Milano | Urbanistica – Milano e l’inchiesta sull’urbanistica: capire cosa sta accadendo

Milano, Urbanistica.

Da 17 anni Urbanfile racconta i cantieri, le trasformazioni urbane e le architetture della città. Non ci occupiamo di cronaca giudiziaria, ma non possiamo ignorare una vicenda che sta scuotendo profondamente il mondo dell’urbanistica milanese, toccando molti progetti di cui abbiamo scritto e fotografato negli ultimi anni e che continueremo a documentare.

Il nostro obiettivo è informare in modo chiaro, senza polemiche, spiegando lo stato di fatto e aiutando a comprendere i termini che in questi giorni leggiamo su tutti i giornali.


Cosa sta accadendo

L’inchiesta della Procura di Milano ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 21 persone, tra cui nomi di primo piano:

  • Giuseppe Sala, Sindaco di Milano
  • Giancarlo Tancredi, Assessore all’Urbanistica
  • Manfredi Catella, fondatore e CEO di Coima
  • Stefano Boeri, architetto noto per il Bosco Verticale
  • Professionisti come Marinoni, Scandurra, Pella e altri tecnici legati alla Commissione Paesaggio.

Secondo le ipotesi accusatorie, sarebbe esistito un meccanismo volto a favorire alcuni grandi progetti attraverso scorciatoie procedurali, appalti pilotati e parcelle gonfiate. Tra i progetti citati figurano interventi simbolo come Porta Nuova, il Pirellino/Torre Botanica, il Villaggio Olimpico di Porta Romana, oltre ad altre importanti trasformazioni urbane.

Il 23 luglio è prevista un’udienza chiave per decidere se accogliere le richieste di arresto presentate dalla Procura per sei figure centrali dell’indagine.


Perché se ne parla tanto

Oltre alla rilevanza dei nomi coinvolti, il clamore mediatico è legato anche all’uso di termini forti nei titoli dei giornali: “chiesti gli arresti”, “indagato il sindaco”, “urbanistica sotto accusa”. È importante però chiarire che il linguaggio giuridico ha significati precisi e non sempre coincidono con le percezioni del pubblico.

Capire le parole dell’inchiesta

  • Indagato: una persona indagata non è automaticamente colpevole: significa che il suo nome è in un fascicolo per consentire verifiche e garantire il diritto di difesa.
  • Richiesta di arresto: non equivale all’arresto. La Procura può chiedere una misura cautelare, ma la decisione spetta al giudice dopo un’udienza di garanzia.
  • Imputato: si diventa imputati solo quando si apre un processo, dopo che il PM esercita l’azione penale.
  • Condannato: è tale solo chi riceve una sentenza definitiva di colpevolezza.

In sintesi: un’inchiesta è un percorso lungo, e le fasi non vanno confuse. Essere indagati non significa essere condannati.


Le famiglie sospese tra burocrazia e scandali

Nel frattempo volevamo ricordare che l’inchiesta ha bloccato numerosi interventi edilizi, gettando nel caos centinaia di famiglie e imprese. È passato oltre un anno dall’inizio della paralisi urbanistica. In risposta, il Comitato Famiglie Sospese ha organizzato una manifestazione pubblica per chiedere soluzioni immediate.

Il portavoce, Filippo Maria Borsellino, ha dichiarato:

“Non è più accettabile che famiglie e imprese paghino il prezzo di ritardi e disorganizzazione istituzionale”.

Il comitato chiede l’apertura urgente di un tavolo istituzionale con il coinvolgimento di banche, assicurazioni, Comune, Regione, Governo, Tribunale e ordini professionali, per sbloccare i cantieri e tutelare le persone colpite.


Urbanfile: il nostro ruolo

Come da sempre, continuiamo a osservare Milano dai cantieri, dall’architettura e dagli spazi pubblici. L’inchiesta ci riguarda indirettamente perché interessa progetti su cui abbiamo raccontato il lato progettuale, urbano ed estetico.

