Milano | Greco-Precotto – L’Innesto nuovo quartiere social housing nell’ex scalo

 Milano, Greco-Precotto.

Dicembre 2025. Finalmente, dopo tanta attesa la Giunta comunale ha adottato il Piano attuativo “Scalo Greco-Breda”, che sviluppa il progetto “L’Innesto”, vincitore del bando Reinventing Cities 2019. L’intervento, individuato come area pilota del Piano Aria e Clima, prevede la realizzazione di un nuovo quartiere carbon neutral dedicato al social housing, con oltre il 60% della superficie destinato a verde e spazi pubblici.

È il primo Piano collegato all’Accordo di Programma per la trasformazione degli ex scali ferroviari a giungere in Giunta. L’area, di circa 63.000 mq tra i Municipi 2 e 9, è di proprietà di REDO SGR SpA e richiederà anche una riorganizzazione del tracciato di via Breda.

Il progetto mira a ricucire i quartieri circostanti tramite percorsi pedonali e ciclabili, collegando Greco, Precotto, Bicocca e l’Università grazie a un nuovo sottopasso, una piazza e un sistema di aree verdi inseriti nel corridoio ambientale che da Porta Nuova arriva al parco di Monza.

Il Piano prevede almeno 21.000 mq di Edilizia Residenziale Sociale, suddivisi tra edilizia convenzionata, co-housing, affitto a canone moderato e sociale. Troveranno spazio anche attività commerciali fino a 3.000 mq, una residenza universitaria convenzionata da 7.800 mq e un “Energy Center” per il teleriscaldamento.

Gli interventi saranno coordinati con la riqualificazione della stazione Greco-Pirelli, finanziata anche dal Comune nell’ambito del PNRR. A est della stazione sorgerà una nuova piazza ipogea e verrà garantito l’accesso carrabile, migliorando il collegamento con Precotto.

La riqualificazione di via Breda prevede lo spostamento della viabilità verso la ferrovia: l’attuale tracciato diventerà un asse pedonale, mentre una nuova strada più funzionale faciliterà l’interscambio con il trasporto pubblico.

Complessivamente sono previste circa 39.000 mq di aree pubbliche – verde, piazze e percorsi ciclopedonali – tra cui un giardino comunitario, spazi di verde agricolo sociale e la piantumazione di circa 700 alberi. Gli oneri di urbanizzazione, pari a circa 3,3 milioni di euro, saranno destinati alla riqualificazione della viabilità e degli spazi pubblici.

La delibera diventerà definitiva dopo la fase di raccolta delle osservazioni e le eventuali modifiche dell’Amministrazione.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Innesto, Rendering: WOLF Visualizing Architecture
  • Greco, scalo Greco, Via Breda, Reinventing Cities, l’Innesto, Precotto, Piazzale Egeo, Riqualificazione, Barreca & La Varra, RFI, Cascina Fornasetta, Reinventing Cities, Arup Italia S.r.l.
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | Greco-Precotto – L’Innesto nuovo quartiere social housing nell’ex scalo”

  1. Questa è un’ottima notizia per chi ha scommesso sulla riqualificazione del quartiere Precotto (come me)! Tra Innesto, l’Oasi Fornasetta, il nuovo Parco Luce la zona sta rifiorendo!

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  2. E una bella notizia sul cantiere del nuovo stabile in costruzione di Via Stamira D’ancona fermo da 1 anno e mezzo? il lussuosissimo “livin’ Martesana”… nessuna notizia… tutto tace da UrbanFiles…

    Stessa cosa in fondo alla via.. stabile abbandonato.. rifugio dei senzatetto… ultima notizia da UrbanFiles forse 2 anni fa…

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  3. Come per tutti gli interventi urbanistici a Milano:
    – bene: belle costruzioni, messa in ordine di spazi pubblici
    – male: aumentiamo la densità abitativa in un contesto già estremamente affollato e trafficato. Vogliamo ingenuamente pensare che questa nuova massa di abitanti non graverà sui servizi e sulla viabilità di viale monza, via ruccellai e melchiorre gioia?
    – male: verde pubblico: nelle zone soggette all’intervento edilizio (scusatemi ma parlare di riqualificazione mi riesce difficile) il verde c’è già. Abbandonato, trascurato, ma c’è. Attenzione a non credere che il progetto crei del verde dove prima non c’era. Quello che il progetto fa è di buttare su strada una enorme cubatura di cemento, e poi di rendere migliori e più praticabili le aiuole. Il risultato netto è a vantaggio della natura?

    Nella narrazione di questi progetti vedo tanta ipocrisia. Il sunto del progetto è:
    – bel intervento architettonico
    – intervento urbanistico di dubbio esito se poi si trasformerà in una ennesima piazza abbandonata dai servizi del comune di Milano (in quartiere bicocca nuova ne abbiamo parecchi esempi)
    – tanto tanto cemento in più, tanti tanti abitanti in più.

    Rimango interlocutorio su quello che sarà l’esito finale del progetto, ma non parlatemi di verde pubblico e basso impatto ambientale.

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  4. A proposito dei miei dubbi: vedo malissimo quella piazzetta sotto il livello della strada circondata da muri che ne ostruiscono la visibilità. Ottima per il degrado urbano e l’abbandono. Faccio fatica a immaginare che sarà un simposio di civiltà.

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