Milano | Porta Romana – Incredibile ma vero: demolita la graziosa palazzina di piazza Trento

Quando me l’hanno segnalato, non volevo crederci, fino all’ultimo ho sperato fosse uno scherzo, invece è stato proprio coì, la graziosa palazzina per laboratori e residenze costruita nel 1926 dall’architetto Lorenzo Salvini nel grazioso stile eclettico-neorinascimentale è stata abbattuta nei giorni scorsi, con tanto di approvazione da parte della Commissione Paesaggio (l’edificio non era vincolato, purtroppo).

Avevamo già visto che in piazza Trento a Porta Romana, l’ex palazzo per uffici di Europ Assistance Group, liberato dalla compagnia nel 2021 (si sono spostati ad Assago Milanofiori), è in fase di una totale riqualificazione (forse Park Associati).

L’intervento inizialmente pareva avrebbe preservato e recuperato l’edificio eclettico posto ad angolo con via Crema (ingresso al civico 34)  e una porzione non indifferente su via Trebbia.

Purtroppo non è stato così e Milano non è stata capace di conservare questo piccolo gioiellino che, secondo noi, poteva essere inglobato nel nuovo complesso e fare parte. Invece è stato preferito rimuovere l’ennesimo edificio storico (povero, non è neanche arrivato a compiere i cent’anni che comunque potevano servire a preservarlo).

La palazzina in via Crema 34 con decorazioni a graffito era stata progettata da Lorenzo Salvini per Casimiro Martinucci nel 1924/26. Martinucci era un imprenditore che già nel 1921 aveva la sua fabbrica di
pellami in Porta Romana e che in via Crema decise di aprire la sua nuova sede dove faceva produrre borsette in pelle, prodotti in moda di fustagno, ombrelli, ecc. La ditta di Martinucci fallì però nel 1928 e
ad essa subentrò un’altra azienda del settore, proprietà di un certo Mario Badoglio che iniziò a risiedere nella palazzina di via Crema al 34 e che possedeva anche la palazzina al civico 28. Da questo Mario Badoglio, omonimo del figlio del generale Pietro, nasce verosimilmente la confusione che regna nel quartiere, perché di Badoglio e di una residenza milanese, o del figlio di Badoglio, Mario, non vi è traccia alcuna nelle guide del gotha milanese (info: Victor Rafael Veronesi).

Ne avevamo già parlato tempo fa in un nostro articolo dedicato: “preservare o demolire?” Secondo noi è sempre meglio preservare, specie se si tratta di una bella palazzina. Memoria storica addio.

L’intervento va a sommarsi con gli altri che lentamente stanno modificando l’area che ruota attorno allo ex scalo ferroviario di Porta Romana, dove fra l’altro sta sorgendo il Villaggio Olimpico. Ma anche Torre Faro A2A con relativo intervento di riqualificazione per l’intera Piazza Trento e via Crema.

Referenze immagini: Park Associati; Google; Roberto Arsuffi; Giorgio Salati; Giano Donati

Porta Romana, piazza Trento, Park Associati, Riqualificazione, Via Crema, demolizione

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

113 commenti su “Milano | Porta Romana – Incredibile ma vero: demolita la graziosa palazzina di piazza Trento”

  1. Demolire questa piccola delizia è un crimine doppio, triplo, quadruplo, se si pensa a quale orrore probabilmente costruiranno al suo posto. Si può paragonare a un direttore museale che brucia quadri della sua collezione per poterli sostituire con cartelloni pubblicitari anonimi e insignificanti.

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  2. Non ho niente contro l’abbattere. Abbiamo bisogno di edifici efficienti dal punto di vista energetico. Però metterei come obbligo quello di ricostruire mantenendo lo stesso stile. Se non erro lo stesso accade in Giappone.

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    • In Giappone si fa perché gli edifici storici sono di legno.
      I templi shintoisti vengono ricostruiti periodicamente, da secoli e secoli, sostituiti pezzo per pezzo esattamente identici al precedente, e naturalmente nessuno si sognerebbe di dire che non sono antichi.

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    • “abbiamo bisogno di edifici efficienti”, in che senso scusa? Qual è tutta questa esigenza? Sarò libero di avere l’efficienza che più mi aggrada, fosse anche la G

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        • “Decide chi acquista”. Cosa sarebbe, un nuovo principio morale? Un nuovo capitolo dell’etica liberista e mercatista? Nei paesi civili come e quanto si costruisce, in particolare nelle città, che della civiltà di un paese sono la maggiore espressione, è sempre stato deciso o controllato dalla comunità. Poi se scegliamo la barbarie è un’altro conto. Ma perlomeno non confondiamo la barbarie con la libertà e tantomeno con l’efficienza economica od energetica. Un edificio bello e ben costruito avrà sempre modo di essere valorizzato economicamente e migliorato tecnologicamente senza essere distrutto. L’unico motivo che rende conveniente al proprietario (ma non certo al sistema economico ed ecologico e alla comunità nel suo complesso) la demolizione in questi casi è solo e unicamente la possibilità di realizzare una volumetria molto maggiore.

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    • La più grande cazzata mai sentita. Il valore del bene non è solo l’immagine ma anche la materialità stessa originale ed il metodo costruttivo. Di case e uffici a Milano e città metropolitana ce ne sono in abbondanza, questa è solo speculazione edilizia fatta con la ‘scusa’ dell’efficienza energetica.

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      • A Milano di case ce ne sono in abbondanza haha. Posa il fiasco prima di scrivere.

