Iniziati a fine aprile, i lavori sono proseguiti trasformando completamente la bella via Brera in area semi-pedonale (Zona 30).
I lavori stanno proseguendo, come abbiamo visto, anche in via Monte di Pietà e via dell’Orso, dove saranno eliminati i vecchi binari e raddrizzati i marciapiedi.
Nel 2014/15 erano stati riqualificati i marciapiedi e creata una pista ciclabile anche in via Verdi.
Bella, se rifacessero cosi anche il quadrilatero non sarebbe male 🙂
Motto Bella. Avanti così all’infinito interno di tutta là cerchia dei bastioni. Più ZTL e meno macchine.
FINALMENTE ANCHE I COMMERCIANTI STANNO CAPENDO.
EVVIVA MILANO SI CAMBIA MENTALITÀ.
Milano, l’isola pedonale in via Vigevano. I commercianti: “Meno auto e più clienti”Milano, l’isola pedonale in via Vigevano. I commercianti: “Meno auto e più clienti”
(fotogramma)
La proposta di Confesercenti aveva già ricevuto l’ok di Pisapia. Ora tornano alla carica con Sala: “Basta modelli stile corso Buenos Aires che è una specie di highway cittadina: quello non è più un modello competitivo. Ora vince la sostenibilità”
Ma la maggior parte dei negozi in zona sono convinti che sia la soluzione migliore “anche per far crescere gli incassi che in questo periodo sono diminuiti. Ovviamente si tratta di un progetto che vogliamo condividere con i residenti”.
La proposta arriva dal commercio, un settore che si è sempre scagliato contro i divieti di accesso alle auto, secondo la vecchia logica del “più traffico uguale più affari”. Adesso però le cose stanno cambiando, almeno nelle intenzioni. E non solo per l’esempio virtuoso di casi come via Sarpi e prima ancora di via Dante, ma anche perché lo scenario del commercio è drasticamente cambiato: “La competizione oggi è fra i centri storici e vie dello shopping e tra centri commerciali e colossi dell’e-commerce – dice Andrea Painini presidente di Confesercenti – Se le vie delle nostre città non diventano ancora più attraenti e fruibili, in una logica di sostenibilità a vantaggio di una migliore qualità della vita, la battaglia è persa in partenza. Dove turismo e commercio di prossimità hanno fatto sistema, le ricadute economiche sono state di grande portata”.
La logica quindi si modifica profondamente rispetto al passato: meno auto e strade pedonalizzate significa miglior qualità della vita, maggiore passaggio di pedoni e biciclette e spesso maggiori entrate per i negozi. “Ovviamente è una cosa che va fatta con buon senso e quando è possibile – aggiunge Painini – come nel caso di via Vigevano. Ma bisogna uscire dalla vecchia logica che rimane ad esempio in corso Buenos Aires che è una specie di highway cittadina: quello non è più un modello
competitivo”. Una proposta simile era stata lanciata anche dalle vetrine di via Orefici, dove i negozianti avevano proposto di chiudere la strada per alcune domeniche durante l’anno e portare eventi, feste e manifestazioni in strada, con l’obiettivo di arrivare poi alla pedonalizzazione definitiva. L’ok di massima della giunta Pisapia c’era, poi, sotto elezioni, tutto si è fermato. Adesso i commercianti chiedono al nuovo sindaco di riprendere in mano questo capitolo
Kudos for WF!
Per quanto riguarda B. Aires, a mio parere bisognerebbe incaricare l’Agenzia della mobilità di fare uno studio trasportistico per capire se si può trasformare in senso unico (verso la periferia, ovviamente, oppure diviso a metà: verso il centro da Loreto a Lima, e viceversa da Lima a P. Venezia) in modo da togliergli la funzione di asse di penetrazione e allargare i marciapiedi per farne un vero boulevard.
L’allargamento dei marciapiedi è fondamentale.
Come dice un vecchio detto cinese
Non si può passeggiare piacevolmente
Se non si passeggia piacevolmente.
Dai che Milano cambia in meglio.
Deve diventare mitteleuropea di sostanza è non solo di nome.
Che bella sta diventanto la mia Milano. Avanti cosí quando i lavori vengono fatti bene.
Della serie bastava poco. Un po’ di beola al posto dell’asfalto, et voilà: benvenuti in Europa.
Peccato che basti superare il bar Jamaica ed entrare in via Soferino per tornare in Medio Oriente, o quasi.
Proposta: perché i bellissimi lampioni usati in Brera/Garibaldi (sono semplici, sono contemporanei e di design, e rispettano la tradizione e il contesto milanese) non vengono estesi a tutto il centro e ci liberiamo di quegli orrendi fili per stendere i panni?
a parte il dosso giallo nero, tutto molto bene!
speriamo in bene anche per via dell’orso e via monte di pietà..
In effetti non capisco perché solo in Italia i dossi siano segnalati così e non con i triangolini bianchi, come nel resto d’Europa.
Inoltre non si capisce perché da noi sia sconosciuto il segnale verticale corrispondente, cioè il simbolo del dosso inserito in un triangolo bianco su fondo blo quadrato, come il segnale che indica l’attraversamento pedonale o ciclabile.
Forse perché da noi per aggiornare il codice della strada ci vuole una legge del parlamento e ci vogliono 20 anni, mentre basterebbe un decreto ministeriale????
Tutto ben fatto. Peccato solo che ci sono passato venerdì pomeriggio e c’era un negoziante che stava applicando la solita passerella natalizia rossa davanti alle sue vetrine martellando chiodi sulla beola appena posata
basta cartelli!!!!!