Milano | Porta Romana – Cantiere ciclabile vie Giulio Romano e Piacenza: novembre 2025

Milano, Porta Romana.

Novembre 2025. Nei primi giorni di novembre sono cominciati i primi interventi di segnaletica orizzontale per la realizzazione della ciclabile Beats (acronimo di Bagolari East to South, dagli alberi di bagolaro che caratterizzano queste vie). Il progetto è risultato vincitore del bando BICI – Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure, promosso da Bloomberg Philanthropies. Grazie a questo riconoscimento, il Comune di Milano ha ottenuto un finanziamento di 400mila dollari per la sua realizzazione.

Dopo due settimane siamo tornati a verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Iniziamo da piazza Bruno Buozzi, dove si trova la pista ciclabile realizzata ormai una ventina d’anni fa.

Per il momento tralasciamo via Piacenza, dove i lavori per la nuova ciclabile non sono ancora iniziati, e ci spostiamo direttamente in via Giulio Romano, dove la stesura della segnaletica orizzontale è quasi completata.

Come si può vedere, le tracce a terra sono ormai presenti lungo quasi tutta la via. Sono stati realizzati parcheggi in linea lungo la carreggiata e, accanto a essi, è stata disegnata la nuova ciclabile, collocata tra i vecchi e i nuovi stalli. Naturalmente la sistemazione non è ancora definitiva e le auto continuano a essere parcheggiate tra i filari di alberi. In ogni caso, durante il breve tempo necessario al sopralluogo e agli scatti fotografici, abbiamo notato il passaggio di diversi ciclisti: un segnale evidente del bisogno di infrastrutture ciclabili.

Abbiamo osservato anche la solita presenza dei “furbetti”, soprattutto scooteristi, che senza alcun riguardo per i divieti hanno imboccato via Altaguardia contromano, proprio nel tratto in cui il Comune ha creato delle zone cuscinetto per ridurre la velocità dei veicoli. In pochi minuti ne abbiamo individuati due; uno siamo persino riusciti a fotografarlo.

Non mancano, purtroppo, i parcheggiatori della “sosta selvaggia”, che continuano a lasciare l’auto sotto gli alberi, sulle radici o in doppia fila. Speriamo che, una volta completata la sistemazione della strada, questa abitudine venga finalmente eliminata.

Concludiamo con l’incrocio di via Giulio Romano con via Palladio.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Porta Romana – Cantiere ciclabile vie Giulio Romano e Piacenza: novembre 2025”

  1. Piano piano, direi nel 2060, Milano assomiglierà alle più evolute città europee dove le auto sono giustamente limitate e dove la mobilità ciclabile è seriamente incentivata.

    Interventi come questo sono importanti perché si limita agli automibilisti la possibilità di correre in modo scriteriato e si dà spazio a tutti quei potenziali ciclisti urbani che vorrebbero mettersi a pedalare. Dividere la strada con tonnellate di lamiere che vanno a 60-80 km/h non è il massimo della vita, qua si sta riequilibrando lo spazio urbano con un progetto che va finalmente nella direzione giusta.

    E spero che si vieti fisicamente, con paletti e cordoli, agli automobilisti di parcheggiare abusivamente sulle aiuole sotto agli alberi.

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  2. Guardate le statistiche olandesi, la mecca dei “paesi europei evoluti”, e sorpresa, il numero di ciclisti morti per incidenti stradali supera quello dei morti tra automobilisti e passeggeri.

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    • Bravo, scommetti che se andassero tutti in bici e nessuno in macchina i morti tra gli automobilisti sarebbero zero? Accipicchia che scoperte!

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    • Che dici, per caso sarà mica perché in Olanda vanno in giro molte più persone in bicicletta che in macchina?

      Dico così eh, giusto pensando alle proporzioni per come ce le hanno insegnate alle elementari.

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    • Nel paese con la più alta densità di biciclette pro capite questo dato pare piuttosto ovvio e non smentisce il senso di andare verso la mobilità dolce…

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      • Altroché “Mobilità dolce”, in Olanda pedalano con neve-ghiaccio-vento-pioggia. Meglio chiamarla “mobilità tosta”. E muoiono come mosche.

        Le nostrane sciure Marie sicuramente prenderanno esempio.

        Con questa vostra kulturkampf state facendo perdere tempo e soldi a tutti

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        • Ma dai, “muoiono come mosche”… è un dato statistico ovvio, come ha già segnalato qualcun altro (molte più biciclette in circolazione, maggiore possibilità di incidenti che coinvolgono le biciclette e i mezzi a motore, la causa principale di mortalità tra i ciclisti e i pedoni, soprattutto in paesi del terzo mondo come l’Italia, dove nessuno rispetta un cazzo di norma che sia una, a scapito spesso dell’incolumità e della vita stessa del prossimo). Mettetela via: non siamo più negli anni ’50.

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          • Io non so se in Olanda anche i ciclisti rispettano “una cazzo di norma che sia una”, probabilmente si, in Italia, anzi a Milano perché anche qui parlo solo di quello che vedo, NO.

  3. La “Sosta Selvaggia” è stata squisitamente “prefabbricata” dagli amministratori della città che in svariati decenni non hanno mai affrontato il problema del parcheggio, amministrazioni che “uccidono” gli alberi e fra poco il termine “Bagolari” sarà solo associato alla ciclabile.
    bye bye

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  4. Il parcheggio in Giulio Romano è adesso fantasticamente un far west. Hanno meaao gli stalli lungo la carreggiata, ma non aggiornato la segnaletica o vietato la sosta a pettine. Adesso letteralmente ognuno fa come vuole, non essendoci una regola – non si taci le macchine parcheggiate regolarmente a pettine (non c’é alcun divieto) vengono bloccate da quelle che sostano nei nuovi stalli.
    Letteralmente un casino con disagi per i residenti, anche perché (soprattutto il sabato) la maggior parte delle auto viene da fuori per fermarsi nei ristoranti
    Chi risponde di questa totale incompetenza nei lavori???

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  5. Mi sono proprio scocciato di queste denominazioni inglesi che sfociano nel ridicolo. Se gli alberi fossero stati dei carpini la ciclabile come si sarebbe chiamata? Ces? Il quartiere NoLo ha solo case a noleggio e non in vendita? Lo stupendo Palazzo delle scintille è diventato uno squallido “city oval”? Chiamiamo così anche l’Arena e il Vigorelli. Sono ovali pure loro. Giunta: datevi al cabaret, vi verrebbe bene.

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