        Riguardo all’edificio non stiamo parlando di un palazzo pieno di affreschi costruito secoli fa. Basta mantenere lo stile e avere il vantaggio di usare tecniche più efficienti dal punto di vista energetico e nessuno si lamenterebbe del risultato finale.

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        • Vorrei risponderti nel tuo stile global pseudo-eco, che non prevede discussione ma solo una presunta “superiorità” culturale, sempre smentita, clamorosamente, dai fatti.
          Però, dato che di globalisti ne abbiamo fin troppi, cerco di farti capire.

          Secondo la tua logica, non avremmo la nostra splendida storia dell’ arte e le lmagnifiche città storiche toscane (e non solo toscane) non esisterebbero, perchè? Perchè è evidente che ogni opera stratifica la sua importanza nel corso dei secoli; dimostri di non essere molto preparato ma sentenzi molto: nell’ ottocento era normale occultare affreschi rinascimentali, considerati poco importanti, poi riscoperti da restauri più recenti. Ora nessuno fa il restauro di una chiesa e poi occulta quello che c’è di antico.
          Pensa, poi, che in piazza Duomo, l’ arcivescovado era in stile gotico, perfettamente armonizzato col Duomo, poi ci fu il rifacimento neoclassico: una cosa che nessuno farebbe ora, perchè la coscienza critica è andata evolvendosi. Mi segui?
          Ad inizio secolo, c’era chi voleva distruggere il Castello Sforzesco, poi prevalse la parte migliore di Milano, ma il ragionamento degli speculatori edilizi era come il tuo: “non vale nulla, è solo un rudere”. Seguendo le tue considerazioni, Milano ora sarebbe una città ancora più deprimente di quella che è, ovviamente dove è deprimente, non tutta, vedasi esempio suddetto.
          La decidi tu la storia dell’ arte? La stabilisce chi vende piastrelle e “cappotti” di polistirolo l’ importanza di una facciata storica?

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        • Milano è piena di case e uffici vuoti. Lei forse il fiasco lo ha certamente posato prima di scrivere, ma certo non prima di averlo svuotato.

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          • Grazie ad Alex per la sua argomentata risposta a chi sbrigativamente si lascia conquistare da vuote ed astratte ideologie green che andranno forse bene (forse) se applicate alle marmitte delle auto, ma che producono danni irreparabili alla città e quindi a tutti noi, se usate come pretesto alla speculazione edilizia.
            Finchè lasciamo che l’opinione di questi teletrasportati in monopattino riesca ad influenzare sindaci, consigli comunali e commissioni del paesaggio, siamo fritti

    • Bravo! Allora demoliamo o cappottiamo tutto il nostro straordinario patrimonio storico architettonico, mentre i grandi centri commerciali, ad esempio, continuano a tenere aria condizionata e riscaldamento a palla, con le porte rigorosamente aperte.

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      • Anonimo, concordo con te, e lascia perdere…………….. quando si parla con i TALEBANI, non c’è nulla da fare e la cosa peggiore è che li abbiamo alle “Sovraintendenze”. Però mi spiace.

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    • Come anticipato già da ” cronache edilizie milanesi ” su twitter, la palazzina in via crema 34 con decorazioni a graffito era stata realizzata da un certo Lorenzo Salvini per tale c.martinucci nel 1924 su un lotto dove aveva risieduto un certo quinto polenghi di Paolo.

      Lorenzo Salvini , per inciso , era un ingegnere civile assoiato alla canottieri di Milano che aveva uno studio in U.Battaglia al 25 e che costruì qualche palazzina in via Sangallo e in via C.Botta al 30 , nulla di eccezionale e realmente importante come l’edificio in via Crema che era stato studiato per essere una fabbrica con annessi alloggi per il proprietario, i dipendenti, o degli operatori del settore come quei Giulio e Adolfo Bisozzero interessati dal fallimento del commerciante di tessuti con negozio in via crocefisso 1 , Augusto migliavacca della omonima A. Migliavacca.

      Il primo proprietario della struttura fu un certo Casimiro Martinucci ,un imprenditore di probabile origine toscana, che gia nel 1921aveva la sua fabbrica di pellami in porta romana all’1 e che li , in via Crema, decise di inserire la sua nuova sede dove faceva produrre borsette in pelle, prodotti in moda di fustagno, ombrelli, articoli reclamizzati su Lidel , la rivista di moda per eccellenza di allora.

      La ditta di Martinucci falli nel 28 e fu legata ad un processo trascinatosi nelle aule giudiziarie fino al 1930.

      Alla C . Martinucci subentra quella di un operatore del settore pelletteria ( o meglio di “minuterie metalliche “, perche è tale la definizione che ha nelle guide cittadine e negli annuari commerciali ) già titolare dal 1922 e 1924 di alcune privative per chiusure metalliche per libri, borse e borsette e borsellini , quella di un certo Mario Badoglio che iniziò a risiedere in via Crema al 34 e che possedeva anche la palazzina al civico 28.

      Da questo Mario Badoglio , omonimo del figlio del famoso Pietro ( mancato negli anni 50′ per un attacco cardiaco e di nobili natali) , nasce verosimilmente la confusione a Milano dove rimase a lungo la memoria di questa ditta che nel 1940 probabilmente ebbe estensione con un’altra azienda insediata in via Papi al 20 e dedita alle medesime produzioni.

      Senz’altro fu una confusione perché di Badoglio e di una residenza milanese, o del figlio di Badoglio, Mario, non vi è traccia alcuna nelle guide del gotha milanese coeve Milano D’oro in primis. Nessuna.

      E per giunta Mario Badoglio era nobile e sarebbe stato registrato negli annuari come nob. e non senza un predicato.

