Milano, Bullona.
Il cantiere situato in via Giovanni Battista Fauchè 9, nel quartiere della Bullona a Milano, era stato avviato nell’ottobre 2022, quattro anni dopo la demolizione di un vecchio edificio utilizzato come laboratorio e deposito. Il progetto prevedeva la costruzione di una palazzina di tre piani, incluso un piano seminterrato. Cantiere sul quale è piombato un verdetto: secondo i giudici, non si tratta di una semplice ristrutturazione edilizia, si configura come una nuova costruzione, poiché l’intervento genera un nuovo carico urbanistico e non presenta continuità con l’immobile preesistente.
Sia la Procura di Milano che il TAR della Lombardia si sono espressi contro pratiche immobiliari che sfruttano impropriamente la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per operazioni di demolizione e ricostruzione con aumenti volumetrici e cambi di destinazione d’uso, spesso evitando così oneri urbanistici e obblighi di compensazione per servizi pubblici.

Nel caso specifico, il TAR ha accolto il ricorso presentato dal supercondominio di via Fauchè 9-11 e via Castelvetro 16-18-20, rappresentato dagli avvocati Wanda e Carlo Mastrojanni. Il ricorso era rivolto contro il Comune di Milano e la società Fauchè 9 srl, promotrice del nuovo intervento edilizio all’interno del cortile condominiale.
Secondo i giudici amministrativi, il progetto presenta caratteristiche strutturali e funzionali tali da generare un impatto urbanistico completamente diverso rispetto all’edificio precedente. Nonostante la normativa italiana preveda un’ampia definizione del concetto di “ristrutturazione”, il caso in esame rientra chiaramente nella categoria della “nuova costruzione”, che richiede un permesso di costruire e non può essere realizzata tramite semplice SCIA. Ciò comporta anche obblighi più stringenti in termini di pianificazione urbanistica e oneri economici a carico del privato.
La sentenza – articolata in 15 pagine – rappresenta il primo pronunciamento della giustizia amministrativa che si allinea alla linea d’indagine penale avviata due anni fa dai magistrati milanesi Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e l’aggiunto Tiziana Siciliano. Finora, tre diversi giudici per le indagini preliminari del Tribunale di Milano hanno già emesso provvedimenti di sequestro su altri cantieri e immobili coinvolti in casi simili.




Ad oggi, sono 14 le inchieste aperte o concluse (in attesa di udienza preliminare) riguardanti operazioni edilizie sospette, con sequestri effettuati in luoghi come via Lepontina 7-9 (Scalo Farini) e Via Cancano con le Residenze Lac al Parco delle Cave a Baggio. Decine le persone indagate, tra architetti, costruttori e funzionari pubblici, e numerosi anche gli esposti presentati da cittadini milanesi preoccupati per la proliferazione di nuovi edifici nei pressi delle proprie abitazioni.
Da marzo 2025, il Comune di Milano ha deciso di adeguare temporaneamente la propria attività amministrativa alle indicazioni provenienti dalle sentenze giudiziarie.
Il cantiere in questione di via Fauchè si colloca all’interno di un complesso edilizio del primo Novecento (1909-1912), con edifici in stile liberty dalle facciate eleganti ma eterogenee, distribuiti lungo via Fauchè 9 e 11 e via Castelvetro 16, 18 e 20. Il complesso edilizio con una piantina a “L” era allineato da un secondo edificio sempre a “L” e al cui centro si trovava un piccolo cortile al cui lato era stato edificato il laboratorio-magazzino poi demolito e che era confinante con la storica Ca’ Longa di via Piero della Francesca 34, una pregevole testimonianza di edilizia popolare ottocentesca già oggetto di un nostro articolo.
Il timore, ora, è che anche questo cantiere finisca in uno stato di stallo prolungato, come accaduto all’edificio di via Maiocchi 13, nel quartiere di Porta Venezia: lì i lavori, avviati nel 2008, si sono interrotti nel 2011 e da allora la struttura è rimasta incompleta, avvolta da impalcature, dopo la demolizione di un piccolo edificio utilizzato come garage e laboratorio, poi sostituito da un fabbricato di tre-quattro piani mai ultimato (qui il nostro vecchio articolo del 2018).
Milano – Bullona – Via Giovanni Battista Fauchè 9 > NOME (nella mappa Urbanfile codice: XX) (terziario residenziale commerciale) (nuova costruzione con demolizione ristrutturazione) (riqualificazione) (manutenzione straordinaria)
- inizio cantiere: demolizione 2018-cantiere 2022
- conclusione cantiere: cantiere sequestrato
- committente: Fauchè 9
- progetto architettonico: Marco Colombo

- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Google Map, Ansa
- Bullona, Via San Galdino, Antenna, Traliccio, Ospedale dei bambini Vittore Buzzi, via Castelvetro, via San Galdino, Piazza Gerusalemme
Guardando bene le foto dall’alto bisogna Tuttavia ammettere che la stecca ad L che avrebbe incorniciato il nuovo è già di suo un abominio rispetto agli edifici perimetrali che prospettano sull’isolato…
volevano fare una matrioska
Ma per il cantieri di via Maiocchi 13 cos’è che blocca lo sgombero dello stesso?
E’ ancora in corso un contenzioso giudiziario dopo 14 anni?
O c’è una decisione definitiva e in quel caso se l’azienda costruttrice è “scomparsa” deve essere lo Stato a farsi carico dei lavori di smantellamento, attingendo ad eventuali (o futuri) fondi di compensazione per situazioni del genere o assicurazioni obbligatorie che i costruttori devono sottoscrivere prima dell’inizio dei lavori.
Analoga sorte potrebbe subire Icon nell’ex fiat di via Arona, dove i residenti stanno procedendo contro la proprietà in quanto, con stesso sistema, stanno variando le volumetrie alzando un palazzo di diversi piani, inizialmente destinato a uffici ma che sarà poi rivenduto, rendendo possibile ai nuovi acquirenti la trasformazione dei locali in bar ristoranti con terrazza e musica alta.
Non conosco i dettagli, ma non era un edificio a parte l’ex concessionaria ?
A confronto il cd. ‘sacco’ di Palermo ai tempi di Ciancimino è veramente nulla!
In pratica una dominante torre al centro e al contorno i preesistenti edifici sottomessi e privati di luce e vedute.
Qui sono ancora a piede libero e parlano di progresso e rigenerazione urbana.
Chi ha comprato da questi costruttori faccia causa al Comune di Milano e al costruttore e pensi ad acquistare una casa regolare.