Non entriamo nel merito giudiziario, ma ribadiamo l’importanza di due principi:

  • Trasparenza nelle procedure urbanistiche
  • Centralità dell’interesse pubblico nelle trasformazioni della città

Milano è cambiata molto negli ultimi vent’anni. Oggi il rischio è che l’ombra del sospetto comprometta la fiducia dei cittadini nella capacità della città di crescere in modo sostenibile e corretto.


Conclusione

L’inchiesta segna un passaggio delicato: da un lato la necessità di fare chiarezza su eventuali irregolarità, dall’altro la responsabilità di non bloccare la città né cadere in semplificazioni (“tutti colpevoli”). Le trasformazioni urbane non sono solo cantieri: sono spazi che definiscono il futuro della vita collettiva.
Per questo serve equilibrio: rigore nella legalità, ma anche capacità di pianificare senza fermare Milano.

  • Referenze immagini: Andrea Cherchi; Roberto Arsuffi
  • Urbanistica, Procura, Edilizia, Scandalo, Indagini, indagati, modello Milano, Sindaco, Giunta, Comune di Milano, Assessore
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

27 commenti su “Milano | Urbanistica – Milano e l’inchiesta sull’urbanistica: capire cosa sta accadendo”

  1. Urbanfile oggi non solo ci mostra la città che vorremmo ma anche la società che vorremmo, la quale è sempre più distante dai social network.

    Qui si può imparare l’architettura, l’utilizzo delle parole e l’informazione sana e neutrale.

    Grazie ragazzi!

    Lasciamo che la magistratura e i giudici facciano il loro lavoro in serenità, se ci saranno colpevoli pagheranno, come è giusto che sia, ma non alziamo subito i forconi alla ricerca del mostro del momento.

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    • Ma certo, se invece dei poveracci che subiscono furti e aggressioni quotidianamente nel proprio quartiere periferico si lamentano degli immigrati, sono subito bollati a vita come “razzisti, squadrist, fascisti”.
      Che pena questo articolo…esattamente le stesse cose che si dicevano negli anni di tangentopoli…cosa stava succedendo realmente lo abbiamo capito tutti noi lettori da anni (senza dover essere ammaestrati come scimmiette dal global di turno) quando abbiamo visto, ad esempio, che demolivano senza nessuna logica i magnifici edifici liberty o piazzavano grattacieli di sessanta piani al posto di costruzioni qualunque, proponendoli come “ristrutturazioni”; quello che è venuto fuori dall’ inchiesta – e non si tratta di libere interpretazioni di “squadristi” (ecc. ecc), ma di realtà oggettiva portata alla liuce – finalmente – dalla procura è semplicemente allucinante, esattamente come dice quello là…

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      • Per risponderti mi auto cito: “la società che vorremmo, la quale è sempre più distante dai social network”
        e aggiungo: “…e sui Blog”

        Ti mando un forte abbraccio, che ne hai bisogno, si vede

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        • Grazie ma anche no, ma gli abbracci -non si sa mai -pride dei global è meglio evitarli… mi sa però che tu hai bisogno di una vacanza, magari in una città svizzera, dove esiste la vera democrazia e si vede, sia da come costruiscono gli edifici nuovi sia da come e rispettano quelli storici…altro che MIlano! Ma hai detto una cosa giusta: la rete è rimasta l’ unico modo a disposizione del popolo per esprimere la realtà delle cose per quella che è; certo, se ascoltiamo gli altri mezzi di informazione tutto va benissimo, a destra a manca e pure al centro. Potresti poi spiegarmi perchè anche tu odiavi lo stile primo novecento che hanno distrutto?

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        • forse sei tu che hai bisogno di abbracci, e di tante cure, visto che auspichi questa come società e città CHE VORRESTI TU…non usare il plurale.

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        • Ad esempio in zona piazza Trento oppure in via Lamarmora, per non parlare dello stato vergognoso di abbandono della stupenda “palazzina liberty” per antonomasia, al parco Formentano, aspettano forse che crolli da sola, un giorno, così potranno fare una scia di ristrutturazione con una bel grattacielo a forma di immenso fallo, come alla ex fiera.

