Milano | Maggiolina – In demolizione un’altra delizia del primo Novecento

Ebbene ecco un altro grazioso edificio del primo Novecento sparire. Realizzato in stile neo-medievale, tanto di moda nel romantico periodo che va dalla metà dell’Ottocento ai primi due decenni del Novecento, spesso decorato in stile liberty, sta per essere cancellato completamente o quasi; forse questione di giorni perché non rimanga più nulla.

Qui di seguito le immmagini prima della demolizione.

Siamo nel distretto della Maggiolina, più precisamente nel quartiere Villaggio dei Giornalisti, dove è posta, ancora per poco, la graziosa villetta neo medievale liberty posta all’angolo tra Via Tullo Morgagni (civico 19) e via Arbe (non lontano da piazzale Istria per intenderci) e della quale abbiamo già parlato nell’aprile scorso, sperando si trattasse solo di una ristrutturazione. Invece, a quanto pare, si sta rivelando l’ennesima demolizione di un pezzo d’architettura, certamente non importante, ma sicuramente di bell’aspetto, per far posto all’ennesimo palazzo anonimo con balconi e pannelli in grès.

L’edificio in demolizione, famoso un tempo come il ristorante I Tre Pini, da anni ormai chiuso, è stato venduto, così la nuova proprietà sembrerebbe aver ritenuto l’edificio di scarso valore, anche estetico, e al suo posto dovrebbe realizzare una palazzina residenziale di 3 piani (per ora non si hanno ulteriori informazioni).

Ad aprile, noi sciocchi romantici, speravamo tanto non venisse toccata e, anzi, magari integrata con il nuovo intervento, ma si evidenzia da queste prime demolizioni non essere così. Per ora, ai primi di settembre, la facciata e un pezzetto d’angolo con via Arbe è stato mantenuto, chissà per quanto ancora, perché il resto del piccolo edificio è già un cumulo di macerie.

Veramente non comprendiamo l’andazzo di questi tempi, come abbiamo visto, già accaduto per la bella palazzina, anch’essa dello stesso periodo, dall’aspetto grazioso e neo-mediveale di piazza Trento, demolita in quattro e quattr’otto senza rimorsi; o l’altrettanto bella palazzina minacciata di demolizione di via Comelico 7 per far posto sempre ad un condominio ben più alto e sicuramente ben più redditizio.

Forse in Commissione Paesaggio e in Comune sono diventati ciechi o di manica larga. O non sanno più distinguere qual è l’edilizia da tutelare. Perché sinceramente quanto sta accadendo, ripetutamente, è incomprensibile e inaccettabile. La Sovrintendenza, quando serve, perché non interviene mai? Perché nessuno prova a tentare di salvare la città storica?

Sinceramente pensiamo che questo andazzo sia uno scempio, irrispettoso sia della storia della città che della sua urbanistica. Vorremmo che qualcuno ci spiegasse che cosa sta succedendo. Perché tanti edificio di chiaro pregio architettonico vengono demoliti senza che nessuna istituzione preposta intervenga. E che cosa si può fare per impedire che ciò accada anche in futuro.

Questo il responso della Commissione Paesaggio:

Via Tullo Morgagni, 19 > [COMMISSIONE PAESAGGIO] 32 del 29/09/2022 > Verifica Prel. art. 40 R.E. DISC.- Intervento di ristrutturazione con parziale demolizione e ricostruzione ed ampliamento mediante impiego di diritti edificatori perequati e incentivo 5% DL28/2011 per formazione di nuovo edificio residenziale, disposto su tre livelli fuori terra ed un livello seminterrato destinato ad autorimessa cantine e locali tecnici. > FAVOREVOLE

Per ora ci limitiamo a registrare l’ineluttabile susseguirsi di questi deprecabili eventi. E così ecco andata, o quasi, anche quest’altra deliziosa palazzina liberty-medievale, facente parte anche dello storico quartiere del Villaggio dei Giornalisti, del quale vi parleremo nei prossimi giorni.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Maggiolina, Villaggio dei Giornalisti, Via Arbe, Via Tullo Morgagni, demolizione, riqualificazione

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

25 commenti su “Milano | Maggiolina – In demolizione un’altra delizia del primo Novecento”

  1. Stanno violentando la città, con il consenso delle istituzioni.
    C’è poi una valutazione di media/lunga durata sulla qualità della vita, perché una città fatta per interi quartieri di palazzi anonimi non ha valore; la mancanza di valore della città la impoverisce, anche economicamente e i cittadini ne risentono. Qui si pensa solo all’arricchimento nel breve periodo, senza una prospettiva.
    Doppiamente violenti.

