfetta. Rappresenta infatti alla perfezione il massimo che oggi l’architettura è in grado di fare, orribili miscugli di stili e mancanza di idee e di capacità realizzative. Complimenti.

    Rispondi
  4. per me è pesantissima, brutta proprio… ha perso ogni eleganza, è un cubo che ingloba pezzi di muro dell’altra… poi uno fa quel che vuole (visto che la nullintendenza permette), ma chiamarla architettura proprio no

    Rispondi
  5. Imbarazzante.
    La palazzina originale era di gran lunga migliore.
    Peccato perdere queste piccole architetture così caratteristiche di una epoca per ricevere indietro casermoni mezzi anonimi come questo.

    Rispondi

Lascia un commento