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  2. la diretta conseguenza del sensazionalismo è la polarizzazione, che impedisce il giudizio obiettivo dell’elettorato su una amministrazione. Lo dico da critico di Sala come amministratore locale, comunque finisca, questa vicenda non farà bene alla città.

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  3. però questo articolo sembra voler prendere le parti di chi sottoposto ad inchiesta… tutta questa attenzione ai termini e al loro significato…. mai fatto prima in altri casi. non credo sia il ruolo di questo blog, se non per parteggiare

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    • Verissimo il tono fra le righe è ma mi mu…distinguiamo vediamo chissà…eppure lo sanno questi signori che usare le scia per fare degli scempi in volumetrie non previste magari non è un reato ma una maglia debole della legge in cui si infilano corruttori e corrotti. Tuttavia chi vi si insinua se lo fa è colpevole. Cari di Urbanfile se non volete prendere posizione non fate nemmeno questi glossarietti pudibondi. E comunque un altro sindaco non garantirebbe onestà. Il sistema è quelloprpopsto dai magistrati. Quindi.

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  4. Beh, la domanda è posta come titolo legittimo. Un parere personale senza accusare nessuno: abbiamo avuto gli ultimi sindaci occupati dello sviluppo e cambiamento urbano partendo da Albertini (1996 – 2006) con cui vennero progettati l’area Garibaldi e la ex fiera (poi City Life). la Moratti ci ha portato ad Expo 2015 ed i suoi 100 progetti (realizzati solo in parte a causa della crisi… dicono). Pisapia ha fatto portare a termine quanto inizialmente detto dai suoi predecessori (non mi pare con molto oltre) Si sono occupati anche di scuole, piscine, trasporti pubblici con rinnovo vetture e verde. Con Sala crescono a dismisura solo palazzi e grattacieli non certo per coppie giovani, famiglie con redditi bassi o persone bisognose. Nessun servizio pubblico attivo come merita la cittadinanza: solo 4 piscine attive col caldo che abbiamo, sempre più gli alberi tirati giù con ogni scusante, sempre meno verde, costruzioni approvate anche al parco delle cave sul laghetto por fare un esempio, sempre più grattacieli attaccati uno all’altro, almeno 5 nuovi edifici (parte già pronti e parte in costruzione) al parco City Life che doveva essere un polmone verde ma lo stanno riducendo a giardino condominiale, parco dei gasometri che poteva essere una risorsa per la città è l’ennesima cementificazione (che avviene in ogni angolo di Milano), palazzine liberty o di stile abbattute per fare spazio a nuovi cubi senz’estetica ne anima. E’ normale che qualcuno abbia interessi a lasciare spazi liberi ed approvare qualsiasi “cosa” venga fatta. E nulla è gratis

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  5. Al di là delle eventuali responsabilità penali personali, tutte da dimostrare, sono atterrito dall’evidente protagonismo politico da parte della Procura milanese. Come ha detto Crosetto oggi (non avrei mai pensato di concordare con lui!), la Procura di fatto sta operando come una parte politica, pretendendo di decidere come si amministra una città.

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  6. Nel grande gioco di Milanopoly, se capiti sulla casella Rigenerazione Urbana, vai in prigione direttamente senza passare dal Via……

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  7. Al di là dell indagato o non..questo è e rimarrà il Peggior Sindaco di Milano..io ci vivo ci lavoro..e sono parecchi i danni e i disagi che ha arrecato a cittadini e non..tanto poi andrà in prescrizione come l ultima volta il reato per cui è indagato .Il problema è l incapacità di questa giunta che tra l altro ha preso Milano per il loto bancomat.

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  8. Io credo che andando a rileggere (e chiunque lo può fare) gli articoli degli ultimo 10 anni su UF e i relativi commenti, qualche dubbio che l’inchiesta giudiziaria non sia basata sul nulla, vengono.

    Se poi ci siano profili realmente penali, se siano sostanziali o se siano così fondamentali da bloccare completamente la città per chissà quanti anni….il dubbio viene. Vedremo e si spera non nel 2045.