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  2. La moderna ed elegante Milano si consegna inerme alle piu’basse speculazioni edilizie….mi chiedo di chi sia la responsabilita’di queste violenze assolutamente sinonimo di sporco “affarismo”….

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  3. Che peccato!
    Abito in zona e anch’io speravo in un recupero, almeno parziale dell’edificio e invece sembrerebbe in totale demolizione.

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  4. Azzerare totalmente la Commissione Paesaggio e la Soprintendenza per grave ed evidente impreparazione culturale sul piano storico ed architettonico della città che dovrebbero tutelare.
    Istituire un nuovo organo competente in seno a ciascun Municipio con la funzione di emettere parere favorevole e vincolante su ciascun intervento privato su patrimonio edilizio con età superiore ai 50 anni.

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  5. E’ semplice, ingaggiamo quelli del leonvaccallo, li facciamo fare su queste palazzine d’ epoca un po’ del loro scarabocchi et voilà, come verificato, vincolo assoluto… parafrasandoli “nessuno tocchi il liberty milanese”.

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    • Si vede che sarà la nuova residenza di qualche assessore o qualche ammanicato. Si dimentichino delle periferie se questi sono i risultati. Dovreste vedere in zona 4 cosa combinano. Per me Sala (e la sua giunta) è cancellato.

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  6. È una cosa che grida vendetta! Stanno letteralmente distruggendo e cancellando la storia della città in nome della schifosa e abominevole speculazione edilizia nonché del più bieco e spietato affarismo.
    E tutto questo avviene con la complicità delle istituzioni.
    Che schifezza e vergogna!
    Dobbiamo essere noi cittadini a muoverci e impedire questi scempi.
    Siano maledette le abominevoli e spietate società immobiliari!
    I crimini che hanno commesso contro la storia della città sono imperdonabile.

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  7. Condivido. Anch’io, che ricordo com’era l’edificio, mi sono molto rammaricata di vederlo demolito completamente. E per altro la Commissione parla di “parziale” demolizione. Non condivido questa visione della città, cioè che ‘nuovo’
    e ‘grande’ voglia dire ‘bello’ per antonomasia. Mi piacerebbe che Sala lo sapesse.

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  8. che strano il green Sala, vede nel cemento dell’aumento di volumi di una città già congestionata, una certa coerenza con i tanti obblighi che vuol imporre ai milanesi per motivi ecologistici. Eppure che io sappia, i tanti grattacieli dovrebbero creare l’effetto serra, soprattutto quelli che riflettono la luce del sole. L’ipocrisia di certi politici è qualcosa di spregevole, inaccettabile.Tutto per far credere che l’amministrazione pensa alla salute dei suoi cittadini. La Sovrintendenza poi è ridicola, in mano alla ndrangheta, mette veti ridicoli alla torre velasca, un orrore targato bbpr, e poi cambia il profilo della città,ma agli allocchi basta vedere il bosco verticale ed essere felici. Ha permesso la demolizione di un edificio dell’Ottocento in via de amicis , di fianco alla sua sede. Ben sapendo che certe cose fanno male agli abitanti, demoliscono in fretta e furia, in barba pure alle norme sulla sicurezza e la salute, tanta è la fame di guadagnarci, vedi la pregevole sede dell’enel in stile liberty davanti alla fabbrica del vapore, uno scempio.

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  9. È il solito trucchetto che usano i palazzinari quando vogliono aumentare volumetrie e si trovano un vincolo storico.
    Palazzo storico? No problem, puoi demolire tutto,basta che lasci la facciata esterna uguale e sei benedetto dal comune.

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  10. È terribile!! E noi cittadini cosa possiamo fare di fronte alla distruzione della nostra città. Si possono almeno conoscere i nomi dei “benemeriti” della soprintendenza?
    Il mio malcontento e la mia rabbia sono in continua crescita!! Ma il nostro Sindaco cosa ne dice? Va tutto bene??

