Milano | Mobilità – Metro 5 a Monza nel 2033 (forse)

Finalmente abbiamo qualche dettaglio in più sul futuro della M5 Lilla che arriverà a Monza. Durante l’ultima riunione del consiglio comunale monzese, avvenuta lunedì 6 maggio, il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, ha fornito un aggiornamento dettagliato sul progresso dell’opera, che mira a migliorare notevolmente la mobilità urbana e interurbana. Se tutto procede secondo i piani, il cantiere dovrebbe iniziare nel 2025 e durerà sette anni.

Sono previste sette fermate nel solo Comune di Monza: Campania, Marsala, Monza Fs, Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale (più quelle presenti nel Comune di Cinisello Balsamo: Testi Gorky, Bassini, Rondinella Crocetta, Lincoln, Monza Bettola).

Il sindaco Pilotto ha spiegato che il 24 ottobre 2022 Metropolitana Milanese Spa ha presentato una richiesta per il provvedimento autorizzatorio unico regionale. Questo passaggio è cruciale perché integra vari permessi necessari per la realizzazione del progetto, inclusi la valutazione di compatibilità ambientale, l’autorizzazione paesaggistica, e varie altre autorizzazioni. Inoltre, Pilotto ha sottolineato la necessità di ottenere numerosi permessi per risolvere le interferenze con infrastrutture critiche come la rete ferroviaria e autostradale, la rete elettrica e il canale adduttore principale del Villoresi. La complessità di questi processi burocratici spiega la precisione e i tempi prolungati necessari per avanzare con il progetto.

Quali sono le richieste avanzate dal Comune di Monza per la realizzazione del tratto all’interno dell’area comunale? “L’idea è di creare un accesso su viale Campania con una pista ciclabile bidirezionale, parcheggi in linea e marciapiedi su entrambi i lati di viale Campania. Ridurre il numero di parcheggi prevedendo spazi per le categorie deboli. Dare priorità al verde e prevedere una velostazione. Inoltre, massimizzare la piantumazione degli alberi, creare una maggiore area pavimentata all’ingresso e all’uscita della stazione, e collegare con la pista ciclopedonale esistente connessa a via Puglia. Infine, utilizzare materiali ecologici a basso impatto per mitigare gli agenti inquinanti” ha elencato Pilotto nell’aula consigliare.

Lo scorso luglio, sono state aumentate le risorse destinate al prolungamento della linea M5 fino a Monza, mentre lo scorso dicembre MM, Metropolitana Milanese Spa, ha avviato le procedure di esproprio delle aree lungo il tracciato del prolungamento della M5.

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la modifica dell’accordo tra la Regione Lombardia, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Comune di Milano per il cofinanziamento statale dell’opera. “Con questa delibera,” ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche del Comune di Monza, Claudia Maria Terzi, “riceviamo un incremento della quota di finanziamento statale, pari a 15 milioni di euro, portando il totale delle risorse stanziate dal Mit (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ndr) a 931 milioni di euro. Queste risorse si aggiungono ai 283 milioni della Regione Lombardia, ai 37 milioni del Comune di Milano, ai 27,5 milioni del Comune di Monza, ai 13 milioni del Comune di Cinisello e ai 4,5 milioni del Comune di Sesto San Giovanni, per un totale di 1.296 milioni di euro”.

Secondo il cronoprogramma diffuso dal sindaco, i lavori della metro Lilla a Monza  partiranno solo dopo l’assegnazione del bando, la cui stesura è attesa per fine 2025.

Purtroppo, come succede sempre, sia per la metro Lilla a Monza, così come era già successo per la metro Rossa a Cinisello, c’è un sovracosto che oscilla tra 250 e 350 milioni di euro per l’aumento dei prezzi di materiale e manodopera rispetto ai tempi della progettazione.

Attualmente non è in programma un progetto suddiviso in due lotti. Tuttavia, secondo il sindaco di Monza questa potrebbe essere la soluzione per evitare di sprecare tempo prezioso. “Possiamo iniziare a investire il miliardo e 300 milioni già disponibili nel primo lotto e successivamente avviare il secondo lotto una volta trovato il finanziamento rimanente, il che è più semplice rispetto a ottenere subito l’intera somma,” ha suggerito Pilotto, fornendo anche delle cifre. “Inoltre, mancano 38 milioni di euro per la linea Rossa e attualmente dobbiamo attendere lo sblocco di Bettola, fondamentale per raggiungere Milano e intersecare le linee,” ha aggiunto il sindaco.

