Venezia | Jesolo – Uno sguardo al cantiere per la “Miami d’Italia”

Finita l’estate, riprendono i lavori, anche se qualcuno sta ancora facendo il bagno a pochi passi dalle gru del cantiere dove sta sorgendo un vero e proprio distretto del lusso. Scherzosamente definito la “Miami d’Italia” – perché ricorda, vagamente, lo skyline della città americana sull’oceano – il mega-cantiere in costruzione a Jesolo, sul lungomare, occupa circa 25 mila mq e si estende a est di Piazza Drago.

Lo Jesolo Lido Village sarà una nuova location iconica per le vacanze estive: un vero e proprio nuovo quartiere dove design, lusso, stile e comfort si incontrano per soddisfare i desideri dei vacanzieri più abbienti. Progettato nel 2001 dall’architetto newyorkese Richard Meier, l’intervento ha numeri impressionanti: appartamenti e hotel con 83 residenze di lusso, 4 piscine, 1 spa, 1 area fitness, diversi solarium e terrazzi panoramici sul litorale veneto.

L’intervento è diviso in aree: The Pool Houses, The Beach Houses, The Hotel e The Tower. Quest’ultima, ribattezzata Richard Meier Tower, è un edificio di 24 piani per 85 metri di altezza, che diventerà il nuovo simbolo della Città. Situata al centro del complesso, la torre ospiterà appartamenti di lusso dai 7 mila fino a 16 mila euro al mq, dove i temi ricorrenti sono terrazze panoramiche sul mare.

Lo stile architettonico dei fabbricati è super ricercato e inconfondibile: edifici disegnati con “linee leggere”, forme architettoniche pulite in cui prevale il colore bianco, e il vetro è protagonista: ampie vetrate costituiscono le facciate, mentre i balconi sono protetti da parapetti in vetro super trasparenti, per consentire massima visibilità alle luminose terrazze panoramiche vista mare.

Il dialogo degli edifici con l’esterno è molto fluido: nessuna recinzione, ed ogni spazio è “aperto” a tutti e perfettamente integrato nel contesto. Vi sarà anche una piazza pubblica, e tutti gli edifici saranno collegati da strade, viali, parchi e giardini con molto verde pubblico.

L’operazione immobiliare voluta da RIV Group dell’imprenditore altoatesino Peter Reichegger è in piedi da diversi anni, con quasi l’80% di appartamenti già venduti, e verrà completato definitivamente nel 2028. Complessivamente, Jesolo Lido Village ha richiesto un investimento di 400 milioni di euro, quasi totalmente privati, con un enorme beneficio anche dell’amministrazione pubblica locale: oltre a riqualificare una vecchia area abbandonata e creare un nuovo benchmark nel litorale veneto, il comune potrà godere di “oneri pubblici” per un totale di 12 milioni di euro.

  • Committente: RIV Group (Jesolo)
  • Progetto Architettonico: Richard Meier & Partners (New York)
  • Progettazione Strutturale: Ing. Tiziano Bonato (Treviso)
  • Progettazione Impiantistica: Bandiera Impianti (Treviso)
  • Progettazione ambientale (Landscaping): CZ Studio Associati (Venezia)
  • Disegni e Render: Richard Meyer & Partners
  • Foto Area: RIV Group
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Venezia | Jesolo – Uno sguardo al cantiere per la “Miami d’Italia””

  1. Lusso? A me pare piuttosto un carcere con piscina al centro: geometrie rigide, nessun verde, zero materiali naturali come legno o pietra, solo cemento e vetrate anonime. Gli interni poi sono l’apoteosi del “finto moderno”: tutto bianco sparato, luci fredde, arredi che sembrano presi in blocco da un catalogo Mondo Convenienza, stessi mobili da giardino da outlet. È il classico progetto che in provincia etichettano come “avanguardia” solo perché è bianco e squadrato, ma che tradisce immediatamente la totale assenza di cultura del design contemporaneo.

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    • Approvo e so o della tua stessa idea.Si riempiono la bocca di nomi di arch.tti senza creatività, banali che definisco progettisti copia incolla, oltretutto sconosciuti a livello mondiale, a cui manca di andare a farsi un giro in un bosco o in una laguna ,e capire come imparare dalla natura .

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      • A “sconosciuti a livello mondiale” senza offesa ti sei auto-qualificato come imbecille con la I maiuscola, in senso letterale.

        Un premio Pritzker e premio Imperiali, i due maggiori riconoscimenti in ambito architettonico, ci vuole tanta ignoranza per definire Meier uno sconosciuto.

        Può piacere o meno, ma almeno scrivere di ciò di cui si conosce almeno la base non sarebbe male.

