Milano | Centro Storico – Completato il cantiere per il ripristino dell’area M4 De Amicis

Milano, Centro Storico.

Dicembre 2025. In questo inizio di dicembre 2025, un po’ uggioso, possiamo dire che anche l’area della stazione M4 De Amicis, interessata dal ripristino dei luoghi rimasti per anni interessati dall’intervento per la realizzazione della linea Blu M4 della metropolitana milanese, è stato concluso (o quasi). Aperta anche al flusso del traffico automobilistico e dei bus ATM.

Saprete ormai quanto questi interventi post cantiere M4 ci lascino molto perplessi, meglio sicuramente di com’era, ma non ci voleva molto, visto l’arredo urbano inesistente in precedenza, ma troviamo l’intervento nuovo esageratamente “cementoso”. Ad ogni modo riportiamo le foto scattate in questi gironi di inizio dicembre nell’area presa in considerazione lungo la via De Amicis. Via De Amicis ricordiamo che fa parte della cerchia interna, quella che ricalca le antiche mura medievali di Milano e la cerchia dei navigli, coperti a partire dal 1930.

Via Edmondo De Amicis parte dall’incrocio con il Corso di Porta Ticinese e arriva sino all’incrocio con via Olona, via Carducci e piazza Sant’Ambrogio. Cominciamo con l’area già vista e completata da tempo della..

PIAZZETTA de Amicis 4

All’altezza di via Edmondo de Amicis 4 si trova una piazzetta ricavata dopo le distruzioni belliche del 1943. Dove venne edificato il brutto palazzo di 6 piani arretrandolo di qualche metro in preparazione di allargare, distruggendo il vecchio tessuto urbano, le vie della cerchia dei navigli. La “piazzetta” è stata sistemata con una pavimentazione in pietra (inutile ricordare le due ampie aiuole verdeggianti qui presenti in precedenza– sappiamo anche che qui vi è il manufatto coi locali tecnici e le uscite d’emergenza della metropolitana – ma forse un po’ più di verde lo si poteva contemplare).

Di seguito tre immagini da GoogleMap del 2015, prima dell’intervento, che mostrano come fosse più verde la piazzetta, con le due aiuole ben curate (ma il Comune non sostiene la “depavimentazione”?

Ad ogni modo la “piazzetta” è stata sistemata. Non male, a parte il verde risicato. Come avevamo visto nei fori sono state piantumate 5 deliziose magnolie e sono state istallate delle panchine ai piedi delle piante. 4 scalini permettono di avere un piano non in pendenza creando una sorta di “terrazza” al livello di piazza San Lorenzo.

Largo Resistenza Partigiana

Giungiamo nell’ampio piazzale informe che si apre tra via De Amicis, Via Conca del Naviglio, Corso Genova, via San Vincenzo, Largo Resistenza Partigiana, dove un tempo si trovava l’antica Pusterla dei Fabbri.

Finalmente entrambe le carreggiate di via De Amicis sono state aperte al traffico.

Il primo tratto che vi mostriamo è quello davanti al Bar Cucchi, proprio tra via Conca del Naviglio e Corso Genova. Qui dobbiamo dire, come avevamo già scritto, la situazione è migliorata parecchio. Davanti al noto caffè vi era un tratto di via carrabile dove sostavano i taxi. Ora questa parte è stata resa completamente pedonale (piastrellata sempre dai cubetti di granito irregolari). Ora i 4 platani (tre adulti e uno novello) hanno finalmente un’aiuola a disposizione, perché in precedenza “sbucavano” da fori nell’asfalto. L’edicola “stramba” è rimasta e speriamo ancora per molto (anche se poteva venire riposizionata un po’ meglio).

VERSO VIA CESARE CORRENTI

Saltiamo sul marciapiede opposto verso via Cesare Correnti. Qui è stato creato finalmete un “filo” di marciapiede che unisce l’accesso al vicolo a fondo cieco dei Fabbri e via Gian Giacomo Mora. Completamente piastrellato coi cubetti di granito smussato irregolarmente. Mentre manca ancora un pezzettino per completare l’intervento di Largo Resistenza Partigiana, dove alla fine di via Cesare Correnti l’inutile triangolino di strada carrabile che avanzava è stato “pedonalizzato” allargando il marciapiede, esattamente dove si trova l’accesso con via Caminadella.