I cantieri avranno il via  contemporaneamente dal deposito del Casignolo (per la quale serviranno 1200 giorni di lavoro), dalla stazione Campania (1550) e da Monza Fs (1870). In seconda battuta i lavori interesseranno la stazione Marsala (1.475 giorni di lavoro previsti) e a seguire piazza Trento (1.744 giorni) poi ci sarà la realizzazione della stazione Monza Brianza (1.460 giorni di lavoro) di quella di Parco Villa Reale (1470) e a concludere la stazione Ospedale San Gerardo (1348 giorni).

Secondo le stime, quindi, si vedrà l’opera finita per il 2033

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Google map
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11 commenti su “Milano | Mobilità – Metro 5 a Monza nel 2033 (forse)”

  1. Per quanto sia noto che ai monzesi non entusiasmi l’idea di una metropolitana in città, c’è da dire che era ora di vedere una linea “uscire” dall’area urbana di Milano, un po’ come accade a Parigi o Londra. Unica cosa che mi preoccupa è la capacità dei treni, sono piccoli e con i sedili mal disposti si riuscirà a non renderli dei carri bestiame?

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    • Metró nata male e non idonea per MI e lo si vede ad ogni minimo rallentamento in linea per non parlare in caso di eventi a S. Siro o altro..provare per credere. E cosa si fa? La si estende fuori Milano quando dovrebbero andarci le linee S (vedi S-Bahn o RER)…ma quando lo capiranno?!

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  2. Questo progetto è fuori da ogni logica moderna e razionale di trasporto pubblico. Non si trasportano così migliaia di pendolari fra 2 città, con viaggio lungo e scomodo. Va usata la linea ferroviaria esistente, come si fa in tutta Europa, apportando le opportune ristrutturazioni alla linea e ai convogli.
    Lo spreco di denaro è ancora più evidente se si considera l’affiancamento alla M1

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      • Chiamale come vuoi ma la sostanza non cambia. Le fermate del metrò sono troppo ravvicinate e frequenti per un percorso interurbano, soprattutto in presenza di una linea ferroviaria a doppio binario. Per gli spostamenti locali ci sono già altre numerose linee tramviarie e stradali, eventualmente da implementare con costi contenuti (prolungamento tram 31 per esempio).

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        • Le fermate di Monza di M5 non sono un “servizio interurbano da Milano” ma servono a centro e periferia di Monza. Come si dovrebbe capire dall’articolo, questo è innanzitutto un progetto della città di Monza, che ha circa il 10% degli abitanti di Milano. Oppure intendiamo che la metropolitana è un privilegio solo dei residenti a Milano?
          Se poi un monzese deve andare a Milano, o un milanese a Monza, certo che può usare il treno. Ma da Monza FS a Monza centro, oggi, si va solo a piedi. Andare al parco della Villa Reale con gli autobus è impensabile, devi aggirare il centro e sulla linea c’è anche un grande ospedale.
          Quello che invece non è chiaro sono i parcheggi di corrispondenza con le autostrade, per chi arriva in auto e deve andare poi a Monza (ma anche a Milano).

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          • Non credo che Monza necessiti di un servizio metropolitano, data la modesta quantità dei suoi abitanti rispetto alla capacità di trasporto di una metropolitana e agli esorbitanti costi previsti di costruzione e gestione. Quello che manca è come al solito capacità di visione e strategia. Le infrastrutture esistenti di superficie possono e vanno ottimizzate con corse più frequenti, corsie riservate, asservimento semaforico, tutte pratiche volutamente ignorate dai nostri amministratori e gestori.
            In secondo luogo, mi pare evidente la convergenza di interessi nel realizzare questo prolungamento, al solo fine di trarre profitto dall’appalto.
            Un monzese che deve andare a Milano deve poter contare su un servizio ferroviario frequente e affidabile, quanto di più lontano dall’oggi. Per questo occorre una regia superiore, il grande assente lombardo

          • Niente, c’è chi ritiene che Monza, terza città della Lombardia non ha diritto alla metropolitana, riservata solo a milanesi e bresciani.
            Lasciamo in secondo piano Milano, almeno in questo caso. Nell’articolo gli unici soggetto istituzionali citati sono il Comune di Monza e il Consiglio Regionale della Lombardia. Qualcosa vorrà pur dire, o no?

  3. Dai chela Meloni darà sicuramente piu soldi per fare treni e metropolitane per Milano…

    È la signora magica dei soldi per l’italia!

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