In via Melchiorre Gioia, all’angolo con via Edolo si trova un vecchio edificio, quasi iconico per la sua posizione dove via Edolo forma il cuneo con via Gioia. Ci troviamo in zona Ponte Seveso-Cassina de Pomm nel distretto della Centrale, e l’edificio in questione è al momento in cantiere per essere bonificato.
Al suo posto ancora non si conosce cosa sarà costruito, e non è stato diffuso alcun progetto; ve n’è uno però, mandatoci da un nostro lettore, che mostra la vecchia palazzina restaurata e affiancata sul lato di via Edolo, da un nuovo corpo alto tre piani circa, dalla forma particolare a cuneo (vista la forma del piccolo lotto). Del progetto non siamo ancora riusciti a sapere committente e architetto perciò può non essere quello definitivo o scelto.
Come dicevamo, al momento lasciamo il beneficio del dubbio, ma, come si vede dalle foto, parte del lotto è stato demolito ed è in ancora in corso la fase di bonifiche.
Qui riproponiamo delle vecchie foto che mostrano come appariva sino a qualche settimana fa il piccolo edificio posto, per giunta, sotto il livello stradale, visto che quando venne eretto si trovava al lato del canale Martesana e fungeva anche da magazzino.
Il piccolo edificio, è una classica costruzione di campagna probabilmente realizzata a fine Ottocento, non avrebbe nulla di particolare, se non fosse per la bizzarra collocazione incastrata tra due strade e sopratutto per esser stata immortalata in un film importante e molte riprese fotografiche.
Dal film “Miracolo a Milano” del 1951 – Regia di Vittorio De Sica. A sinistra il Naviglio Martesana ancora scoperto e la nostra picocla palazzina ben visibile. Siamo infatti in Via Melchiorre Gioia all’altezza di via Edolo.
Altre foto che hanno immortalato la palazzina nelle varie epoche:
Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Milano Sparita
Architettura, Demolizione, Via Melchiorre Gioia, Via Edolo, Riqualificazione, Martesana
Ma l’edificio di 3 piani li dietro da dove spunta fuori? Se lo sono inventato? Li pagheranno gli oneri per sistemare quell’incrocio ed eliminare dalla pista ciclabile almeno uno dei due semafori non sincronizzati, distanti 30 metri e che puntualmente vengono bruciati dalle bici?
non sarebbe male come progetto
flat iron de ‘noantri…