Milano | San Babila – La riqualificazione di piazza San Babila: una scarpa e una ciabatta

Ormai quasi otto anni dopo, era il 2016, il cantiere per la metro M4, la linea Blu, ha tolto definitivamente le tende e ha restituito una belal fetta di città alla cittadinanza. Così, anche Piazza San Babila è tornata completamente fruibile.

Ne avevamo già parlato, ma attendavamo il completamento prima di esprimere qualche nostra considerazione.

Anzitutto, molto meglio ora che prima, come al solito, anche se non è mai una consolazione. Come avevamo specificato nell’articolo a riguardo della sistemazione di Largo Toscanini, sistemato anch’esso assieme a piazza San Babila, largo diventato molto più bello e sistemato con particolare attenzione e un certo gusto di arredo urbano, al contrario, piazza San Babila ci è parsa raffazzonata, realizzata in fretta e furia, senza il minimo disegno e progetto, senza considerare il pre-esistente.

Insomma, ora l’insieme ci pare più una scarpa e una ciabatta.

Anzitutto la cosa peggiore: perché le uscite doppie dove si vede quella di design, inaugurata il 1º novembre 1964, realizzata su progetto dell’architetto italiano Franco Albini (che ancora oggi identifica le stazioni M1 e M2), con la parte grafica realizzata da Bob Noorda, un’opera famosa a livello internazionale, affiancata da un “catafalco” degno di un’uscita di emergenza per un supermercato.

Insomma, dov’è finito il guizzo di design milanese e italiano?

Piazza San Babila, come si diceva, è stata completamente o quasi, ad esclusione della parte a Nord, verso Corso Venezia, dove è stato lasciato il transito ai mezzi per andare e venire da Corso Matteotti, Corso Monforte e Corso Venezia. Comunque buona cosa.

La piazza, come si vede, ora è divisa in due parti ben distinte. Da un lato, la sistemazione realizzata nel 1997 con il progetto di Luigi Caccia Dominioni, con la fontana monumentale dei “Laghi, Fiumi e Montagne” (donata dall’Ente Fiera nel 1997 a Milano) e le collinette verdi delle aiuole, oltre alla pavimentazione in pietre brunite (pietra serena), mentre nella parte appena realizzata, prevale la pavimentazione omogenea e priva di disegni formata da cubetti in granito grigio, dando l’aspetto di una distesa di cemento. Neanche un’aiuola, un alberello, solo cemento.

Per fortuna questa giunta dovrebbe essere attenta alla depaviemntazione, che tanto proclama, ma anche una città che vorrebeb evitare le famose “bolle di calore”.

Peccato il Comune non si sia attivato in tempo per ripulire, almeno un po’, la fontana al cento della piazza. Unica cosa positiva è l’aver sistemato, finalmente, le aiuole. Così tutti han potuto notare la cura con cui il Comune preserva i monumenti e le fontane di Milano. Muschio e dilavamenti ormai fan parte dell’insieme (ma se a Milano ci fossero delle fontane come quelle di presenti a Roma, come sarebbero tenute?)

Altro nostro cruccio sono i lampioni, una delusione perenne. Infatti i lampioni presenti e quelli di nuova istallazione sono un’altra scarpa e una ciabatta degna della fama di questa città.

A2A assieme al Comune e alla utilissima Sovrintendenza, hanno scelto lampioni banali e da parcheggio pubblico per affiancarli a quelli disegnati nel 1964 dall’architetto Ignazio Gardella, appositamente per piazza San Babila.

Possibile che non ci fosse una soluzione migliore, magari che scimiottasse quelli “storici”? Possibile che nella CAPITALE DEL DESIGN, non ci arrivi nessuno a pensare un arredo urbano coerente? Come ormai ripetiamo, è vergognoso!

Concludiamo la nostra carrellata di lamentele con quest’altra “una scarpa e una ciabatta” col cartello all’ingresso della nuova M4.

Neanche le grafiche uguali son capaci di realizzare.

