Ieri (13 settembre 2016) si è tenuta la cerimonia in pompa magna con la presenza del primo ministro Matteo Renzi per la posa della prima pietra del nuovo quartier generale della Siemens Italia.
Lo studio di architettura Barreca & La Varra ha progettato questo complesso che copre un’area totale di 86.000mq e che ospiterà, una volta ultimato 1.700 dipendenti in 32.000mq di uffici. Si tratta di una ristrutturazione di un vecchio edificio esistente a cui sarà affiancata una nuova struttura, per un’innovativo progetto di smart working. Al contempo sarà effettuata una riqualificazione urbanistica con un’area verde di 25.000mq, dove saranno piantati circa 400 alberi, con zone relax e orti per i collaboratori, oltre ad un nuovo impianto sportivo, quest’ultimi due interventi in accordo con il Comune di Milano. All’interno del cortile sarà posizionata una delle quattro sculture di Libeskind che si trovavano nella piazza centrale di Expo.
Anni fa (2007/2009) erano circolati i render dello studio Boeri, il quale aveva partecipato per un intervento di più ampio respiro e di sicuro con un maggiore finanziamento da parte della Siemens. Il progetto di Barreca & La Varra è il risultato di un ridimensionamento del progetto originale. Peccato, perché l’edificio di Boeri sarebbe stato di maggiore impatto.
Il nuovo progetto dev’essere proprio “low cost”. Un po’ deludente!
Edificio basso di solo 4 piani, circondato da alberi, basta questo per dare una sensazione di vivibilità e sostenibilità
Esteticamente non è strepitoso, ma mi sembra una buona soluzione piuttosto che l’ennesima torre.
lo skyline notturno è molto bello.
infatti lo skyline notturno è quello relativo al progetto precedente.
non capisco dove sorgera’ ..
Ecco, mi Pareva.
Finalmente un po’ di sano modernismo, senza fronzoli e ruffianerie stilistiche da “vorrei ma non posso”.
Secondo me sarà un edificio che fra 30 anni sembrerà più moderno e attuale di tante altre cose fatte recentemente.
L’unico difetto è che a prima vista sembra quasi la fotocopia della Siemens House di Manchester del 1989, ma poi va visto nel contesto e magari l’impressione cambia.
Il progetto di Boeri (la sua forza è la “gestione” del verde) proteso verso il futuro, quello di Barreca verso il passato e non credo, come leggo sopra, che fra 30 anni sembrerà più moderno di tanti altri progetti recenti. Trovo più probabile che ci farrà lo stesso effetto che ci fanno ora le costruzioni anni 60.. lo scopriremo tra 30 anni 🙂
Al di la del fatto che la qualità architettonica di questo intervento mi sembra davvero da minimo sindacale, continua a chiedermi perché si continuino a costruire palazzi ad uso ufficio quando la città è piena di uffici sfitti.
Perché prima di costruirne di nuovi non facciamo in modo di riempire quelli che ci sono già? Altra cosa che continuo a non capire è perché ci si ostini a costruire uffici in zone così mal servite da linee forti di trasporto pubblico, da quelle parti non c’è nulla di nulla se non un paio di linee di autobus. Ma perché?!
Continua poi l’incapacità tutta milanese di collocare le sculture e statue, le 4 sculture Libeskind non si potevano posizionare in qualche piazza bisognosa di essere riqualificata e magari più visibile?
Proprio ieri si parlava di quando sia brutta Piazza Firenze, il centro di quella piazza credo sia perfetto dopo una buona riqualificazione per posizionare delle sculture visto che si trova a chiudere la prospettiva di corso Sempione.
Per mere questioni di business. Le sculture poi, dato il valore, se le è tenute il proprietario.