    Detto questo, ci sono millemila motivi che esulano dai regolamenti edilizi per non essere d’accordo su come sia stata amministrata la città ultimamente, ma lo voglio decidere io col mio voto, non è il compito di un PM.

    Quindi non mescoliamo i piani.

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  9. Quello che questo articolo non evidenzia è che ci sono due pesi e due misure.
    Alcuni grossi gruppi immobiliari possono spingere a reinterpretare norme oggettive il loro favore o a modificare pareri soggettivi in commissione.
    E basta con la favola delle povere famiglie, senza casa e indebitate, per giustificare qualsiasi forzatura in nome dei diritti del “povero” promissario acquirente (ammesso che esista già).
    Il mio timore è che emerga questo teorema.
    Sindaco della capitale economica d’Italia vittima di prepotenti gruppi immobiliari, che hanno assoldato professionisti che in barba alla deontologia non si sono astenuti per favorire i loro clienti. Ma può avete le fette di salame sugli occhi o avete un tappeto di peli sullo stomaco.

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  10. Sono perfettamente d’accordo. L’evoluzione della città deve avvenire nel pieno rispetto e trasparenza delle regole, nel controllo serio dei progetti e dei lavori.
    Cosa che attualmente non avviene.
    Vorrei sottolineare che un altro punto che ad oggi non viene rispettato è quello delle antenne che in pochi anni ci ritroviamo sopra la testa. Non mi addentro nei meandri delle radiazioni nocive alla salute ma dell’impatto ambientale che nessuna commissione ha mai preso in esame. Basta una scia, un non controllo ed il gioco è fatto.

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  11. Milano ha smesso di essere un città per abitarci e lavorarci. Si è trasformata in aree, superfici che devono generare valore per qualcuno che questa città NON la abita.

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  12. Però urbanfile, da piattaforma per lo scambio di idee, da confronto sui progetti, rischa di diventare la fanfara di questa giunta, che parliamoci chiaro, nata con le migliori promesse, sul “futuro verde”, sta mostrando il suo lato peggiore, forse quello vero. Questa giunta e questo sindaco, riqualificano una logica sudamericana anni 60 : “dove c’è un buco costruisco un palazzone e se il buco non c’è butto giù quacosa chissene di cosa”. Alla faccia della sostenibilità. Basta vedere i progetti dello scalo Farini, tutta l’area liberata da Rfi è edificata, o di Bovisa dove sopravvive solo il bosco della goccia solo perchè c’è un comitato, che fa rumore, altrimenti chissà.. PEr il resto tutte le aree libere sono edificate. Una legge urbanistica nazionale ed una regionale, interpretata così solo da un Comune, Milano, chissà perchè. I risultati si vedono, la città intera è in regime di espulsione dei poveri (e non solo) che non ce la fanno, esattamente come nelle grandi città del sudamerica. Milano in questi anni ha sviluppato grandi progetti, perchè la finanza ha capito che li era possibile fare quello che altrove era proibito, ripeto guadatevi il progetto di Bovisa, una città fantastica green e solidale, se puoi vivere li e permetterti un bilocale da? 400.000 €? (con il box per la macchina, fuori gli indigeni sono in divieto di sosta..) ma chissene siamo sostenibili, soprattutto vivendo a Varedo con 2 casa a Zoagli. Ma un po’ di verde, qualcosa che venga incontro alle richieste della gente che in questa città ci vive ? “E’ un problema di percezione”. La realtà è che queste cose si chiamano urbanistica, cosa astratta di cui gli architetti dovrebbe avere rudimenti, e così urbanfile , invece ci troviamo a criticare “il gioco del vuoto e dei pieni” “le scritte sui muri” “i pali” “l’arredo urbano” e mille altre cose, che sono frutto anche di scelte ubanistiche sbagliate. Ma ad alcuni dell’urbanistica non frega niente, (un ostacolo per un laureato in economia). E urbanfile ? niente urban è da intendersi come urbano. Bene allora continiuamo a parlare delle scritte sui muri e degli alberi secchi e facciamo fotoreport su progetti che finchè non vengono completati non si possono conoscere, (manco in URSS).

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