Milano | Vigentino – Cantieri in zona viale Ortles: febbraio 2022

Reportage fotografico di alcuni cantieri dall’area di Viale Ortles al Vigentino a sud dello Scalo Romana.

Cominciamo con l’edificio D del complesso Symbiosis di Antonio Citterio e Patricia Viel – ACPV. Come si vede sarà la nuova sede di Boheringer Ingelheim + Mars Group (20.500 mq) e in questi giorni è stata affissa l’insegna.

Di fronte e senza vita da diverso tempo, si trova il cantiere di Via Serio dove dovrebbe sorgere il complesso per uffici di Vitae selezionato nell’edizione 2017 di Reinventing Cities. Un progetto di Carlo Ratti.

Scendendo, non molto lontano troviamo un nuovo intervento in via Condino 15, al momento in fase di bonifica.

Il cantiere in viale Ortles 6 (oppure 8) è in leggera attività dopo mesi di stallo e dopo la presentazione del progetto i un palazzo residenziale di 8 piani denominato Domus Ortles VI. Forse un passaggio di proprietà?

Concludiamo col piccolo cantiere posto all’angolo tra via Broni e viale Ortles dove sono in corso bonifiche e scavi da diversi giorni (i primi interventi già da qualche mese) e che porteranno alla realizzazione di un’unità ad uso commerciale.

Referenze immagini: Duepiedisbagliati; Roberto Arsuffi

Vigentino, viale Ortles, via Ripamonti, Residenziale, Domus Ortles VI, Symbiosis, Antonio Citterio e Patricia Viel – ACPV, Carlo Ratti, Vitae

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

2 commenti su “Milano | Vigentino – Cantieri in zona viale Ortles: febbraio 2022”

  1. Forse il cantiere di via Serio è fermo per qualche provvedimento giudiziario? Mesi fa, a cantiere appena avviato, era crollata una palificatrice che si era schiantata sull’edificio situato lungo il marciapiede opposto, procurando seri danni sia alla struttura sia ai costosissimi impianti tecnologici del laboratorio di oncologia molecolare ospitato. Nessun danno fisico alle persone a parte il panico. Nella foto 7 qui, tutta l’area è vuota e si vede un grosso buco in primo piano.

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  2. Volumetrie eccessive, densificate e spazi permeabili/verdi degni del giardinetto della Barbie…Fa specie che questi siano i “canoni” di sviluppo della città (pseudo) green e di interventi che si fregiano di certificazioni ambientali/energetiche d’eccellenza. Nel progetto si parla addirittura di giardini in grado di mitigare l’isola di calore. Spero non come Piazza Olivetti che é una piastra radiante. Vogliamo poi parlare dei “ruderal garden” al confine con la fondazione Prada? ???

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