Insomma, forse siamo stati un po’ troppo critici, ma crediamo sia il pensiero di molti. Possibile che a Milano non ci sia mai attenzione all’arredo urbano? Mai un progetto attento al contesto? Mai un guizzo artistico come succedeva un tempo (guardare le balaustre con l’ormai classico ricciolo che dicono al mondo: questa è la metropolitana di Milano, la città del design, la città di Gardella, Dominioni, Portaluppi, Castiglioni, Albini e altri ancora.

Di quest’intervento rimarrà solo il fatto che sarà utile e funzionale.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Degrado, San Babila, Arredo Urbano, Sharing, Inciviltà, Corso Venezia, Corso Vittorio Emanuele, M4, Municipio 1, Corso Monforte, Corso Matteotti, Largo Toscanini, Corso Europa, via Mozart

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

55 commenti su “Milano | San Babila – La riqualificazione di piazza San Babila: una scarpa e una ciabatta”

  1. Purtroppo di ciò che c’era già se ne sono fregati altamente. Prendendo le uscite affiancate, non solo gli stili sono diversi (e concordo che farle diverse sia una pessima scelta di “stile”), ma non sono neanche allineate! Sembra quasi che, ingenuamente, non ci abbiano pensato. Cosa sarebbe costato, almeno nella parte della piazza San Babila (lasciando così liberi Toscanini ed Europa), utilizzare la stessa pietra scura e realizzare altre aiuole-montagnette?
    I lampioni sono scandalosi, e anche in piazza del Tricolore, dove però ne hanno messi di più bassi (quindi non hanno un unico modello!); non capisco neanche come mai in queste aree pedonali non siano stati messi i “classici” lampioncini LED, ormai presenti ovunque.
    Il simbolo della M1 sembra incollato a posteriori (e ritagliato molto male), possibile che se ne siano dimenticati?
    Non è possibile perdersi in questi dettagli!

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    • > Non è possibile perdersi in questi dettagli!
      Ma se è lo standard di questo “paese”! Mi domando dove abita e se si guarda intorno la gente.

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      • Ma non è vero! basta uscire un po’ da Milano.

        piazza Trento e Trieste a Monza.
        Il centro di Città Bassa a Bergamo.
        I paesi sul lago di Garda.

        Solo per stare in Lombardia.

        Se si vuole, si può.

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        • Piazza Trento e Trieste a Monza sarebbe un intervento urbanistico riuscito?! Non scherziamo, per favore… Hanno creato un’arida distesa di pietra, hanno tagliato due file di storici bagolari che creavano ombra e percezione di verde, hanno installato i lampioni più brutti e kitsch della storia dei lampioni, non hanno messo neanche una panchina o qualsiasi altra seduta in tutta la piazza, hanno installato delle orrende aperture per ricordare un piccolo canale che secoli fa passava dalla piazza creando dei bizzarri pozzi perennemente intasati dai rifiuti, ecc. Resta uno degli interventi più miserabili, scomodi e brutti degli ultimi 30 anni, per lo meno in Lombardia. Chiunque pensi che io stia esagerando può andare a Monza e verificare di persona.

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    • Per quanto riguarda i lampioni sul lato sud della piazza…

      sarebbe bastato rimettere quelli “ad arco all’insù” che c’erano prima, e che, ironicamente, si vedono ancora nei rendering:

      https://citynews-milanotoday.stgy.ovh/~media/horizontal-hi/51902366673722/rendering-restyling-centro-3.jpg

      magari non l’ultimo grido in fatto di design, ma sicuramente meglio di questi da barriera dell’A4 ad Agrate.

      Per la cronaca, prima dei lavori questi lampioni c’erano anche in Corso Matteotti e anche qui sono stati sostituiti da quelli da svincolo autostradale.

      https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/66/Milano_corso_Matteotti.JPG

      Notare sulla destra il lampione standard pre-led con il corpo illuminante “a coppetta”, sicuramente più elegante di quelli standard attuali, ma che l’AEM si è ben guardata dal replicare (benché esistano anche a led e siano utilizzati in molte città).

