Milano | Città Studi – Aspettando il rinnovo del Politecnico, tra incuria e tag

Siamo passati a vedere cosa succede al campus universitario del Politecnico di Milano a Città Studi.

Dopo la riqualificazione di piazza Leonardo da Vinci in versione pedonale e più verde, dovrebbe a breve (entro il mese di maggio) partire la riqualificazione degli spazi comuni all’interno del campus di Architettura del Politecnico secondo un’idea del noto architetto Renzo Piano. La nostra star dell’architettura ha progettato una riqualificazione pensata per ricucire in modo armonico gli spazi comuni di via Bonardi, realizzati nel corso degli anni senza che fossero stati pensati come luoghi di riposo e socializzazione, ma bensì solo come luoghi di passaggio, alquanto anonimi e brutti.

Una riqualificazione del livello interrato, oggi utilizzata come parcheggio e semplice passaggio. Via cemento e automobili e al loro posto un vero e proprio bosco di 8.000 mq e 130 alberi, una vera e propria nuova piazza aperta alla città.

Nel piano è previsto l’abbattimento di uno degli edifici, quello che viene comunemente chiamato “Sottomarino” (Laboratorio di Simulazione Urbana), per creare una nuova piazza che colleghi il patio di Architettura, di Viganò, con gli altri due edifici, il cosiddetto “Trifoglio” e la “Nave” di Gio Ponti. In più è prevista la realizzazione di quattro nuovi edifici. I nuovi edifici ospiteranno un laboratorio all’avanguardia di modellistica architettonica, tecnologie digitali e di progettazione, oltre ad aule per la didattica e aree per lo studio supplementari, per un totale di 4.200 mq.

Il progetto è stato supportato in questi mesi grazie al crowdfunding che ha coinvolto gli Alumni e i sostenitori del Politecnico, che hanno raccolto ben 6 milioni di euro.

In attesa di vedere partire i lavori, noi abbiamo voluto fare, come abbiamo detto sopra, un piccolo giro attorno al campus del Politecnico.

Di seguito alcuni nuovi rendering che mostrano come sarà trasformata la “nuova piazza”.

Anzitutto dobbiamo per forza dire lo stato pietoso in cui versa l’area a ridosso del Campus Leonardo, come del resto tutta la città, quello dei muri imbrattati dalle tag. Il problema degli imbrattamuri oramai è come un cancro non curato. Così, ad esempio, il bel palazzo della Facoltà di Architettura progettato nientemeno che da Gio Ponti e Piero Portaluppi sul finire degli anni Cinquanta, sembra una gigantesca lavagna per prove di scarabocchi apparentemente senza senso.

Pensare che la particolarità di quest’edificio è soprattutto nel rivestimento, infatti ha un basamento inferiore rivestito da piastrelle in ceramica di forma diamantata, sui toni del bianco e una massa superiore, protetta da mattonelle quadrate, stavolta piatte e di colore bruno che lo rendono riconoscibile. Speriamo una volta ultimati i nuovi interventi si matta mano anche alla pulizia di queste superfici e si dia nuova dignità all’architettura.

Finalmente sarà anche recuperato il palazzo del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, protetto da ponteggi ormai da più di otto anni.

Qui di seguito alcune immagini della “piazza” ipogea che sarà trasformata in un boscoso giardino. Qui si trovano gli edifici di Gio Ponti del Trifoglio e della Nave.

Ecco il palazzo della Facoltà di Architettura realizzato nel 1985 da Vittoriano Viganò, un edificio “sospeso” sopra un cortile. Una struttura in acciaio verniciato di nero regge in pratica, l’edificio che apparentemente sembra sospeso sopra il cortile brulicante di studenti. L’enorme A, in parte rossa, segna l’ingresso da Via Ampère 2, ma anche qui, nonostante le ridotte superfici scarabocchiabili, il muretto basso che separa la via dalla corte, è imbrattato da sembrare un parapetto di una strada del Bronx anni Settanta.

Poi, basta voltarsi per assistere al progressivo degenerare dei muri imbrattati di questa zona, più volte e inutilmente segnalata.

Concludiamo con altri render del più ampio progetto del Politecnico, dove l’intenzione, anche all’interno dei cortili e delle strade nel vecchio comprensorio di PiazzaLeonardo da Vinci, è quella di eliminare le auto parcheggiate e aumentare il verde fruibile.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

2 commenti su “Milano | Città Studi – Aspettando il rinnovo del Politecnico, tra incuria e tag”

  1. essendo zona ad alto tasso di studenti di tutte le età, qui in città studi il problema dei tag è particolarmente critico. non ci sono praticamente vie che si salvano da piazzale Gobetti / Bottini fino a piazza leonardo…

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