Milano | Porta Romana-Lodovica – Lunedi 3 novembre partono i lavori per la ciclabile Beats da piazza Buozzi al Naviglio Pavese

Milano Porta Romana.

Novembre 2025. Partiranno domani, lunedì 3 novembre, i lavori per la realizzazione del nuovo itinerario ciclabile che unirà piazza Bruno Buozzi al Naviglio Pavese, attraversando il Municipio 5 e i quartieri di Porta Romana, Porta Lodovica e Porta Ticinese.

Si tratta del primo tratto, lungo poco più di due chilometri, della ciclabile Beats (Bagolari East to South – dagli alberi di bagolare che caratterizzano il percorso di queste vie), progetto vincitore del bando BICI – Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure, promosso da Bloomberg Philanthropies. Grazie a questo riconoscimento, il Comune di Milano ha ottenuto un finanziamento di 400mila dollari.

L’iniziativa BICI mira a sostenere le città che investono nella mobilità sostenibile, nella riqualificazione urbana e nella promozione della salute. Una volta completata, la ciclabile Beats collegherà piazza Argentina (Municipio 3) al Naviglio Pavese (Municipio 5), attraversando il Parco Formentano, piazzale Libia, piazza Buozzi e le vie Piacenza, Giulio Romano, Bellezza, Sarfatti e Tabacchi, oltre al Parco Ravizza.

Il nuovo percorso si inserisce in un più ampio progetto di circonvallazione ciclabile di Milano, in parte parallelo alla linea filoviaria 90-91 e in parte sviluppato su strade secondarie più adatte al traffico ciclistico. L’itinerario è stato definito anche grazie a un’analisi dei flussi di traffico condotta da AMAT, che ha registrato oltre 1.000 biciclette nelle ore di punta e una media di 120 passaggi all’ora.

I lavori, articolati in diverse fasi, prenderanno avvio da piazza Buozzi (tra via Piacenza e via Romano) e si concluderanno entro il 2025 (2 mesi, ottimisti!) con la prima tratta funzionale in vista delle Olimpiadi invernali. Nel 2026 proseguiranno fino al Naviglio Pavese, includendo interventi su segnaletica, strutture e impianti semaforici.

Il progetto prevede due corsie ciclabili monodirezionali, una per senso di marcia, la riduzione del limite di velocità a 30 km/h dove ancora non in vigore, e la messa in sicurezza di attraversamenti pedonali e ciclabili, con tempi semaforici dedicati ai ciclisti. Tutte le opere hanno l’obiettivo di aumentare la sicurezza di pedoni e ciclisti, in particolare in prossimità delle scuole e delle aree più frequentate.

L’investimento complessivo per il tratto tra piazza Buozzi e il Naviglio Pavese ammonta a circa 1,2 milioni di euro (al momento non sono stati mostrati disegni illustrativi del progetto).

“Con la realizzazione di Beats, itinerario ciclabile cofinanziato da Bloomberg, Milano potrà contare su un collegamento strategico per una città più sicura e accessibile a chi si muove in bici – spiegano l’assessora alla Mobilità Arianna Censi e l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Granelli –. È un intervento che migliorerà la qualità dello spazio pubblico e la connessione tra i quartieri del sud Milano, ricucendo il tratto mancante tra due infrastrutture ciclabili già esistenti.”

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Google
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15 commenti su “Milano | Porta Romana-Lodovica – Lunedi 3 novembre partono i lavori per la ciclabile Beats da piazza Buozzi al Naviglio Pavese”

  1. Spero che l’immagine della ciclabile mostrata non sia del progetto; le ciclabili devono sempre se possibile essere laterali per più di un motivo, specialmente su una strada dove per le macchine è possibile svoltare spesso a sinistra. Aggiunge attraversamenti non necessari per raggiungere ed uscire dalla ciclabile, non permette svolte dirette a destra, rende molto più difficile per una bicicletta fermarsi in un dato punto (dovendo invece aspettare un incrocio per poi raggiungere il marciapiede), e non è più possibile utilizzare i posteggi auto come protezione che valga contemporaneamente per pedoni e bici.