      Magari l’ha già detto qualcuno e mi ripeto, ma l’impressione è che manchi una visione d’insieme, o anche solo una regia che renda coerenti opere civili, arredo urbano, illuminotecnica.

      O non c’è nessuno al timone o, se c’è qualcuno, evidentemente non ha né le capacità tecniche né la sensibilità culturale per valutare e comprendere questi aspetti.

      Bisognerebbe che qualcuno in comune, o dove si prendono le decisioni, avesse l’umiltà di farsi da parte e affidarsi a chi ne sa.

      A Milano abbiamo una facoltà di architettura che nei ranking è sempre stabilmente tra le prime 10 al mondo… non si può nominare un comitato di docenti del Politecnico che faccia consulenza e supervisione sull’immagine urbana nel suo insieme?

      La competizione nell’attrattività tra aree metropolitane globali si gioca anche su questo.

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    • Simbolo M1:

      è proprio così, è stato incollato dopo. Nelle foto a lavori non ancora conclusi si vede chiaramente che c’è solo il logo M4.

      La cosa poteva anche avere una sua logica, dato che qui le due linee hanno entrate del tutto separate: da questo lato della piazza, per raggiungere la M1 in sotterranea bisogna passare i tornelli M4 in entrata lato Europa e poi ripassarli di nuovo in uscita lato San Babila, per poi di nuovo rientrare dai tornelli della M1. Tre passaggi.

      Poi però devono essersi conto che in una stazione di interscambio è comunque più importante far sapere all’utente (che non necessariamente conosce la rete: ad esempio un turista) tutte le linee che passano per il nodo.

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  2. Concordo con tutto !

    L’assenza che mi mi disturba è il verde, gli alberi piantati sono veramente pochi, c’è troppo cemento, nelle vie limitrofe sarà uguale?

    Durini, corso Europa, monforte , Borgogna?

    Abbiamo bisogno di verde, ossigeno e ombra!

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    • Urbanfile ha detto tutto.
      Io aggiungo che la giunta salah dorme tra due guanciali di petrodollari catarioti: che je frega di scarpe e ciabatte?

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    • Le pianti(celle) rachitiche ci sono, tra 10 anni le loro radici avranno divelto il mosaico di sanpietrini che costellano l’obbrobrio antifunzionale della piazza e verranno abbattute. Insomma , non hanno ancora capito che il cervello, a tenerlo spento oppure usarlo, consuma lo stesso, con risultati decisamente diversi?
      Povero me che per lavoro devo usare proprio quell’uscita 5 giorni alla settimana… Sigh

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  3. Unica nota.

    Non si può depavimentare se sotto c’è una stazione della metropolitana.

    Al massimo si può fare una vaschetta con erba e alberi.

    Il risultato sono le collinette di san Babila oppure i rettangoli davanti alla stazione.

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        • Concordo pienamente: la fontana è decisamente brutta.

          Ma diciamo la verità: piazza San Babila è integralmente brutta, non so cosa si potrebbe inventare per renderla appena appena decente … anche se la spianata simil cemento sembra un ottimo esercizio per raggiungere vette elevate di orrendo

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          • LA FONTANA E’ UNA VERA SCHIFEZZA….

            SEMBRA UN CESSO PUBBLICO ANNI 50

            IN PIU’ E’ SEMPRE LERCIA DI ALGHE

            Anche Dominioni ha fatto qualcosa di brutto!

    • Paolo Portoghesi negli anni 90 ha firmato il progetto di sistemazione di piazza della Scala, un decennio prima Vittoriano Viganò ha pedonalizzato la piazza antistante all’arco della pace. Entrambi i lavori sono coerenti da un punto di vista urbanistico, architettonico e rispettano il design di cui Milano era capitale.
      C’erano altri sindaci, altri assessori, e anche altri professionisti.