      L’azienda ditta Mario Badoglio di minuterie sarebbe durata verosimilmente fino agli anni e 60 e 70 del 900 ed avrebbe ospitato in alcuni appartamenti anche altri inquilini non legati più alla azienda ( come Giuseppina porro in Bordoni ,derubata nel 1955 di 250.000 lire in gioielli) , o da dipendenti fatti provenire dal sud come i fratelli calabresi Salvatore e Fedele Accurso, feriti mentre stavano attraversando il 26/04/1961 ,l’incrocio tra viale monte ceneri e viale certosa.

      Nel 1971 , al posto della Ditta Badoglio si insediò di certo una che confezionava impermeabili che apparteneva al Rag. Ezio Valentino ( ” Valentino impermeabili confezioni “).

      Per quanto non fosse con evidenza la casa milanese di Badoglio ( ed in tal senso le soprintendenze , accusate di incompetenza non hanno sbagliato) quella di via Crema al 34, duole che per l’ennesima volta chi sia deputato alla tutela e che spesso presenzia a eventi di moda e di design , non si sia preoccupato comunque di prendere un provvedimento diverso per la struttura che restava una importante testimonianza di una realtà produttiva non più presente a Milano, nonché ,seppur attardata ,di una abitazione in stile storico – ecelettico, con decorazioni a graffito a mo ‘ di quelli rinascimentali, uno stile molto in voga a Milano per il primo ‘ 900, uno stilr praticato anche agli esordi in via washington da quel Portaluppi di cui non si è protetto da un vergognoso scempio il vecchio stabilimento Rizzoli demolito in nome di una “riqualificazione “e non vincolato.

      Dopo l’abbattimento di qualche anno fa dello stabilimento della Borletti cui ingresso dava su piazza irnerio , di un altro esempio validissimo di archeologia industriale che è stato letteralmente fatto andare in rovina dagli anni 80 del secolo scorso fino al primo decennio del 2000, a volte viene da chiedersi dove sia chi dovrebbe occuparsi di tutelare, studiare e valorizzare l’ambiente , il paesaggio e le strutture che magari possono avere un rilievo , anziché farle cancellare del tutto nel nome di interesse e di riqualificazioni spesso non necessarie. Perché la gia’ citata Borletti era legata alla storia del basket italiano ( l’olympia), nonché della storia industriale e dei movimenti sindacali italiani.

      Ci si chiede inoltre perché si sia fatta abbattere la facciata della palazzina di via Crema quando non era nemmeno necessario .

      Si da infatti il caso che enti certificatori ambientali come la lead suggeriscano di mantenere le facciate di edifici storici e di fabbriche , ritenendo ambientalmente piu inquinante, in termini di emissioni di co 2 , una demolizione e ricostruzione ex novo .Lo stesso ente considera la riduzione dell’impatto ambientale raggiungibile anche attraverso l’efficientamento di impianti ( scarichi, condizionamenti) , di spazi interni , nonché con l’adozione di buone pratiche ( abolizione dell’ delle uso plastiche e confezioni monouso negli uffici ) , riuscendo così a far attribuire ottime valutazioni anche a strutture come l’empire state building ( ha una ” gold”) senza doverlo demolire.

      Chissà se a new York avrebbero permesso di demolire la facciata disegnata da Magnaghi e Terzaghi , da due compassi d’oro , per la ex bica di via San Giovanni sul muro, una fronte lodata niente poco di meno che da Gio Ponti sul Corriere della sera nel 1958 tra i prodotti dell’edilizia di quell’anno.

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      • Ho appena sentito al tg regione l’intervista ad una sciura: “So che ci viveva una signora Badoglio perchè veniva al mio bar che avevo qua di fronte”.

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  3. A che cosa servono la Sovrintendenza e la Commissione Paesaggio quando poi permettono questi SCEMPI? A niente! E quindi è meglio che questi enti vengano aboliti. Ma sarebbe meglio che arrivino davvero in questi enti delle persone che hanno realmente a cuore la memoria storica della città.
    Ciò che costruiranno sul posto sarà l’ennesima e banale struttura moderna.
    Già demolire una struttura così bella è da esseri immondi.

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    • La Sovrintendenza serve per proteggere il muro di porta Genova, le tracce dei binari dove i tram non passano più, e i rattoppi di cemento sui muri di sponda dei Navigli, che sono una “stratificazione storica”.

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  4. La commissione paesaggio da oggi avrà un nuovo nome:

    “Commissione paesaggio di merda”

    In linea con le nuove disposizioni urbanistiche.

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    • Purtroppo sono d’accordo con Wf………………….
      La Sovraintendenza???? purtroppo ormai abbiamo gente prima di tutto ignorante, e che guarda soltanto al proprio interesse, a quanto ci guadagna in proprio, e peggio ancora: Si approvano addirittura tramite “commissioni” certe decisioni da TALEBANI; questo è VANDALISMO. E sto vedendo che scempio stanno facendo in Via Broni, e zona Ripamonti. Cemento, cemento, cemento, palazzoni che mi fanno venire il vomito, fanno schifo. Ma il sindaco guarda solo e soltanto i SOLDI. Quando ho letto l’articolo pensavo di aver capito male su questa bella palazzina. L’ho osservata per anni, volentieri, e mi sarebbe addirittura piaciuto abitarci in quella bella “torretta” con grandi finestroni. Mi spiace come se fosse stata mia. Mi spiace proprio tanto. Si poteva ristrutturare, fare lavori in modo di renderla efficiente energicamente, ma rispettando almeno facciata e finestroni.

