In questi giorni sono cominciati i lavori per sistemare Via Nicola Antonio Porpora nei distretti di Loreto-Casoretto.
Infatti, a partire da piazzale Loreto e per tutta via Porpora, sino a piazza Piero Gobetti gli incroci non semaforizzati saranno interessati da interventi di stondatura marciapiedi al fine di mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali ed aumentare la visibilità agli incroci.
Qui sotto il primo degli interventi, all’incrocio con via Giovanni Ricordi.
Noi, come al solito, proviamo anche a inserire il nostro cruccio, quello di mettere alberature di ogni genere ovunque sia possibile. Quindi abbiamo provato pure in via Porpora, dove i marciapiedi sono abbastanza larghi da poter ospitare, come nel fotomontaggio qui di seguito, tre alberelli ogni tot metri.
Piazzale Loreto, via Porpora, piazza Gobetti, Arredo Urbano, Viabilità, Loreto, Casoretto
Molto bene. Sperando che prima o poi i tanti squilibrati al volante capiscano che agli incroci e in prossimità degli attraversamenti pedonali si deve rallentare. Non si deve accelerare. Ripetiamolo, si deve rallentare, e dare la precedenza ai pedoni che si accingono ad attraversare.
In attesa che arrivino anche da noi, sempre più diffusi all’estero, gli attraversamenti pedonali rialzati. A Milano sono ancora una rarità.
sottoscrivo, aggiungendo che gli incroci andrebbero lasciati liberi in caso di coda arrestandosi prima degli stessi, permettendo così a chi proviene da altre strade di confluire in piena sicurezza, e ai pedoni di attraversare con visibilità. tale norma è regolata anche dal cds, ma penso di essere fra i pochi ad osservarla, molto frustrante.
Veramente “da noi” sono già arrivati e anche da un bel pezzo, è solo Milano che è refrattaria.
Basta mettere il naso fuori da Milano City ogni tanto e vedrai che sono la norma nei comuni dell’hinterland.
A Milano gli attraversamenti rialzati non li fanno perchè disincentivano i ciclisti delicatini che ci ritroviamo.
Non fanno gli attraversamenti rialzati per i ciclisti delicati ma poi riempiono le vie di dossi artificiali di gomma, che sono ancora peggio, come hanno fatto nella zona 30 di Paolo Sarpi.
Da ciclista vorrei che tutti gli attraversamenti dei quartieri residenziali fossero rialzati.
Che coraggio, @Anonimo 16:12, ma sei sicuro di non aver sbagliato blog?
Adesso ti devi aspettare insulti e maledizioni dai suprematisti ideologici imbruttiti milanesi che hanno la missione di salvare il mondo solo perché usano la bici al posto dell’auto, sempre polemici e odiatori di quelli come te, automobilisti, motociclisti, camionisti, pedoni e se possibile anche degli altri ciclisti se osano andare troppo piano sulla sua loro pista ciclabile, insomma di noi che non arriviamo sudati fradici sul posto di lavoro.
????
Ed ecco che magicamente il problema sono i ciclisti.
Infatti sono loro che ammazzano sulle strade cittadine, creano incidenti, paralitici e feriti. Distruggono le strade con le loro tonnellate di peso e bloccano i passi carrai e i marciapiedi con la loro stazza.
Ragione e ragionevolezza, queste sconosciute!
In tutto il primo mondo le auto lasciano sempre più il posto alle bici nei grandi centri urbani…che strano che a Milano vogliano fare altrettanto, vero? Milano deve restare ferma agli anni 70, con marciapiedi invasi da auto, carreggiate dissestate, traffico, ingorghi, smog. Degrado è bello, te lo dice l’automobilista.
Perché, a Bresso o a Buccinasco i ciclisti non ci sono?
Parole sante. Applausi!
Milano città europea. Avanti tutta.
seh vabbè ciao. bastasse un marciapiede stondato.
Vai un po’ a vedere come sono tenute le città europee vere e mi saprai dire.
E pensa che c’è pure chi ha il coraggio di lamentarsi con “i matti che attraversano la strada all’ultimo”.
Quando si affrontano gli incroci, se non si rallenta come prevede la legge, è ovvio che non si riescono a vedere bene i soggetti che hanno diritto alla precedenza e sembra dunque che attraversino “all’ultimo”.
carino il Ranger…di quel colore è proprio fico poi, chi glielo dice che non sta in Nevada?
figo, a MIlano si dice figo non fico.
penso che fosse ironica anche la scelta della C