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        • “Progettato nel 2001 dall’architetto newyorkese Richard Meier”, e rimasto sostanzialmente fermo al 2001 come visione.

          In 26 anni l’architettura, il design e soprattutto il concetto stesso di lusso sono cambiati radicalmente. Nulla da togliere a Meier – che piaccia o no, parliamo di un architetto con un curriculum internazionale e una competenza indiscutibile – ma questo non significa che ogni sua opera debba essere accettata senza spirito critico.

          Al contrario, è doveroso chiedere di più, soprattutto quando si parla di progetti che non sono cattedrali senza tempo ma strutture legate a contesti dinamici, come un resort turistico a Jesolo.

          Qui la domanda giusta è: quale lusso vogliamo offrire oggi, e a quale tipo di clientela? Perché un progetto rimasto congelato al passato rischia di non parlare al presente, né tantomeno al futuro.

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    • Condivido le considerazioni lette il erito all’aspetto architettonico.
      Aspetto urbanistico:
      Ottimo riqualificazione delle aree dismesse.
      Ottimo per la ns economia
      Ottimo per il turismo.
      Complimenti agli investitori coraggiosi, ai politici territoriali e funzionari pubblici per l’iniziativa immobiliare , immagino sofferta, visto gli anni di gestazione.
      Complimenti a tutti.

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    • il problema del cemento veneto non è certo questo, ma l’infinito sprawl che crea a catena un’inflazione di infrastrutture e aree dismesse in aperta campagna. Molto vicino a questo complesso hanno tirato in zona agricola un’orrida residenza per anziani, staccata da tutto. Ovviamente quella non indigna, ma sempre e solo una certa architettura.

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  2. E le strade per raggiungere Jesolo sono sempre le stesse, quindi code interminabili, per noi che abitiamo a Jesolo e viviamo a Jesolo e lavoriamo a Jesolo…Non tutti dispongono di un due ruote e quelli che lo posseggono, adesso devono spenderci soldi sopra per metterli in regola con il nuovo codice della strada…Ma queste cose non interessano a nessuno, l’importante è costruire cemento su cemento…Non ho mai sentito parlare di qualche sovvenzione per gli abitanti…Anzi, personalmente, lavoro nella sicurezza di notte in spiaggia, quindi faccio un servizio che sta bene a tutti, eppure veniamo pagati una sciocchezza, meno dei bagnini che lavorano di giorno e non fanno nulla per la sicurezza, giustamente perché non fa parte dei loro compiti e per noi non c’è nessun bonus, nessun incentivo, c’è soltanto la nostra misera paga e non è colpa della ditta per cui lavoro, anche perché le altre aziende pagano la stessa cifra… ma è colpa del sistema che non funziona…

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  3. Vedi a postare gli articoli cosa si ottiene? Boomer che di architettura non capiscono nulla ma se devono dire la loro a tutti i costi.
    Ringraziate che in Italia ci sia l’opportunità di vedere architetture di questo genere.
    Ma voi l’avete vista dal vivo quell’area prima dell’intervento?
    No..ovviamente…

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  4. Pensano solo a costruire.ok.
    Ma quando pensano a Fare strade nuove per arrivarci?????
    Non sì vergognano pensare k tutti i weekend ci sono chilometri di macchine ferme in colonna con persone e bambini?????
    Di solito prima si fanno le strade e poi si costruisce…fate schifo.
    Vergognatevi!!!!!!!!

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  5. Indipendentemente da come uno la pensi o la veda che si parli di riqualificazione o di architetti noti o meno la linea guida di tutto è solo e soltanto il profitto, anche le canne che c’erano prima andavano bene non è obbligatorio riempire di cemento tutto quello che c’è a disposizione, il problema che non hanno tenuto conto è che una volta riempiti tutti non ci saranno posti in spiaggia quella è e rimane la stessa

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  6. Affaristi Milionari? Ma magari. Il Veneto è economicamente in declino, all’interno di una nazione che non ha più nulla da dire a livello industriale. Finito il tempo del conto-terzismo creativo, che ha generato del valore tutto trasferito nelle tasche dei privati, con poche o nulle ricadute pubbliche, ora è il momento di svendere quel poco che c’è. Senza progettare servizi o spazi adeguati. Non ci sono spazi verdi. Non ci sono strade. Non ci sono le condizioni economiche per crescere figli e giovani che vedano un futuro. Solo speculazione spicciola.

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  7. Ma quale spazio pubblico e niente recinzioni 😂. Hanno chiuso via Aldo Rossi che era publica ora e privata con tanto di sbarre e cancello chiuso a chiave😡 per favore c’è un limite anche alle balle.

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