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  5. La Commissione Paesaggio mi sembra la classica foglia di fico che consente al Comune di non prendere responsabilità…
    “La commissione paesaggio ha dato parere favorevole” e via con le ruspe….

    Ma se non erro la Commissione paesaggio è un organo consultivo e basta. E’ proprio vero che il Comune (che rilascia le autorizzazioni) non ha voce in capitolo??

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  6. Anche i progettisti incaricati hanno le loro responsabilità.

    Nel momento in cui propongono un abbattimento di una palazzina storica.

    Oppure nel momento in cui accettano la visione miope di un committente che vuole abbattere senza essere in grado di difendere il tessuto urbano ormai storicizzato

    Se uno studio professionale decide di non farlo si deve assumere anche le responsabilità di essere giudicato

    I lavori si possono anche rifiutare se non si condividono i principi !!!

    L’incredibile risultato della situazione attuale è che adesso quel quadrilatero è formato da quell’orrido palazzo a specchio.

    Ci fanno così schifo le nostre radici che dobbiamo cancellare tutto? Architetti reagite

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    • Concordo con lo sdegno ed il commento! Purtroppo siamo circondati e amministrati da gente insulsa !! E così si procederà con la costruzione di edifici anonimi se non orrendi!!

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    • Mi sembra che hai centrato il problema, con la tua ultima domanda: la risposta è sì, o meglio, a qualcuno, soprtattutto di una certa parte politica, le nostre radici fanno schifo, prima lo capiamo tutti, meglio è.

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  7. e sti deficienti sono riusciti a mettere il vincolo sulla schifosissima gigante torre rai in pieno centro città e poi lasciano abbattere lavori di autore. io non ci posso credere

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    • Le ultime foto del palazzo demolito mi hanno turbato.
      Milano sempre meno rispettosa. Come cazzo viene in mente di demolire quella meraviglia ?

      Poi per costruire cosa ?
      Un edificio di merda ?

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      • Aspetta di vedere le nuove finestre sull’edificio di Gio Ponti in Corso Italia…. secondo me anche UF non ha la forza di fare le foto. 🙂

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  8. Ma Kervis che è l’asset management con che dignità porta avanti questo progetto… il profitto cieco e ad ogni costo…

    Andrebbe organizzata una protesta

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  9. I milanesi non protesterebbero nemmeno se gli smontassero il duomo per rivenderlo ai cinesi , pensavo che per il san siro si sarebbero scaldati ma niente . Popolazione civilmente morta da decenni. Tutto cambia in peggio a Milano, pazienza. Se vi sta bene a voi che ci abitate ancora ….sono inorridito.

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    • Non civilmente morta… morta, stop. Questi sono i risultati che si ottengono dopo aver ucciso un popolo e averlo sostituito con un’ accozzaglia. Consoliamoci, dai: anche in questo Milano è all’ avanguardia!

      Seguiranno le altre città.
      E poi, se a nessuno nulla importa, nemmeno, che il Duomo sia diventato un luna park, da cattedrale cattolica.

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      • Pare che, nel silenzio di tutti (rappresentati di zona inclusi), lo stesso stia per succedere alla bella villa in stile milanese dove era localizzato il ristorante “I tre pini”, angolo tra via Arbe e via Tullio Morgagni.
        L’edificio è già stato svuotato di tutto, rimossi gli infissi, la vegetazione dal grande giardino e la tettoia metallica. A questo punto credo che la demolizione verrà effettuata a giorni.

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        • Noooo! Anche lei? Da abitante del quartiere, sapevo che l’intera zona fosse vincolata: non è così? E io che, ingenuamente, pensavo ad un restauro conservativo… Sono sconcertato.

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          • Non dimentichiamo la bellissima villetta inizio novecento di via Bergamo, quasi all’ angolo con via Cadore, vogliono distruggere pure quella.
            Un palazzo storico in piazzale Libia, lì a due passi è stato rifatto completamente, ma solo l’ involucro esterno è stato salvato; gli interni distrutti; naturalmente “essi” non capiscono, gli intellettuali di sinistra, che anche l’ interiorità di un edificio ha la sua importanza, la sua storicità da salvaguardare.

      • Alex, purtroppo hai ragione ragione e ragione. Il popolo di Milano non esiste più, qui è un porto (chiamiamolo porto……) è uno schifo TOTALE, gente di ogni genere che fa il Ca………..che vuole, tanto Vigili, controlli, ed altro NON intervengono nemmeno quando io li ho chiamati decine di volte per comportamenti incivili. Basta ricordare quando hanno imbrattato in alto la Galleria, senza alcun problema, senza essere fermati, senza essere arrestati, con tutto il tempo necessario e con tanto di varie auto dei carabinieri sotto!!!! Abito a Milano, ma ormai sono una straniera in mezzo a tutto questo schifo di gente che l’ha riempita.

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    • Confermo.
      Milano morta a tutti i livelli.
      Non riusciamo a protestare per niente.
      Ci sottraggono da sotto il naso le libertà (vedi il green pass), ci alzano l’età pensionabile, ci obbligano a comprare le automobili che non sono efficienti (vedi quelle elettriche), ci obbligano a ristrutturare le case (altrimenti ci portano via pure quelle), ci bloccano la costruzione dello stadio, permettono l’abbattimento di palazzine graziose.
      Nessuno protesta. Ci sta bene tutto.
      Nel mio piccolo sono sceso in piazza per alcune di queste iniziative (quattro gatti che non fanno notizia, a parte per il green pass).
      Ci vuole più gente

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      • Concordo Andrea , son sceso in piazza anche io ,piu volte . È tutto collegato . Fa tutto parte di una stessa regia , protestare per ogni singolo fatto , dal piu piccolo al piu grande, sarebbe gia un successo . Dovremmo acquisire una consapevolezza totale ,comprendere dove ci stanno portando per poter capire come usare i mezzi che abbiamo a disposizione

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    • In realtà i residenti hanno protestato eccome (vedi Corriere di oggi).
      La proprietà è stata abbastanza furba da riuscire a mantenere il riserbo sul permesso di demolire, di cui si è saputo pubblicamente solo a gennaio.

