Milano, Precotto-Crescenzago.
Ottobre 2025. È stata inaugurata oggi, 16 ottobre 2025, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, degli assessori Arianna Censi (Mobilità) e Marco Granelli (Opere Pubbliche), dell’amministratore delegato di ATM, Alberto Zorzan, e del presidente di MM, Elio Franzini, la nuova tratta della Metrotranvia 7.
Il nuovo collegamento si innesta sulla linea già esistente e consente finalmente di unire il quartiere Adriano alle stazioni Precotto (M1), Bicocca (M5), alla stazione di Greco Pirelli e all’Università Bicocca.
La nuova tratta, lunga 1,5 chilometri con 5 fermate, è percorsa dai nuovi tram bidirezionali Tramlink di ATM, capaci di trasportare fino a 200 passeggeri. Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 5.30 alle 2.15, con una frequenza di 7-8 minuti nelle ore di punta.
MM Spa ha seguito tutte le fasi di realizzazione: progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e collaudo.






Le tratte in costruzione
Proseguono intanto i lavori su altre tre sezioni della futura linea “Interquartiere Nord”, destinate a entrare in funzione tra inizio e primavera 2027:
- Cascina Gobba – Adriano (1,4 km): oltre alla linea tranviaria, è prevista la realizzazione della nuova strada Adriano–Martesana, pensata per alleggerire il traffico di Crescenzago, e di una pista ciclabile dedicata.
Il collegamento con Cascina Gobba M2 sarà garantito da due ponti – uno stradale e uno ferroviario – sul canale della Martesana (35 metri e 135 tonnellate ciascuno) e da un ponte pedonale sul Lambro che unirà via Rizzoli alla stazione M2 e al tram per l’Ospedale San Raffaele.
L’intervento, dal valore complessivo di 37,6 milioni di euro, è finanziato attraverso il Patto per Milano e fondi PNRR. - Viale Fulvio Testi – Ospedale Niguarda (1,7 km): il tracciato attraverserà viale Suzzani, la zona della Cittadella degli Archivi e il Parco Nord, fino al pronto soccorso di Niguarda.
I binari, in gran parte immersi nel verde, saranno affiancati da una ciclabile continua che si collega alle reti di via Majorana, viale Fermi e via Pellegrino Rossi.
Previsto anche un sistema antivibrazioni nei tratti più vicini alle abitazioni. I lavori termineranno entro fine 2026, con apertura al pubblico nel primo trimestre 2027.
Finanziamento anch’esso a carico del PNRR e del Comune di Milano. - Piazza Alfieri – Bovisa FS (via Durando e piazzale Bausan): questa tratta consentirà al tram 2 di arrivare fino alla stazione Bovisa FS, importante nodo di interscambio ferroviario e del Passante.
In via Durando nascerà una nuova piazza verde per residenti e studenti del Politecnico, con tecnologie per ridurre rumore e vibrazioni.
In corso anche la riqualificazione dei piloni che sorreggono la piastra d’accesso alla stazione.
La conclusione dei lavori è attesa per inizio 2027.









Costi e prospettive
L’opera inaugurata oggi è costata 17,8 milioni di euro, coperti per il 55% dal Comune di Milano e per il resto da fondi statali. A questi si aggiungono 8 milioni per la bonifica dei terreni contenenti amianto.
Le tratte in costruzione ammontano complessivamente a 88,5 milioni di euro:
- 43,7 milioni per il lotto Gobba–Adriano,
- 25,8 milioni per Fulvio Testi–Niguarda,
- 19 milioni per Bovisa.
Tutti interventi finanziati con risorse comunali, statali e PNRR.
Sono inoltre in progettazione tre ulteriori collegamenti:
- tra Ospedale Niguarda, Affori M3 e via Durando,
- tra Bovisa FS e Certosa FS, passando per Villapizzone FS.
Di seguito al galleria fotografico del tratto verso via San Mamete, la Martesana e Cascina Gobba.
