    In un sacco di strade di Milano per avere delle ciclabili relativamente sicure basterebbe spostare di una tacca i posteggi verso il centro, che è un’intervento puramente cosmetico (cambiare le linee dei posteggi), e che quindi il Comune non ha molte scuse per non fare. La ciclabile di Corso Venezia è già fatta così. Via Eustachi (sempre in BEATS) è un’altra in cui sarebbe un’ottima soluzione, visto anche il mercato settimanale.

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    • > In un sacco di strade di Milano per avere delle ciclabili relativamente sicure basterebbe spostare di una tacca i
      > posteggi verso il centro, che è un’intervento puramente cosmetico (cambiare le linee dei posteggi), e che quindi il Comune non ha molte scuse per non fare.

      Quello che dici è vero e dopo anni che me lo chiedo anche io sono giunto alla conclusione che il comune non vuole davvero farlo e quindi procede col contagocce per darci un contentino.

      Da porta ludovica a porta venezia non c’è UNA ciclabile che porta in centro!

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    • Scandaloso. Se a Milano c’era un percorso già di per sé confortevole, alberato, caratterizzato da sede stradale più che ampia (rispetto alla media cittadina, soprattutto in zone semicentrali), ben asfaltato, dotato di eccellente segnaletica orizzontale e verticale….come tale non suscettibile di causare alcun potenziale disturbo reciproco (men che meno conflitto) fra autoveicoli e biciclette, quello era il semianello Bacone/Eustachi/Castel Morrone/Bronzetti/Cadore/Papi/Giulio Romano/Bellezza!
      A maggior ragione ove ti tratti di soldi pubblici (cioè nostri), ma anche nel caso in cui si tratti di interventi finanziati da sedicenti fondazioni o associazioni, fatico ad immaginare un intervento più superfluo ed idiota. A fronte di una lunghissima lista di altri contesti autenticamente meritevoli di beneficiare di un simile investimento, questa botta di genio servirà solo ad eliminare, in ossequio alla furia iconoclasta della nostra amata Giunta, qualche centinaio di preziosi posti auto.
      A detrimento di chi non si può permettere di pagare un box privato o di circolare solo in velocipede e taxi….come le signore bene della ZTL.
      Ma poi come l’hanno chiamata, ‘sta follia ?!?
      “Beats”, che sta per “Bagolari East to South”….
      Neanche il Milanese Imbruttito avrebbe potuto concepire una cosa tanto agghiacciante.
      Vergognatevi.

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      • Non sono per nulla d’ accordo…le strade in questione sono invece l’ ideale per una ciclabile, primo perchè sono lunghi viali alberati, così che i ciclisti non debbano pedalare sotto al solleone di Milano nei mesi estivi e poi, proprio in quanto non sono strade molto intasate, diciamo un po’ meno del solito a Milano e sono, di fatto, ampi rettilinei, chi ci passa accelera, quasi sempre, oltre il consentito. Ieri una persona è stata uccisa mente atttraversava sulle strisce pedonali, dal solito “furgone bianco”, come riferito dal tg regione; chi passa in bici per queste vie sa come viaggiano veloci i vari automezzi e come le portiere delle auto vengano aperte, molto pericolosamente, senza curarsi di chi arriva in bicicletta.

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  2. Io uso abitualmente la bici in città, dovrei valutare positivamente questa notizia di “un’ altra ciclabile” e invece no; intendiamoci, in teoria una nuova ciclabile va sempre bene…il fatto è che, appunto, è solo in teoria.