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  11. il villino abbattuto in via arbe – tullo morgagni per cui è stato nuovamente interessato il Prof. e sottosegretario sgarbi era stato censito da rossana veronesi e Oscar pedro melano nel 1991 in Milano liberty ( mursia , p. 75) come villa roghi.

    L’edificio era infatti , prima di esser stata la sede del ristorante da walter i tre pini ( attestato nel 1971) dal 1944 era registrato come ben altro .

    In prossimità del 1944 , dalla guida savallo, sappiamo che fosse stata abitata da un ing. e comm. pietro riboni e che fosse di proprietà della madre dell’avvocato e giornalista sportivo bruno roghi ,la presidente dell’Unione femminile nazionale ( dal 1926 al 1938), clara taidelli roghi, residente con il famoso figlio proprio allora in largo notari al 5.

    Non è dato al momento sapere se il villino fosse stato progettato per la famiglia , o dalla famiglia roghi stessa ( magari per il dott chirurgo ed avvocato angelo, mancato nel 1930) che nel 44 ne era comunque la proprietaria, o per altri. Non è dato sapere al momento nemmeno chi fosse stato il suo progettista . Resta comunque importante la sua precedente proprieta’.

    * già nel 1917 legata alla coop cucine popolari e ristoranti economici e ristoranti economici e nel 1944 presidente della cooperativa per ristoranti a prezzi fissi.

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  12. Sono dei farabutti corrotti, amici degli amici.
    Bisognerebbe azzerare la Commissione Paesaggio e la Soprintendenza per grave ed evidente incompetenza sul piano storico ed architettonico della città che dovrebbero tutelare, ed istituire un organo elettivo in seno ad ogni municipio con la funzione di esprimere parere vincolante su ogni intervento edilizio che interessi il patrimonio edilizio ricadente nella zona con più di 50 anni di età.

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  13. Sono seriamente preoccupato: per la prima volta nella mia vita mi trovo d’accordo con Sgarbi, sarà grave?
    Se andate a verificare i curricula dei componenti della Commissione Paesaggio vi renderete conto che si tratta di professionisti di un certo livello, non di scappati da casa. Ciò che non funziona è la procedura, probabilmente questi neppure sanno su cosa sono chiamati a decidere, basta vedere le poche righe dedicate al parere.

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  14. Ricordo che la legge assegna ai PGT comunali il compito di individuare e segnalare i beni architettonici meritevoli di tutela, cosa che il comune di Milano si è ben guardato dal fare (non ne ha segnalato neanche uno!!!). Logica conseguenza è che gli edifici si abbattono e basta, visto che non sono tutelati.

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  15. Una mia conoscente propietaria di un area verde ( che dà sulla ferrovia zona viale Monza ) da anni aspetta da anni il permesso x costruire !!!!!

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  16. Beh gli ecologisti dovrebbe essere contenti, ci si lamenta di continuo utilizzo di suolo….
    Abbattere un vecchio edificio, non sottoposto a nessun vincolo, e costruirne uno nuovo, è l’unico modo per costruire senza consumare altro terreno.
    Il come sia successo….. mi ricordo in campagna elettorale, che il candidato del cdx si era lamentato perché i partiti non avevano aumentato i finanziamenti.
    Alla domanda posta al sindaco, quest’ultimo rispose:” io non ho problemi di finanziamento, mi supportano alcuni amici”. Beh questo potrebbe essere parte della contropartita

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  17. Questo è lo scopo della giunta “progressista” di Milano. Annullare le identità, omologare tutto. E mancano ancora tre anni di legislatura e di scempi come questo!

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  18. Un colpo al cuore. Quella bella villetta faceva parte della mia infanzia degli Anni Settanta. Nelle occasioni speciali la domenica si prendeva la mitica Fiat 850 di famiglia e si andava a pranzo ai Tre Pini, che era considerato un “signor ristorante”. Era una festa perché potevo mangiare anche l’antipasto (che all’epoca erano due fette di prosciutto, un po’ di giardiniera e qualche cosa in un mare di gelatina) e il dolce. Poi ci si fermava a vedere gli igloo di Mario Cavallé al Villaggio dei giornalisti. E speriamo che non abbattano anche quelli!

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  19. ..ma chi sono i membri della commissione paesaggio?
    Avranno un nome ed un cognome?
    E il PGT?…chi sono i funzionari che presiedono e dettano le regole??

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