      I cittadini si sono mobilitati subito, ma ormai i permessi c’erano e la proprietà è intervenuta con un blitz la mattina presto.

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      • Quello che abbiano veramente fatto residenti e Consiglio di Zona è però un po’ vago.

        Non risultano lettere ai giornali.

        Lo stesso Sgarbi oggi sul Corriere si domanda come mai non abbiano nemmeno provato a contattarlo (che avrà tanti difetti ma non è timido a far casino per attirare l’attenzione su cose da salvare)

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  10. voi siete i migliori che hanno votato i migliori, perché a sinistra ci sono sempre i migliori.
    prendetevi qualche responsabilità e tenetevi questo branco di delinquenti e criminali.
    in questo sono assolutamente i migliori.

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    • Non credo a quel che leggo…..se fossimo in Inghilterra quella palazzina sarebbe tutelata come se fosse oro, altro che ruspe!!! Occorrerebbe davvero scendere in piazza e svegliare finalmente le coscienze

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      • Nella mappa sotto, tutti gli edifici hanno una leggenda, questo palazzetto era degno di nota.

        Vaffanculo Milano !

        Hanno ragione i ragazzi ad imbrattare le statue,
        Qui stiamo distruggendo il mondo è nessuno fa nulla,
        loro usano la stessa carta come protesta.

        Rispondi
        • Gli imbrattatori di statue sono della stessa risma del Sindaco che ha ucciso la voglia di bello dei Milanesi.

          Piegati alla narrativa globalista e morti dentro.

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          • Però si potrebbe dire anche, paradossalmente, ma neanche tanto, che il cosiddetto sindaco che si indigna per gli imbrattamenti, non si indigna per la distruzione del patrimonio storico-architettonico della città…chi è peggiore? E’ una bella gara.

        • Occorre un censimento serio degli edifici di pregio di Milano di ogni periodo storico e una legge che li vincoli. Solo così si potrà mettere freno allo scempio in atto.
          Urban file dovrebbe iniziare una raccolta di firme per smuovere il torpore in cui versa Milano e i residenti e non trsidenti

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      • Avete rivotato Sala come sindaco, e la sua giunta, sempre proni di fronte ai grandi gruppi immobiliari che fanno quello che vogliono. Salvo poi tartassare il piccolo privato magari x una verandina. O tutelare il Leoncavallo. E per fortuna che volevano scoperchiare i navigli. Secondo me prima o poi faranno coprire la darsena x costruirci sopra. Magari il bosco diagonale, visto che orizzontale e verticale già ci sono,degli immancabili Boeri, Asti, Hines, Coima & c. 😭

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    • Il vincolo di tutela di un “bene culturale”, ministeriale, può essere istituito su manufatti con una certa soglia di età (70 anni), previo accertamento della sussistenza dell’ “interesse culturale”, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs 42/2004).

      Di fatto sono le soprintendenze che compiono questi accertamenti e, nel farlo, hanno un enorme potere discrezionale.

      Evidentemente la palazzina demolita non era nota, o quantomeno non sufficientemente, e nessuno ha effettuato una segnalazione tempestiva alla Soprintendenza competente (o, se lo ha fatto, l’esame ha portato a non ritenere la palazzina di “interesse culturale”).

      Va osservato che mentre per le opere “maggiori” il valore artistico è ovvio, per quelle minori tutto diventa molto opinabile e a volte succedono anche casi opposti, ove vengono vincolati edifici davvero mediocri e semi-abbandonati, solo a causa di una età già ragguardevole, e poi non si sa come tenerli in piedi economicamente…

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      • Grazie della risposta Luigi, si potrebbe anche pensar ( male) che questo edificio dopo un esame della sovrintendenza non sia stato ritenuto di “interesse culturale” perche sapeva ,in tempi non sospetti , che sarebbe stato di interesse per qualcuno demolirlo .

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      • “In relazione alla richiesta di Parere Preliminare la Commissione per il Paesaggio, esaminata la documentazione presentata, ritiene l’intervento ammissibile in quanto il progetto, pur intervenendo su un brano di città con elementi di valore testimoniale, interpreta il tema della costruzione del fronte di piazza Trento con un’architettura urbana e dialogante, che si inserisce – in modo migliorativo – nel contesto preesistente.
        Parere FAVOREVOLE”, Comune di Milano, 31/10/2022

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        • Pazzesco! Giri di parole artificiose e dettate da menti corrotte dai soldi per permettere agli speculatori di superare agilmente il “fastidio” di un recupero di un edificio storico. Vergogna!

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        • Oggettivamente è legalmente ineccepibile.