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    • Un’aiuola negli anni 90 l’avevano fatta nella stessa piazza, ora nemmeno quella. Dei tre alberelli piantati, uno sta morendo per mancanza d’acqua. Si va indietro

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  4. Commenti corretti, soltanto un po’ di pietà per progetti e programmi lunghi, complessi e pieni di imprevisti. Il bosco oscuro delle varianti e relativa valutazione ed approvazione spesso rallenta ogni forma di ragionevole correzione: comandano tempo e soldi.
    Penso non passeranno 3/4 anni che ci sarà un nuovo capitolato con progetto di ripristino della pavimentazione.
    Cosa avrebbe consentito di superare questo scempio provvisorio? Un regolamento edilizio chiaro con prodotti definiti e capitolati vincolati, non 1500 pagine di adeguatezza normative ma 10 tavole esplicative e vincolanti con illuminazione, cestini, materiali, paletti, panchine, essenze arboree e relative procedura di deroga o valutazione. Ci sarà ma evidentemente non è correttamente applicato e quindi è fatto male

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  5. “Di quest’intervento rimarrà solo il fatto che sarà utile e funzionale” la frase che riassume perfettamente la natura di quest’intervento. Aggiungerei solo che il totale disinteresse per il contesto nella progettazione si coglie molto bene anche dalla vista aerea della piazza.. le aiuole e la fontana (veri elementi rappresentativi di piazza san babila) ora appaiono sottodimensionati e asimmetrici grazie alla nuova distesa di sampietrini.. si poteva almeno riprendere il tema delle aiuole “a collinetta”.. non credo proprio che avrebbero interferito con la metropolitana sottostante in assenza di alberi.. no comment sui lampioni e sulle scale di uscita..

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  6. Un restyling agghiacciante. La tamarrata dell’aereo gonfiabile è la ciliegina sulla torta, per lo meno settimana prossima scompare, mentre lo scempio permane. Difficile aspettarsi di meglio dal Comune di Milano, la cui competenza in arredo urbano è ben nota ai lettori. Per quanto concerne gli alberi e la vegetazione, al di fuori del bosco verticale che fa marketing, Milano non ha idee né, tantomeno, voglia di fare manutenzione e raccogliere le foglie.

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  7. Inoltre, nella grafica M1 M4 agli ingressi, hanno dimenticato (?) di scrivere LINEE (sempre presente in tutte le altre stazioni del passato)

    Cmq speriamo che i lampioni si possano sostituire e rimettere, come dice un altro commentatore, quelli che c’erano prima. Sicuramente più di Design di queste ciofeche!

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  8. Complimenti UF articolo perfetto. Commenti unanimi. Manca solo la risposta del Comune. Credo ora e sempre nella demo-crazia. (Sempre meglio comunque questi di quegli altri che volevano picconare la pista ciclabile di Buenos Aires)

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  9. Effettivamente sarebbe semplice per il Comunw attivare un forum nel quale presentare i progetti e accogliere le critiche e i suggerimenti. Ovviamente moderato e accessibile non come anonimo ma con spid. Se lo avesse fatto sarebbe stato subissato di critiche/suggerimenti come minimo per più alberi. Idea troppo semplice e intelligente per essere realizzata. Aspettiamo quando Arsuffi sarà sindaco.

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  10. Credo che a Milano manchi semplicemente un Assessore all’Arredo Urbano.

    Potremmo chiamarlo Assessore al Bello o Assessore alla Sovranità del Design… va bene tutto (sono agnostico)

    L’importante è che questa fase del “meglio di prima” si chiuda e inizi una fase nuova: “Non abbiamo un euro ma abbiamo le idee” mi andrebbe benissimo.

    Non è questione politica ma generazionale: serve qualcuno di giovane e fresco a lavorare su queste cose per favore!

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  11. Ma, chiedo agli esperti, fare un buco e lasciare un’uscita sola? Cioè sono una a fianco all’altra, proprio non si potevano unire sotto?
    Già fa ridere così…
    Così uno per cambiare si bagna pure?
    Ma Sala che era pure lì all’inaugurazione ha le fette di salame sugli occhi?

    Cioè a Saint Moritz e a Santa Margherita dove ha la casa e fugge appena può abbandonando Milano le cose sono fate così alla cavolo?