Largo Resistenza Partigiana

L’area attorno al monumento a Cesare Correnti è pronta ormai da mesi. Un’ampia area pedonalizzata un tempo isola marciapiede in mezzo a due carreggiate. Ora lo spiazzo, oltre al monumento di inizio Novecento con la sua deliziosa aiuola cinta da una bella balaustra metallica, sono state ricavate delle mini aiuole abbellite da cespugli, alberelli e panchine disposte in cerchio. Ormai un luogo dove sostare e godersi il sole autunnale è diventata una prassi.

Naturalmente è meglio di prima, senza dubbio — anche perché prima era un non-luogo. Tuttavia, questi fori un po’ sghimbesci nel pavimento non ci convincono ancora, così come i lapilli sparsi per evitare la crescita delle erbacce: stanno già finendo ovunque, e i cespugli trattengono tutta la sporcizia, sia quella portata dal vento sia quella “volontaria”. Insomma, avrei preferito vedere una classica aiuola con l’erba, ma ormai è considerata roba da “boomer”, a quanto pare. Comunque, vedremo tra qualche mese come saranno diventate queste “belle” aiuole.

Poco lontano, all’imbocco di via De Amicis, si trova una specie di cippo a tre masselli sovrapposti di pietra, che dovrebbe, ma non ne siam certi, ricordare il sito del glorioso voltone della Pusterla dei Fabbri. Rimosso per il cantiere, come avevamo visto a febbraio di quest’anno era stato ricollocato al suo posto (grosso modo) in una nuova aiuola.

Ed eccoci nella zona tra Corso Genova, via San Vincenzo, via De Amicis e Largo Resistenza Partigiana, dove si trovano le uscite principali della stazione M4. Questa piazzetta, a dire il vero, sembra già un accumulo disordinato di elementi sparsi qua e là. In più ci sono gli armadietti tecnici (telefonici o elettrici) e due tubi di sfogo necessari per evitare l’accumulo di gas esplosivi nei condotti sotterranei: uno collocato accanto agli armadietti, a lato del marciapiede, e l’altro — ben visibile, verniciato di rosso e giallo — proprio in mezzo al percorso pedonale. Tant’è che, nel posare i percorsi tattili per non vedenti, hanno dovuto deviarli apposta per aggirarlo. Non sarebbe stato possibile spostarlo a lato visto che la piazzetta era già un cantiere? Anche qui, meglio sicuramente di prima, ma…

Passiamo ora al resto di via Edmondo De Amicis

Questo tratto è stato aperto al traffico veicolare dal 1° dicembre 2025.

Purtroppo le vecchie alberature che costeggiavano il marciapiede le abbiamo perse e il tratto che va da largo Resistenza Partigiana ai civici 40, 42 e 44 è stato pavimentato completamente in pietra, dove sono state create le aiuole a vasche, che caratterizzano questo disegno d’arredo urbano. Anche qui possiamo commentare che avremmo preferito delle aiuole a prato e meno pietra-cemento.

LA VIA DE AMICIS DIMENTICATA

Eh si, come abbiamo già scritto più volte, se invece di spedere tutti i soldi in quelle pietre li avessero spesi per ridisegnare l’intera via De Amicis (come avevamo commentato per via Vincenzo Foppa), ora avremmo una strada decente ovunque e non questo triste spettacolo che potete ammirare qui di seguito (e la giornata era uggiosa, altrimenti moto e motorini, bici e monopattini avrebbero riempito ogni angolo possibile della strada). Naturalmente questa versione di via De Amicis giunge sino alla stazione M2/M4 Sant’Ambrogio, area brulicante di turisti.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
  • M4, Via Santa Sofia, Via Pantano, Brolo, Piazza Velasca, Torre Velasca, M3 Missori, M4 Sforza-Policlinico, Metropolitana, via Francesco Sforza, Via Larga, Via Albricci, Vetra, Sant’Ambrogio, va De Amicis, Via Ausonio, Via San Calocero, Via Pantano, via Giosuè Carducci, Via Olona, Largo Resistenza Partigiana, via Cesare Correnti
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Centro Storico – Completato il cantiere per il ripristino dell’area M4 De Amicis”

  1. In sostanza, salvo quattro fazzoletti di terra in croce, anziché rendere le superfici permeabili in vista delle tempeste tropicali ormai frequenti, hanno creato nuove isole di calore che non drenano al suolo.