          In altri contesti, si farebbe forse il vuoto sociale e professionale verso chi l’ha scritta. Senza clamore e senza pubblicità, ma non credo a Milano sia in questi plumbei anni possibile. 🙁

          Rispondi
          • A proposito di vuoto professionale e sociale, non dimentichiamo i nomi dei responsabili:
            L’Ordine degli Architetti di Milano pubblica la graduatoria finale dei componenti della Commissione del Paesaggio del Comune di Milano per il triennio 2021 – 2024.
            Di seguito l’elenco dei nominativi:
            Giuseppe Marinoni (Presidente)
            Giovanni Oggioni
            Piergiorgio Vitillo
            Alessandro Scandurra
            Giacomo De Amicis
            Alessandro Ubertazzi
            Stefano Tropea
            Isabella Inti
            Alessandro Trivelli
            Dario Vanetti (ing.)
            Valerio Cozzi
            Fonte: https://albopretorio.comune.milano.it/documents/119912
            Non c’è ovviamente neanche un urbanista, quasi tutti sono ampiamente coinvolti in cantieri già attivi o per progetti già realizzati in città.
            Sulla motivazione che approva il nuovo progetto “migliorativo”, di cui non è ancora noto nulla di pubblico dominio, “un’architettura urbana e dialogante, che si inserisce – in modo migliorativo – nel contesto preesistente” scritta in un gergale tono da promotore immobiliare, brilla lo sconcertante termine “dialogante”, in questo caso ormai solo con le macerie.

      • Tutte chiacchiere: tutelare, preservare, tramandare ai posteri opere belle, conservare testimonianze storiche.
        Tutte pinzerlacchere e bazzecole per chi è abituato a maneggiare miliardi pubblici, senza controlli, con confezione di atti falsi!
        Che barbarie!

        Rispondi
    • Se l’edificio ha meno di 100 anni il vincolo deve richiederlo il proprietario, cosa che il venditore dell’area non ha fatto (ovvio, se no avrebbero fatto più fatica a vendere).

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  11. Incredibile, non può essere vero, questa è una Milano ignorante che non comprende l’importanza del rispetto e della ricerca del bello, dell’armonia, quindi è disumana….. quindi risulta veramente triste vivere in questa Milano, altro che piste ciclabili e nuovi alberi…. francamente non ho parole

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      • Ricordo che la legge regionale 12/05 chiede ai Comuni di segnalare in PGT i beni di valore storico e architettonico non tutelati da un vincolo, in modo che la soprintendenza possa intervenire con le sue valutazioni. Solo che il comune di Milano non lo ha fatto…

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    • Che grandissima fesseria! Giusto in via Ripamonti c’è un palazzone vuoto, buttassero giù quello per farci l’ennesimo scatolone di cemento e vetro.

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      • La sovrintendenza? Quelle è un’ emanazione romana, da sempre; agisce ora e anche quando hanno deciso di tappare i navigli storici o distruggere le mura spagnole, o i quartieri storici attorno al duomo ecc. ecc., stessa roba adesso. Tecnicamente è uno dei tanti “organi periferici” del tal ministero de ruma. Magari fosse stata sempre, Milano, governata da se stessa: guarda caso, quando lo è stata, fu un’ epoca di magnificenza, la poca rimasta ancora attualmente: Duomo, Castello Sforzesco, Ca Granda e poco altro. Andava bene anche quando era colonizzata ma non da pirla: vedasi Teato alla Scala.

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  12. Milano non è nuova a questi episodi spiacevoli: qualcuno ricorda la sede del Banco Jarach? In quel caso, però, la bella costruzione liberty fu sostituita da un grande lavoro razionalista. Oggi, non sono sicuro che l’abbattimento di un piccolo gioiello architettonico come quello di cui ora restano macerie fumanti sarà seguito dalla edificazione di un capolavoro. Spero di sbagliarmi, comunque.

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  13. Hanno fatto un errore enorme in quanto sono cose caratteristiche e particolari come quella che stanno abbattendo che rendono la città molto più bella ed interessante da visitare.
    Esse la rendono certo molto più bella e particolare di edifici come ad esempio la Ragione Lombardia!!!
    I cittadini della zona, venendo a sapere quanto volevano fare, si sarebbero dovuti subito rivoltare protestando con opposizione.

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  14. All’estero sono capaci di fondere vecchio e nuovo.
    In Italia siamo solo capaci di salvare cose inutili lasciandole poi abbandonate.
    Sovrintendenza, commissione paesaggio, tutti inutili e incapaci e raccomandati

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  15. Io sono per demolire. Ci ritroviamo le città piene di edifici vecchi, scrostati, che cadono a pezzi, e con efficienze energetiche pari allo zero. Le città dovrebbero essere posti moderni dove si vive bene.

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  16. Ho deciso di scrivere questo post dopo aver letto un pò tutti quelli precedenti…
    È inutile pensare che le cose vadano così in maniera automatica, bisogna che tutti comprendano che esistono pianificazioni e poteri invisibili che poi riescono ad ammantare le cose di urgenza, necessità, ecc ecc.
    Sono meccanismi noti, solo chi non vuole non vede!
    Milano è “pompata” da soldi di istituti finanziari (padroni del mondo) che non hanno niente di autoctono o storico, anzi li reputano “incidenti” di percorso da evitare ed eliminare dalla propria tabella di marcia. Altro che memoria storica.
    Gli stessi sono artefici (poiché influenzati direttamente od indirettamente) dalle peggiori politiche stabilite da pochi centri di potere, paesaggistiche (green, elettrico, altre amenità varie) sociali, ecc ecc.
    Non esiste una vera domanda di abitazioni né di costruzioni, c’è una crisi economica latente o palese, gli investitori sono quasi esclusivamente ricchi, italiani ed esteri. Prevalentemente fondi speculativi. Alla popolazione locale si lasciano le briciole (l’appartamento da locare grazie a airbnb, ecc ecc), il contentino con la scusa dell’opportunità che non c’era, e via così.
    Quindi, per tornare al topic, quella torre non interessa ai suddetti, interessa a noi che, come spiegato, non abbiamo voce in capitolo.