La futura Interquartiere Nord
A lavori completati, la Metrotranvia 7 raggiungerà una lunghezza complessiva di 14 chilometri, quasi interamente in sede protetta, collegando la M2 Cascina Gobba a est con la FS Certosa a ovest.
Lungo il percorso toccherà i principali punti di interscambio di Milano: M1, M3, M5 e le linee ferroviarie R e S a Greco Pirelli e Bovisa FS.
La linea servirà poli strategici come l’Università Bicocca, il Politecnico Bovisa, gli ospedali Niguarda e San Raffaele, e il Teatro degli Arcimboldi.
In prospettiva, dalla stazione Certosa si potrà raggiungere in treno MIND (Galeazzi e Università Statale) e Fiera Milano–Rho in una o due fermate.



Un tassello chiave per la mobilità milanese
La Metrotranvia 7 sarà la prima linea tranviaria trasversale di Milano: un asse di connessione tra i quartieri del nord che permetterà di muoversi tra le linee metropolitane senza passare dal centro, migliorando l’efficienza del sistema e l’accessibilità complessiva.
Resta però irrisolto un nodo storico: l’asservimento semaforico, ovvero il sistema che garantirebbe il verde prioritario ai tram.
Un accorgimento tecnico che renderebbe il servizio ancora più veloce e competitivo, evitando inutili attese ai semafori — un passo importante, che si spera venga affrontato nelle prossime fasi.













- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, ATM, Comune di Milano
- Metrotranvia, Quarto Oggiaro, Villapizzone, Bovisa, Affori, Niguarda, Bicocca, Precotto, Quartiere Adriano, Cascina Gobba, viale Fulvio Testi, PNRR, Trasporti, Tram, Via Padova, Martesana
Che bello, finalmente! Un’ottima notizia per il Tpl milanese, avanti così!
Io la vedo dura per il tratto Niguarda – Affori M3, soprattutto l’attraversamento del parco delle favole e il proseguimento su via Cavalletto. Vari comitati di quartiere si stanno mobilitando contro questa tratta, e spingono per deviarla più a sud verso maciachini. Secondo me sarebbe un gran peccato deviarla, però capisco che quel tratto sia effettivamente complesso da realizzare.
Finalmente qualcuno che propone una visione complessivamente lucida e brillante. Non è stato facile navigare in questo mare di opinioni discutibilmente elaborate fondate su supposizioni fallaci, ma fortunatamente tu, Paolo, difensore del lume della ragione, rappresenti la luce in fondo al tunnel degli sfoghi irrazionali della massa non pensante. Tu come un dedito pastore tedesco guidi il gregge per la retta via. Non smettere di schiarire il cammino, oh Paolo.
frequenza nelle ore di punta 7-8 minuti, in auto in 10 minuti ho fatto già metà del tracciato. ma andate a c….e. le metro servono per andare più veloci dell’auto e arrivare prima. i tram invece che sono per forza più lenti devono almeno avere una frequenza molto maggiore per avvicinarsi alla metro almeno come frequenza. uno dei motivi per i quali non prendo e non prenderò mai i mezzi di superficie è perchè durante l’attesa mediamente ho già fatto a piedi metà del percorso totale e figurarsi in bici e auto, mentre aspetto con bici e auto sono già arrivato. Frequenze maggiori come la metro garantirebbero un servizio utile altrimenti i mezzi di superficie servono ai pigri e a chi a tempo da perdere e a giovani e pensionati a chi lavora non servono a nulla. chi li usa o non è di milano o è pigro per andare a piedi e in bici. e fateveli due passi ogni tanto. Ma poi una tratta lunga come la vogliono fare crea un sacco di problemi. meglio linee più corte e con maggior frequenza.
Finalmente qualcuno che propone una visione complessivamente lucida e brillante. Non è stato facile navigare in questo mare di opinioni discutibilmente elaborate fondate su supposizioni fallaci, ma fortunatamente tu, Paolo, difensore del lume della ragione, rappresenti la luce in fondo al tunnel degli sfoghi irrazionali della massa non pensante. Tu come un dedito pastore tedesco guidi il gregge per la retta via. Non smettere di schiarire il cammino, oh Paolo.
Errore di sbaglio!
I tram non sono “per forza2 più lenti. Ci sono città in cui l’ossatura del tpl é tranviaria e vanno veloci; addirittura i tram divengono sotterranei in certi punti (Zurigo, Vienna, ecc.) E’ a Milano, dove non sanno fare l’asservimento semaforico, che i tram vanno più lenti.
Aggiungo che nel tempo impiegato per costruire 1,5 a MI, a Nizza costruiscono un’intera linea. ATM mette i Sirio 7 casse e i piccoli Tramlink sulla stessa linea: é in stato confusionale grave.
Lungo via Adriano ci sono in totale 5 semafori in 500mt.,farli sincronizzati è così difficile? Ci si ferma almeno tre volte inquinando di più.
A questo punto é impossibile deviarla a dire il vero, visto che tutto l’allineamento delle parti già cantierizzate o realizzate punta nella direzione del parco delle favole. Per altro lo scopo di questa tranvia é proprio avete velocità e frequenze maggiori del resto grazie ad un allineamento completamente riservato e svincolato dal resto della rete, farlo passare da Maciachini peggiorerebbe tutto questo. Rimuoverebbe, per altro, il servizio da quartieri che ne hanno un enorme bisogno (fra cui lo stesso Affori). Va bene tutelare l’uso del parco da parte dei cittadini e mettere in sicurezza la tranvia (per altro se c’è un mezzo di trasporto adatto a questo scopo é proprio il tram con binari inerbiti), però non si può danneggiare un progetto valido per via di alcuni “nimby” che ci saranno sempre per qualunque progetto.
Ma ancora con ‘sta storia dei “nimby”? Sai chi sono i perfetti nimby? Sono quelli che accusano gli altri a sproposito, usando questa stramba definizione, vale a dire i politici, gli industriali, i finanzieri, che poi spesso sono la stessa cosa…hai mai visto uno di costoro che ha la villa con piscina di fianco a un inceneritore, un impianto a digestore, una superstrada ottenuta da esproprio di azienda agricola, una centrale nucleare? No, dimmelo se lo sai, perchè quelli se ne stanno bei lontani, coi loro soldi, dal brutto della società che loro stessi producono. E attenzione a chi non ha i loro soldi e va dietro ai loro media, perchè un domani il digestore se lo ritrova davanti alla finestra della cucina.
Non tutte le cose vanno lette come uno sfregio ai danni dei quartieri più popolari. Qui non si sta parlando di un’infrastruttura come un inceneritore, ma di una di trasporto che va a beneficio diretto dei quartieri che attraversa, in genere aumentando il valore del quartiere e migliorando la sua connettività con il resto della città. Di conseguenza chi ci vede una minaccia per lo status quo rientra perfettamente nella definizione di nimby, che non é necessariamente il peggiore degli insulti. Comunque non mi sembra che le tranvie siano una peculiarità dei quartieri popolari di Milano voluta dalle elite del centro, visto che servono tutto il territorio cittadino ed anzi quelle in posizioni centrali dovrebbero essere valorizzate attraverso una modernizzazione che i tratti periferici stanno subendo per primi.
Ah guarda, con me sfondi una porta aperta. Spero che completano la tranvia il prima possibile e che questo si porti con se anche una riqualificazione di alcuni tratti.
Ogni incremento della rete dei mezzi pubblici migliorano la qualità della nostra città.
Queste mi sembrano buone notizie anche perché non è detto che uno debba attraversare tutta la città ma anche solo spostarsi di 7-8 fermate.
Poi gli odiatori di tutto che parlano contro tutto “a prescindere”, come diceva Toto’ , ci sono sempre .
Se non ci fossero gli odiatori non ci sarebbero neanche le guerre.