In piazzale Baiamonti i lavori per la pista ciclabile sembra si siano completamente arenati o quasi, lasciando un disastro di piazza da ormai troppo tempo.
Questa di seguito è la situazione della ciclabile di via Ceresio, che ricordiamo ha eliminato un gran numero di auto parcheggiate quando, secondo noi la ciclabile la si poteva realizzare sul marciapiede centrale.
Pista ciclabile che deve entrare ancora nell’ottica dei cittadini, visto che viene utilizzata per camminare o sostare e le bici ancora vanno per strada.
Unico indizio di intervento, dopo settimane di attesa, è stata la comparsa di piante di ligustro variegato con i frutti neri nella parte iniziale dell’isola pedonale di via Ceresio.
Secondo noi, il progetto della pista ciclabile è stato fatto in modo completamente sbagliato, come dicevamo, togliendo posti auto e sopratutto senza ridisegnare in modo decente il piazzale, un crocevia importante e oggi attraversato anche da turisti, è apparentemente disordinato e sciatto.
Non è stato sistemato e riordinato il pavé, che, assieme ai vecchi e inutilizzati binari è stato in parte sepolto dal marciapiede, pratica al risparmio che troviamo alquanto dozzinale e semplicistica. Inoltre sono stati lasciati ampi spazi di catrame quando potevano esser realizzate delle aiuole.
Come dicevamo all’inizio, ora, a lavori iniziati, tutto è apparentante fermo, lasciando, come si vede dalle immagini, la piazza nel più desolante disordine e nella totale sciatteria, oltre che al degrado causato da immondizia svolazzante.
Manca ancora l’avvio del cantiere per il giardino lungo viale Crispi – Fondazione Feltrinelli e anche il lotto di viale Montello è rimasto in abbandono. Insomma un’inerzia dove il Comune pare non riuscire a dare un ordine alle priorità urbanistiche di questo piazzale e dove ogni elemento pare trovare un ostacolo insormontabile.
Certo che i marciapiedi di Milano sono proprio da terzo mondo….
Non sono d’accordo con la tesi espressa nell’articolo. Una pista ciclabile in mezzo alla strada non è mai la scelta migliore. Perché? Perché lontana dai negozi e dalle svolte a destra, obbliga i ciclisti a attraversare il flusso di auto prima e dopo, è lontana dagli ingressi dei palazzi.
E poi scrivete decine di articoli all’anno sulla quantità di auto accatastate ovunque in città, una volta che si riqualifica togliendo qualche posto auto vi lamentate?
In ultimo: ok, avete trovato delle persone sulla pista ciclabile non ancora completa, da qui a sostenere che non viene usata dai ciclisti mi sembra una deduzione aprrossimativa.
D’accordo su tutto.
Il problema di quel piazzale è che di fatto è un brutto crocicchio di strade confluenti che lasciano poche possibilità di ridisegno dello spazio pubblico. Aggiungo inoltre che l’intero contesto è vittima di scelte urbanistiche discutibili a partire dal primo novecento (quando hanno demolito i bastioni) fino ai giorni nostri dove anche la muraglia cinese progettata da Herzog e de Meuron per la sede Feltrinelli ecc. non favorisce la permeabilità tra gli ambiti Pasubio/Quadrio/Porta Nuova e Crispi/Garibaldi nè aiuta a scardinare i flussi concentrici verso Porta Volta.
Concordo su tutti i punti con anonimo!
Avrei ulteriormente esteso la pista ciclabile fino a Corso Como costeggiando il marciapiedi della Fondazione Feltrinelli che, come al solito e come si vede nelle foto, è sempre invaso dalle auto.
Mi trovo pienamente d’accordo con l’articolo a parte quando si critica la posizione della ciclabile, su quell’aspetto appoggio in pieno il commento 4:56.
Aggiungo che anche io non uso la ciclabile e continuerò a non usarla fino a quando non ci sarà la segnaletica orizzontale e verticale. Per esperienza finché i cantieri non finiscono c’è sempre il rischio di imboccare la ciclabile per ritrovarsi una transenna o uno sterrato poco più avanti.
Concordo sul fatto che la ciclabile al centro non è quasi mai la soluzione ideale (vedi anche la proposta di corso Sempione).
Ma queste ciclabili sono inguardabili. Sono campetti da minigolf, che girano intorno ai pali dei semafori, che accentuano il conflitto coi pedoni.
Non verranno usate perché costringono i ciclisti a fare giri dell’oca.
E le balaustre non si possono vedere, e sono pericolose.
La piazza è di sicuro molto complicata, la soluzione era togliere ulteriore spazio alle auto.
L’assurdità è che i lavori viaggino così a rilento…
Più piste ciclabili sono, meglio è! Solo così si può girare Milano in bici senza rischiare la vita. Devo dire però che è veramente fantastico girare la mia città in bici!
Giustissima l’osservazione dell’articolo riguardo l’attraversamento pedonale mancato.
Io già vi anticipo che se passerò per quella zona in bicicletta mai e poi mai mi metterò a fare i giri dell’oca delle automobili: strisce pedonali, 20 metri sul marciapiede e via! E se passa il vigile la multa la dia al comune che non ha minimamente ipotizzato il passaggio dei suoi amici ciclisti (forse pensa che eliminando i parcheggi la gente utilizzerà i tappeti volanti per spostarsi).
Sbagliato articolo 🙁
attendiamo dal comune con ansia l´installazione dei dissuasori per la sosta!
continuano a parlare di 2030, quando nel 2019 esistono auto sui marciapiedi e parterre alberati!
Finalmente qualcuno ha capito luso dei dissuasori per impedire il parcheggio sul marciapiede pedonale della feltrinelli.
Che schifo.
Solo nel terzo mondo parcheggiano l’auto sul marciapiede
Ma esiste a Milano la rimozione forzata ? Sarebbe molto più dissuasiva di un improbabile multa che magari poi non viene pagata ma soprattutto fa ritrovare l’auto… si provi una o due volte a non ritrovare l’auto e pagare prima di poterla riprenderla e vedi come passa la voglia di “parcheggiare” l’auto ovunque. Comune di Milano…sveglia!!!
Solo una precisazione.
A quanto mi hanno riferito, gli alberelli del tratto iniziale di Via Ceresio sono stati già installati perché quella parte di riqualificazione è stata pagata dal chiosco di Mimì.
Altrimenti nemmeno quello sarebbe stato in fase avanzata…