    La conoscenza del nemico non può nuocere…
    Uno pseudo-milanese.

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    • @Al, condivido in pieno quello che hai scritto ma lo scandalo per noi milanesi , a proposito del fatto che “non abbiamo voce in capitolo”, è aver votato questo sindaco “green””.

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    • Anche io approvo quello che hai scritto, mi sembra una ottima sintesi della situazione; però dovremmo anche, prima o poi, occuparci, noi tutti, seriamente della situazione, ovvero dovremmo aumentare l’ impegno politico-civile, altrimenti sarà sempre la solita minoranza di affaristi a comandarci.

      Prima cosa da fare: rottamare l’ LCD che troneggia in salotto, non pagare dunque il relativo canone; tutto perfettamente legale, previsto dalla legge:lo facessero davvero tutti quelli che si indignano, le cose comincerebbero a cambiare, seriamente.

      Dato che si parla in questo e altri post, di “milanesi”, avete visto cosa hanno fatto i comaschi? Come noi, ne hanno provati di tutti colori, di sindaci, una fregatura dopo l’ altra, solo che, invece di ritirarsi sdegnati come fanno a Milano, perchè la pseudo sx fa schifo come la pseudo dx, si sono votati il loro candidato indipendfente, totalmente autonomo; cambiare si può, l’ “aventino” et similia, la storia lo insegna, non servono mai a niente. Che poi ‘sto sindaco “avulso” vada o non vada bene non cambia molto, importante è cominciare il cambiamento, reale.

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  17. Se nella Commissione paesaggio, c’è ancora a capo l’architetto progettista della abominevole Torre Aurora al Portello, la cosa non mi sorprende 🤬😠

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  18. Purtroppo cio’che ha valenza artistica e’considerato disutile.. privo di valenza economica.. Location interessanti sono state sostituite con locali commerciali.. Archietti prezzolati e soprattutto deculturati…. legati al soldo e non all’estetica.. obbediscono all’sanalfabetismo imperante dei “preposti”.. spero che salvino le antichita’romane

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  19. seguendo la logica di questo abbattimento, la commissione paesaggio dovrebbe autorizzare oggi stesso la demolizione di San Siro. E senza battere ciglio.

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    • Assurdo mille testate di giornali a parlare di San siro un mostro di edificio, e Sgarbi quel buffone a tutelare la seconda metà del ‘900 mentre poi si abbattono palazzine così,

      Milano pagherà amaramente questo momento di ricchezza e notorietà.

      Ancora una volta non si apprende dagli errori del passato.

      Mi piange il cuore vedere quel edificio distrutto.

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    • Quando sento le parole efficienza energetica, green, sostenibilità, transizione ambientale e simili mi viene da metter mano alla rivoltella…che fortunatamente non ho.

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      • Tutti edifici sostenibili, AAAA+, Green e Leed Platinum che…dopo 10 anni smantellano e rifanno (con il piano in più).

        Era più sostenibile il vecchio Caccia Dominioni o Gio Ponti, che son passati 70 anni e i loro edifici son sempre li.

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  20. Sconcerto e turbamento. Milano persevera in modo preoccupante negli errori del passato.
    Qui non ci sono scuse, solo colpe… gravi a prescindere dai permessi ottenuti e dalle regolarità burocratiche.

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  21. Se è vero quel che ho sentito ci costruiranno 90 appartamenti a prezzi ovviamente altissimi.
    E qui la spiegazione…..
    D’altra parte il sindaco “green” che continua a costruire cemento su cemento qualcuno l’avrà pur votato.

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    • E’ proprio questa la fregatura del sistema:ormai a votare va “qualcuno”, nel verso senso della parola; però non si illudano gli astensionisti vari e schifati dalla politica che serva a qualcosa il non voto; quelli se va a votare il loro cognato, suocera e poi il cane, dicono che hanno “vinto le elezioni”; il cambiamento è sempre possibile in politica, la storia lo insegna, anche clamorosamente: sistemi monolitici e immutabili sono crollati come castelli di sabbia; metter su un sindaco, un buon sindaco qualunque a Milano, come hanno fatto a Como, si più, si deve.

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  22. SCHIFEZZA e SQUALLORE! SCHIFOSI e SQUALLIDI come lo sarà l’edificio per negozi e uffici che costruiranno sul posto. SQUALLIDI come gli uffici dove vengono decise le demolizioni di questi gioielli architettonici.
    Milano sta diventando sempre più brutta e SQUALLIDA.
    Basta vedere anche le orribili scatole di cemento che hanno deturpato la Scala.
    Serve un risveglio delle coscienze per combattere contro i promotori di questi crimini!

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  23. Premetto che mi sento colpevole dato che all’ultima tornata elettorale ho votato questa giunta. Un po’ perché al precedente giro qualcosa lo hanno fatto, ma sopratutto perché il candidato avversario era impresentabile.

    Poi mi sono ritrovato con la signora Censi, che in x anni non ha fatto nulla se non gridare contro una ciclabile “abusiva” e stare zitta sui morti in strada. SCANDALOSA

    Po il silenzio sugli scali che da opportunità di rilancio delle zone sono diventati delle cementate… qualcuno ne sa più nulla?

    Poi il villaggio Olimpico che ogni minuto che passa è sempre più uno schifo.

    E adesso questo? Tutta la zona poteva essere bellissima, un piccolo gioiello della milano antica per chi passava il ponte di prada, proprio grazie al benvenuto di questa costruzione… e la buttano giù…
    Chi sono i responsabili di questo? chi è che c’è adesso alla commissione paesaggio?
    chi ha messo la firma?

    Mi vergogno di quello che ho votato.

