Ecco come si presenta la ciclabile di viale Berengario e piazza Amendola, quasi simile a come l’avevamo lasciata solo a metà gennaio.
Manca ancora il catrame rosso per delimitare la ciclabile vera e propria e l’erba nelle aiuole. Forse manca anche qualche paletto o parigina per impedire la sosta sui marciapiedi, come si vede da alcune auto e un camioncino parcheggiati dove non si dovrebbe.
Potete chiedere di fare qualcosa di simile in viale Monza? Fate un articolo sullo stato pietoso in cui versa quell’autostrada urbana che rende brutti tutti i quartieri a nord di Loreto?
Io ci passo spesso da quelle parti e devo dire che pur non essendo un tecnico della materia mi pare che gli spazi stradali – che in quelle zone non mancano – non siano stati stati sfruttati benissimo, anzi. Le aiuole attorno agli alberi, specialmente quando ricoperte di cemento, potevano essere ridotte lasciando spazio a ciclabili e marciapiedi. Le piste ciclabili sono ricavate in gran parte riducendo i marciapiedi, anziché la larghezza delle strade, col risultato che i marciapiedi si sono ridotti e le ciclabili sono strette. Ridurre la larghezza dalle strade sarebbe più sensato perché garantirebbe un doppio effetto: indurre un rallentamento della velocità delle auto e ricavare lo spazio necessario per bici e pedoni. Poi ci sono troppi muretti e cordoli che sono il vero terrore del ciclista. In definitiva, mi domando se un ciclista in via Monterosa che è larghissima sceglierà di pedalare in 1 metro e mezzo tra i cordoli, e le curve in prossimità degli incroci, oppure resterà sulla carreggiata principale. Fare le ciclabili strette (per di più sottraendo metri vitali ai pedoni) e poi ritrovarsi le bici in mezzo alla strada è il contrario della mobilità intelligente. Il comune ci pensi meglio quando fa questi lavori.