Rotonda Valentino: ai giovani e agli studenti universitari di 10 anni fa, questo locale riporterà alla memoria molti piacevoli ricordi. Questo luogo, infatti, è stato il centro delle più divertenti feste universitarie e fulcro della movida torinese fino al 2014, anno della sua chiusura. Sin dagli anni ’90, è stata una delle discoteche più ambite della città e dal 2006 al 2014, quando era gestita dalla società Brack & White era il riferimento numero uno di studenti e giovani in cerca di svago serale e notturno, fin quando il locale ha cominciato un declino – forse a causa del cambio dello stile di vita della clientela abituale – che è culminato 8 anni fa col fallimento e la chiusura del rinomato locale.
Da allora, la Rotonda Valentino è stata oggetto di abbandono e degrado: da rifugio per senzatetto, a centro per lo spaccio di droga, presa di mira diverse volte da bande di vandali e teppisti, ha sovente suscitato il disappunto da parte di molti torinesi, che hanno visto i locali pubblici, ancora di proprietà della Città, passare da centro ludico-ricreativo a emblema di incuria e sciatteria. Disappunto che si acuisce sapendo che l’edificio ha anche una valenza storica e culturale: infatti è stato costruito in occasione dell’Esposizione Universale e fa parte dell’edificio Torino Esposizioni, sull’ala nord.
Il fabbricato è diviso in tre piani, uno interrato e due fuori terra, e conta quasi 1.600 m2 di superficie, con un giardino pertinenziale su Viale Matteo Maria Boiardo, difronte al Parco del Valentino e al monumento ad Amedeo di Savoia, di poco meno di 3.000 m2. Il nome deriva dalla tipica forma della costruzione: un edificio circolare, appunto, costituito da facciate interamente vetrate che affacciano sul giardino e sul parco.
Dato il luogo, le superfici pertinenziali in gioco e la sua fama, la Rotonda Valentino è un edificio molto ambito: numerose infatti sono state le proposte al Bando Pubblico per la Concessione, indetto dalla Città di Torino nel 2020 e che hanno visto, come aggiudicatario finale, il Gruppo di Rosalia d’Anna, con una proposta di 165 mila euro annui (contro gli 80 mila richiesti dal Bando). L’imprenditrice torinese, nonostante fosse arrivata seconda alla gara di appalto, si è aggiudicata la concessione decennale dei locali grazie all’incompatibilità del primo aggiudicatario, eliminato per un precedente contenzioso. La d’Anna, che già possiede il noto Sushi Sound in centro a Torino, ne è molto entusiasta ed ha già le idee chiare sul futuro della Rotonda Valentino, che ovviamente coincidono con le linee guida della Città di Torino: non sarà più una discoteca, ma un locale misto, principalmente ristorante, ma anche lounge e cocktail bar. Non suonerà più musica da discoteca, ma musica lounge e musica dal vivo, avendo anche uno spazio dedicato a spettacoli live e a questo tipo di eventi.
L’obiettivo della Committente La Rotonda srl è quello di aprire le porte dei locali a fine 2024: infatti un mese fa sono partiti i lavori di ristrutturazione, ad opera dell’Impresa Edile Riba Costruzioni srl, dopo che il terreno e i locali interni sono stati opportunamente bonificati gli scorsi mesi. Nel progetto, firmato dall’Architetto Giovanni Giorgio Prete, non si prevedono modifiche strutturali dell’edificio: si terranno intatti i volumi – come imposto dalla Soprintendenza del Beni Culturali, che ne protegge la valenza storico-culturale – ma ci sarà un totale re-styling degli interni, degli impianti e delle facciate vetrate, nonché del giardino e delle sistemazioni esterne di pertinenza.
Dopo anni di abbandono e trascuratezza, dunque, tutto sembra andare nella direzione giusta. Una direzione, questa, che passerà da altre zone ed altri locali, sempre nel Parco del Valentino: oltre alla ristrutturazione del vicino Villino Caprifoglio, il Parco sarà interessato dalla riqualificazione dei locali dello Stabilimento Balneare Fluido, della discoteca Chalet e del famoso locale Cacao, tutti luoghi che hanno contribuito a rendere indimenticabili le notti di molti torinesi e non e che, si spera, continueranno a farlo.
Committente: La Rotonda srl (Torino)
Architetto: Giovanni Giorgio Prete (Torino)
Impresa: Riba Costruzioni srl (Torino)
Foto (discoteca): Google
Foto (interni): Comune di Torino
Foto: Francesco Gullace
Noooooooooo incredibile!!!!
Ci fanno un rostorante?!?!
Che serate ragazzi…… e che peccato!
Purtroppo l’era delle discoteche è finita. Con inoltre l’effetto collaterale che i peggiori frequentatori si riversano in strada mettendo in scena violenza e vandalismo sotto li occhi di tutti ogni fine settimana.
Ok la rotonda non ci sarà piú. ma tra luogo per zingari e drogati e ristorante, sempre meglio ristorante! prima era uno scempio!
Un altro ristorante?
Vabbè, meglio di niente, ma a Torino bisognerebbe avere tre bocche e tre stomaci per stare al passo dei troppi luoghi per mangiare!….