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  24. Sala ha fatto cose buone per Milano ma siamo alla fine di un ciclo.

    Oggi guardavo alla desolazione della tanto declamata zona della Fondazione Prada: in pieno Salone del Mobile è vuota come non mai, colpa di un masterplan assurdo ad uso e consumo delle immobiliari.

    Non è tutto un disastro a Milano, anzi. Ma è tempo di un nuovo ciclo altrimenti ci facciamo del male sul serio.

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    • Perché pensi che sia merito o demerito di SALA? lui non fa proprio nulla per l’architettura, non ne ha minimamente coscienza. E’ solo un laisser faire…il prossimo sindaco o è un genio dal carisma bionico o farà uguale. Io lascerei lavorare a questo punto l’IA che di sicuro pianificherebbe meglio della somma di tutte le teste ben pensanti che decidono il futuro urbanistico di questa città. Il nuovo CICLO sarà delle macchine pensanti. questi uomini sono troppo scarsi.

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    • Io sarei di sinistra e vorrei il Colosseo milanese “dov’era e come era “. Anche se è un falso anche se fa orrore agli archeologici io adoro l’ipotesi di ricostruire il passato glorioso dell’ex capitale imperiale . Anche solo per attirare più turisti o semplicemente perché siamo in piena fase di revival della classicità. O per equilibrare la marea di nuovi edifici iper moderni e stranianti che stanno detergendo l’dentita’ milanese .

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      • Concordo. Infatti penso che anche chi come lei ha votato questa giunta non lo ha fatto certo perché si aspettasse questo dalla propria parte politica.

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  25. Sono disgustato e profondamente rattristato da questa demolizione. Purtroppo non è il solo edificio che era “a rischio”, vedi anche altre case sullo stile tra via Comelico, P.le Libia e Porta Romana, ma basta un minimo di intelligenza. Non solo lasciare l’esterno storico per la bellezza di tutti, ma rivalorizzarlo per renderlo eterno nel tempo.
    Non riconosco più questa Milano dove sono nato e cresciuto, che demolisce non solo le case ma i valori, la milanesità, in favore di soldi, cemento e potere, palazzine e condomini alveare (basta vedere l’impressionante demolizione in via Vasari). Dove andremo a finire???

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  26. Parlo per esperienza personale: modificare Una apertura in una palazzina non vincolata è una operazione lunga e complicata, lo stesso dicasi per i cambi d’uso senza opere. Lí c’é una attenzione maniacale al limite del surreale, il PGT picchia duro grazie all’amministrazione Sala. Poi apri il giornale la mattina e scopri che hanno tirato giú un monumento e tutti i burocrati: nulla di dire.
    Il senso civico è assente in Italia perché non ce l’hanno neppure gli enti pubblici, dovrebbe averlo il cittadino comune?

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    • Non ricordo questa sua premonizione… ma se l’ha veramente scritto mi viene da pensare che forse è coinvolto a vario titolo nel team degli magnifici ignoranti, colpevoli di questo scempio

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  27. Ad oggi 83 interventi, mai ne ho visti tanti, questo è ciò che mi consola, che vi sia stato un moto di sdegno da parte di tanti. Speriamo che serva ad evitare che in futuro questo scempio si ripeta ancora.

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  28. Sono gli stessi che hanno autorizzato la demolizione degli uffici della Rinascente, splendido edificio di archeologia industriale liberty, in via Col Moschin angolo via Giovenale sostituendolo con il palazzone dormitorio architettonicamente insignificante Apart’o. Che hanno autorizzato la demolizione della palazzina di via Bergamo, gente al minimo senza cultura. In quanto all’efficienza energetica si può realizzare senza distruggere ciò che c’è di storico e bello.

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  29. Demolire edifici storici per ricostruire in nome della famigerata rigenerazione urbana è un grande errore; occorre riqualificare le periferie degradate ma tutelare i centri storici, soprattutto gli esempi in stile tipico dell’epoca. Purtroppo il dio denaro comanda su tutto e gli speculatori sono sempre in agguato; l’ignoranza regna sovrana e la storia spesso viene disattesa o cancellata. Le Soprintendenze dovrebbero apporre più vincoli a tutela del nostro patrimonio architettonico, anche di quello “minore” ma testimone di periodi storici che facevano della qualità una priorità assoluta. Bisognerebbe fare un più ampio censimento degli edifici degni di nota e non consentire ad alcuno di intervenire in modifiche o demolizioni, neppure se proprietario dell’immobile.

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  30. Proprio stasera il tg3 regionale ha parlato della palazzina in questione; hanno addirittura dedicato un servizio intero all’ argomento; chi l’ ha perso, questo tg, se lo vada a cercare, perchè il tono petulante e scocciato della voce a commento e quello che ha detto, meritano davvero. Dopo aver ascoltato questo tg di regime, la voglia di rottamare l’ lcd da salotto e non pagare più il cosiddetto canone, verrà a tutti.

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  31. Dispiace sempre quando in una città si demolisce qualcosa di storico, magari non di qualità eccelsa ma con tanta storia sulle “tegole”
    Mi stupisce che questi grandi studi di architettura non abbiamo là sensibilità e la capacità di dare nuova vita a quello che c’era già.
    Facile fare gli architetti abbattendo e ricostruendo.

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  32. Purtroppo è sempre la solita storia, gli interessi dei privati Palazzinari contano più di quelli della città; e lo stesso sta accadendo nella querelle per il nuovo stadio, dove due club calcistici tengono in scacco la città, arrivando a pretendere di costruire anche nel parco/ippodromo La Maura…. cose da pazzi, solo in Italia.

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