Ieri alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato inaugurato il nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano di via Bonardi nel distretto di Città Studi: 9.000 mq tra spazi verdi, laboratori per l’architettura, aule polifunzionali e spazi per la didattica, nati a partire da un’idea di Renzo Piano.
La riqualificazione del campus di architettura di via Bonardi è il frutto dell’idea progettuale donata dall’architetto Renzo Piano al Politecnico, con la collaborazione dell’arch. Ottavio Di Blasi.
Gli spazi prima utilizzati solo come attraversamento e di servizio, dall’aspetto privo di identità e asettico, si sono trasformati in un luogo bello, vivibile e sopratutto verde.
Infatti sono stati eliminati: l’eccessivo cemento, manufatti inutili e brutti e soprattutto le automobili nell’area della piazzetta ipogea e al loro posto un vero e proprio bosco di 8.000 mq e 130 alberi, in sostanza una nuova piazza aperta anche alla città.
Ricordiamo che è stato anche demolito l’edificio soprannominato “Sottomarino” (Laboratorio di Simulazione Urbana), per creare una nuova piazza che colleghi il patio di Architettura, di Viganò, con gli altri due edifici, il cosiddetto “Trifoglio” e la “Nave” di Gio Ponti. Inoltre sono stati realizzati quattro nuovi edifici.
I nuovi edifici ospiteranno un laboratorio all’avanguardia di modellistica architettonica, tecnologie digitali e di progettazione, oltre ad aule per la didattica e aree per lo studio supplementari, per un totale di 4.200 mq.
La ricerca di più ampi spazi aperti, di una visuale a colpo d’occhio e la continuità del verde si evidenziano con un’opera di rammendo di quanto il modo di vivere gli spazi sino a qualche anno fa sia stato l’opposto. Pertanto verde e luce prendono il posto di luoghi frammentati, divisi e sciatti. Finalmente ora si può dire che il Politecnico di Milano sia un vero campus per i giovani del futuro.
I vecchi edifici lineari lasciano spazio a edifici terrazza che delimitano il bordo del campus trasformandosi in elementi connettivi urbani.
Il piazzale asfittico si trasforma in un bosco urbano, la permeabilità della nuova pavimentazione e le isole verdi si identificano come delle oasi urbane invadendo ogni organo edilizio.
Nome progetto: Campus internazionale di Architettura
Da un’idea e con la partecipazione di: Renzo Piano
Sovrintendente alla progettazione e all’esecuzione: arch. Ottavio Di Blasi
Responsabile Unico del Procedimento: arch. Riccardo Licari Dirigente Area Tecnico Edilizia Politecnico di Milano
Project manager Accordi Quadro: dott. Francesco Vitola ATE Politecnico di Milano
Foto: Roberto Arsuffi
Tag: Campus del Politecnico, via Bonardi, Città Studi, Politecnico, Renzo Piano, via Ponzio, Ottavio Di Blasi
Sperando solo che non vada mai più sott’acqua e premesso che mi piace molto… un po’ di nostalgia per un’epoca passata.
Tutto grigio! Bo
La nave resta un edificio agghiacciante.
Se tenuti bene questi edifici sono spettacolari, realizzati da grandi firme dell’architettura
Molto più bella la Bicocca, vince 100 a 1
inquietante
Una meraviglia ora. Ricordo quando frequentavo anni fa, lì c’erano auto parcheggiate e ogni possibile oggetto pronto per le discariche.
Tutta un’altra cosa ora. Pedonalizzato, pavimentato e alberato e percepisci che è un luogo da vivere e non solo di transito. Davvero un bel lavoro, quasi (quasi!)viene voglia di tornare a dare gli esami al poli.
Trovo che il quadrilatero centrale, cuore del Politecnico, sia un’oasi di tranquillità nei tardi pomeriggi di fine luglio, quando le sessioni estive degli esami sono finite…
Questo nuovo angolo prezioso da voglia di passarci un po’ di tempo anche a qualche decennio dalla conclusione del proprio percorso accademico personale
Inquietante
Credevo di essere l ‘ unico a trovare inquietante questo luogo . E poi non basta buttare un po di alberi qua e la per farne un capolavoro . Per me era e resta inquietante ,non capisco cosa ci sia di bello e armonioso . Mah.
Osceno, orribile. Ed hanno davvero avuto persino il coraggio di piazzare dei panettoni pure qui..?? Da non crederci. Agghiacciante
Immagino hai frequentato Harward, perché questo angolo di poli non può competere con i campus americani. Solo così si può capire il tuo commento
il prossimo che usa la parola osceno a sproposito sarà condannato a leggere il vocabolario.
Andatelo a vedere di persona e provate a ricordarvi quanto ci fosse prima. Non si tratta di un angolo di paradiso, ma è un enorme miglioramento rispetto al parcheggio tristissimo che c’era prima. Un po’ di verde, molto più ordine e pulizia e niente auto e ci si sente subito meglio
Anche a me sembra un ottimo lavoro, considerato il contesto storico. La piastrellatura grigia risalta e incornicia gli edifici di Gio Ponti, che sono meravigliosi (e da apprezzare nel contesto architettonico del dopoguerra). Per chi cita i campus americani, consiglio un giro al nuovo campus di Renzo Piano alla Columbia University di New York, una versione postmoderna del politecnico di Milano.