    Geni.

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    • A me sembra invece che le aree verdi e pedonali siano aumentate di molto.
      Ed è fantascientifico, per una città autocentrica come Milano, un pista ciclabile in tutta la cerchia.

      Io sono molto contento, contento della M4, contento delle riqualificazioni e degli interventi in generale. Le piante poi cresceranno, il verde potrà solo migliorare.

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      • Non so cosa intendi tu dicendo che Milano è una città autocentrica, visto che secondo l’ultimo report della mobilità AMAT del 2024 solo il 28% dei residenti si sposta in auto, contro il 63% che sceglie di spostarsi a piedi, con i mezzi o in bici. La bici in particolare rappresenta il 7%, quindi 1/4 di chi usa l’auto. Oltretutto, la Cerchia dei Navigli è dentro Area C, che è l’area meno autocentrica di Milano considerando le limitazioni del traffico. Non per niente, i transiti in quest’area sono diminuiti del 21% dal 2016. Per finire, secondo uno studio del Sole24Ore, Milano è la terza città meno motorizzata d’Italia, con 51,8 auto ogni 100 abitanti, in una classifica con 106 città italiane. Quindi no, non mi sembra molto fantascientifico fare una pista ciclabile in tutta la cerchia. Certo poi dipende se vogliamo basarci sui dati o sul sentito dire.

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        • @Nicolò certo, i dati non li discuto e possono essere incoraggianti. “Fantascientifico” per me era in senso positivo. Da persona che usa soprattutto la bici per spostarmi in città le auto per me sono ancora decisamente troppe. E le politiche per incentivare la ciclabilità sono ancora troppo timide. Milano per me è una città autocentrica perché le auto sono ovunque, intasano le strade, sono parcheggiate sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, sui parterre alberati e si fa troppo poco per fermarle. Grazie comunque per il messaggio e per il tuo punto di vista ottimista 🙂

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  2. Che devono mettere i cordoli lo capisce anche un cieco.

    E mettere anche qualche cuscino berlinese per rallentare le auto piazzato in modo strategico.

    Milano non deve essere lautodromo di Monza

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    • Parlo da persona che si muove spesso in bici: a mio parere, i cordoli sulla ciclabile vanno messi solo a patto che la ciclabile venga allargata ad almeno 2 m. Così com’è ora, i cordoli impedirebbero il sorpasso tra bici, costringendo chi ha una pedalata più veloce a occupare la carreggiata (come capita spesso a me). Un amico tecnico mi ha detto che purtroppo la carreggiata non poteva essere stretta ulteriormente per via dell’autobus, che necessita di una corsia di minimo 3,50 m di larghezza. Per quanto riguarda i cuscinetti berlinesi, sarebbero una buona idea, se non fosse che non possono essere installati su strade con limite superiore a 30 km/h, come in questo caso.

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      • Hai ragione sui cordoli.

        Però onestamente nella circonvallazione interna sono più i furgoni che la usano come parcheggio che le rondini in cielo.

        Qualcosa va fatto per impedirlo

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  3. Tutti gli interventi di viabilità sono migliorativi anche qualche residuo del passato come il parcheggio del taxi davanti a cucchi è stato razionalizzato con una bella aiuola ed è decisamente più vivibile. Sono dispiaciuto non si siano fatte quantomeno delle vasche più ampie seppur non molto profonde almeno con cespugli per mitigare l’effetto riverbero calore in estate.
    La soluzione di vasche fuori terra alte 50 cm avrebbe agevolato questa scelta in fin dei conti il senso delle vasche attuali È il medesimo ma se fosse stato realizzato in elevazione h50 avrebbe potuto dare maggiori opportunità per il verde.
    L’uso spinto di gradini e rampe per compensare Le differenti quote credo che alla lunga sarà Killer per molti soprattutto quando si è distratti o si va di fretta

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