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  12. MILANO…la mia Milano. ero fiero e orgoglioso di essere nato a Milano ,una città dove condividevano l’arte e la cultura, la pulizia e l’ordine, l’armonia e la tecnologia, la praticità e l’architettura. Milano ,,,cosa è rimasto di tutto ciò,,,è proprio vero che al peggio non c’è mai fine !!!

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    • Buona la seconda, evidente risultato di procedure burocratiche incancrenite ed inestricabili. Troppa gente a decidere, con una mano davanti e una di dietro = decidono tutti e nessuno.
      Non ne usciremo mai

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    • MILANO GREEN IL SINDACO NON SA COSA SIA

      FA DIPINGERE DI VERDE L’ ASFALTO…!

      GLI ALBERI IN PIAZZA SAN BABILA???

      METTETE DUE SCHIFEZZE QUALSIASI MA PICCOLE PICCOLE CHE SE NO DANNO FASTIDIO AL CEMENTO

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  13. Questo orrore purtroppo Milano se lo deve tenere per almeno una trentina d’anni . Uno sfregio che tocca tutti . Perché è la credibilità della comunità intera che è toccata . Milano non sarà più così credibile come lo sono ancora BACELLONA , o Lione, per esempio . Da vergognarsi e abbassare la testa . Impossibile dare colpe . Le colpe sono generalizzate . Resta solo la rabbia per una situazione così degradante. Mah !

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  14. Giustissimo, c’è un grosso problema di tracollo delle competenze (e ostinazione a voler fare tutto da soli senza esserne capaci)

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  15. Non ho letto nessun commento sul fatto che le banchine delle linee non sono collegate direttamente tra di loro, come a Loreto o Duomo o Lotto.
    Bisogna risalire al mezzanino, uscire dai tornelli e poi rientrare nei tornelli dell’altra linea: una follia!
    C’era tutto lo spazio, il tempo e le tecnologie per costruire i corridoi di collegamento diretto.
    Assieme al mancato collegamento tra M3 ed M4 a Sforza-Missori è il segnale dello scollegamento totale dei progettisti dalle esigenze degli utenti.
    Ma sindaco ed assessori dove erano?
    Ah già, dimenticavo che Pisapia le ha tentate tutte per affossare la M4, ed anche Sala non è mai stato molto interessato, salvo tagliare i nastri…..

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  16. “Urbanfile sindaco” potrebbe essere la svolta, come nella vicina città di Como; le hanno provate tutte, prima di capire che non c’è differenza tra destra e sinistra e Lega. Solo che quello che ha vinto a Como ha una esperienza pluriennale di oppositore in consiglio comunale…ma nel caso di Milano anche solo avere intelligenza e sensibilità può bastare e avanza pure.

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  17. Cari amici di Urbanfile, il vostro blog web è bellissimo e grazie per tutto ciò che fate.
    Ma se volete fare sentire la nostra e vostra voce, dovete tornare a postare su Instagram.
    Spiace dirlo, ma oggigiorno solo il tam tam da social network può fare sorgere polveroni tali da far correggere la strada a chi ha sbagliato.

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  18. Arzuffi carissimo, quando parli di arredo della Linea 1 della metropolitana, non citare soltanto Franco Albini. Metà del lavoro era stato fatto da Franca Helg, dello storico studio Albini-Helg.
    Noorda poi l’ha devastato: inserire una pavimentazione bianca, perennemente lercia malgrado i tentativi di pulizia, è stata un’idea sciocca.
    Helg era una donna e capiva di pulizia e manutenzione, Noorda per niente.

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  19. Sapeste che affaroni hanno fatto per quella piazza 😀 .
    Praticamente hanno provato a spendere il meno possibile. I cubotti di granito, tutto son che granito. Ed è stato scelto proprio perchè al MQ2 è il meno dispendioso. Così comune e appaltatori ci possono guadagnare, non a caso l’ente appaltatore che ha fatto anche altri lavori è conoscente dell’ufficio hhahha.

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