    Ma l’ assessore, il sindaco ecc. le usano mai le ciclabili a Milano? Sono rischiose e pericolose, come se non ci fossero. Perchè? Ecco perchè:
    sono usate come parcheggi gratuiti da chiunque, ad esempio dai vari “furgoni bianchi” che consegnano chissà cosa e poi dai camion dei supermercati, gipponi neri, utilitarie, e tizi vari che camminano sulla ciclabile mentre telefonano e nemmeno si accorgono se gil suoni…nessuno di questi personaggi riceve MAI evidentemente una multa. Ma lo sapete che, se un ciclista esce dalla ciclabile, ove presente, ad esempio per i motivi suddetti, qualunque cosa accada a lui o agli altri è sempre responsabilità del ciclista? E non dimentichiamo gli idioti che fanno gli allenamenti per le olimpiadi sulle ciclabili…rischiosissimo, ma che intelligenza hanno?

    E vogliamo parlare di quelli della consegna pasti, che sono a bordo di motorini elettrici che vanno, come tutti sanno benissimo, anche il comune di Milano, a trenta-quaranta all’ ora e che imboccano le ciclabili controsenso o ti sorpassano che nemmeno ti accorgi che arrivano, per la loro velocità?
    Se volete una dimostrazione pratica di tutto quello che ho descritto, provate ad usare, la ciclabile da piazzale Dateo fino al centro e poi ditemi. Ma è solo un esempio, perchè, ovunque la situazione è la stessa.
    Francamente, da convinto ciclista urbano, probabilmente non userò più la bici, anche se i rischi collegati al traffico a Milano ci sono ugualmente spostandosi semplicemente camminando.

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  3. LA BICI E’ BELLISSIMA MA MILANO NON E’ PREDISPOSTA PER LA SICUREZZA DELLE DUE RUOTE:
    Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto: la “triade della morte” Al 26 ottobre 2025, l’Osservatorio Ciclisti ASAPS-SAPIDATA conta 192 morti tra chi pedala per sport, per lavoro o per semplice piacere. Tre ulteriori decessi registrati lunedì 27 ottobre portano il totale provvisorio a 195. Un numero che supera di 10 unità i 185 ciclisti deceduti in tutto il 2024 secondo i dati ufficiali ISTAT. E l’anno non è ancora finito. La geografia del lutto è impietosa. Lombardia in testa con 43 vittime, seguita da Emilia-Romagna (32) e Veneto (26). Tre regioni che da sole raccolgono il 52% dei decessi nazionali. Un triangolo industriale e turistico dove le strade sono trafficate, le piste ciclabili spesso inadeguate e la velocità media dei veicoli resta tra le più alte d’Europa.

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  4. Spero anch’io che le corsie siano laterali e non centrali! immagino il pericolo a causa di auto o camion, ma anche di moto, in caso di svolta… Percorro spesso quelle vie per andare verso i Navigli, il traffico in certe ore è notevole, tranne ovviamente nel tratto di ciclabile che taglia il Parco Ravizza. Non vorrei che si facesse il lavoro in fretta e male, aumentando il rischio per i ciclisti.

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  5. Vado in bicicletta a Milano dal 1969. Adesso lo evito. Le ciclabili sono da evitare, sia perché non protette e di percorsi incompleti, sia perché attirano quelli che non sanno andare in bicicletta. Soltanto un ulteriore contributo all’affollamento ed al disordine.

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  6. Faccio notare che la mappa delle ciclabili di Milano segna un bellissimo “tratto verde” anche dove esistono solo ciclabili solo monodirezionali. Quindi direi che proprio “verde” non siamo…. la bicicletta può andare in sicurezza ma tornare non si sa’ come. In aggiunta vengono segnati in verde anche i “controviali” tipo viale zara e viale fulvio testi, spesso più pericolosi dei viali stessi in quanto più stretti ma con le auto che le usano come scorciatoie e il limite dei 30 all’ora resta solo sui cartelli stradali. Insomma quella mappa, già tragicamente frammentata da un’immagine evidentemente distorta della situazione attuale delle ciclabili milanesi.

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