Milano, Centro.
Come vogliamo ricordare, il Palazzo Reale di Milano è stato un edificio straordinario, tra i più sontuosi del Regno d’Italia. Le sue origini risalgono al periodo medievale (l’anima delle sue mura è antichissima, tra il 1100 e il 1300), ma fu profondamente trasformato alla fine del Settecento e gravemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il Palazzo Reale ha una storia strettamente intrecciata a quella di Milano e dei suoi governanti. Inizialmente noto come Palazzo del Broletto, era sede del governo cittadino. Con i Visconti e successivamente gli Sforza, divenne simbolo del potere signorile. Nel Cinquecento, sotto la dominazione francese, venne trasformato nel Palazzo Ducale.
Durante il dominio spagnolo (1535–1714), visse anni difficili segnati da epidemie, ma fu ampliato e ospitò il primo teatro di Milano. Con l’arrivo degli Asburgo nel Settecento, fu rinnovato in stile neoclassico su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini, diventando centro della vita di corte.
Con Napoleone e poi con i Savoia, il Palazzo visse un nuovo periodo di splendore, pur perdendo centralità dopo l’unità d’Italia (1861). Dopo la Prima Guerra Mondiale fu ceduto al Comune. I bombardamenti del 1943 causarono danni devastanti, in particolare alla Sala delle Cariatidi. Dopo il conflitto, l’edificio perse gran parte del suo valore e delle sue funzioni: non venne restaurato né riportato all’antico splendore – e questo, ancora oggi, è percepibile.
A partire dal 1951, il Palazzo è divenuto sede di importanti mostre d’arte, tra cui quelle dedicate a Caravaggio, Van Gogh e Picasso. Negli anni seguenti si è affermato come un punto di riferimento culturale per la città. Grazie a lunghi interventi di restauro, oggi offre al pubblico sale neoclassiche e il restaurato Appartamento dei Principi. L’edificio, pezzo dopo pezzo, si sta lentamente ricomponendo: anche gli arredi originali, un tempo dispersi tra palazzi pubblici e musei italiani dopo la guerra, stanno tornando un po’ alla volta. (Un nostro articolo del 2017)



Nonostante ciò, la ricostruzione è lenta e non sempre all’altezza delle aspettative. Il sogno sarebbe, ad esempio, vedere la Sala delle Cariatidi ricostruita – almeno in parte – e restituita al suo antico splendore.

Nei giorni scorsi, due preziosi vasi di marmo sono stati ricollocati nella Grande Anticamera – oggi sede della biglietteria – il primo ambiente che si incontra salendo lo scalone d’onore.

I due vasi, decorativi e maestosi, sono tornati nella loro collocazione originale al primo piano nobile, dopo un periodo trascorso alla Villa Reale di via Palestro. Restaurati grazie alla Scuola di Restauro di Botticino, testimoniano un’importante operazione di recupero, che restituisce dignità e coerenza storica a uno degli ambienti più rappresentativi del Palazzo.
La sala conserva ancora decorazioni a festoni e trofei a chiaroscuro, nello stile della scuola di Giocondo Albertolli.
Grazie a un intervento del Comune di Milano, l’allestimento è stato completato con copie fedeli dei crateri in marmo Medici e Borghese, i cui originali sono custoditi agli Uffizi e al Louvre.
Questa operazione segna l’inizio di una prestigiosa collaborazione con la Scuola di Botticino, che permetterà agli studenti di prendersi cura del patrimonio artistico di Palazzo Reale e dei musei cittadini. Un passo importante verso una nuova rinascita.
Cratere Medici
Il cratere che riproduce quello dei Medici, esposto nella Galleria degli Uffizi, si presenta con una forma “a campana”. Nella parte superiore concava del vaso presenta un fregio figurato a bassorilievo sotto l’orlo rovesciato in fuori e decorato con un piatto ionico. La parte inferiore convessa del vaso è decorata con foglie d’acanto e il piede con baccellature. Il piede poggia sopra un basso plinto quadrato. Tra la parte concava e quella convessa del vaso si trovano coppie di teste di satiro, da cui si dipartono le anse.
Il fregio raffigura probabilmente i re greci radunati a Delfi prima della guerra di Troia, mentre la figura femminile seduta in terra ai piedi di una statua di Artemide dovrebbe essere Ifigenia.
CRATERE BORGHESE
Anche il cratere Borghese si presenta con una forma “a campana” come l’altro. Cambiano solo le decorazioni. L’originale è esposto al museo del Louvre a Parigi.
Il fregio raffigura un tiaso dionisiaco: con Dioniso, Arianna, satiri e, menadi che suonano strumenti e danzano. Uno dei satiri sorregge Sileno ubriaco.




















- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Comune di Milano, Alessandro Fortuna
- Milano, Palazzo Reale, Crateri neoclassici, Vasi, Arredamento storico,
Ottima notizia
Che meraviglia ci fate sognare .grazie
Che bellissimo articolo, grazie Urbanfile, questa è vera informazione locale.
Quando eravamo sotto i tangentomani l’ intero palazzo era dimenticato, degradato e campeggiava, piazzato davanti alla facciata, un orrendo “monumento” fatto di putrelle e filo spinato, da tutti considerato un insulto a Milano; alla fine si riuscì a farlo togliere e ora si trova seminascosto in una piazzetta laterale a corso garibaldi.
In confronto a quella roba l’ attuale arredobagno situato davanti al giureconsulti sembra quasi bello.