Milano | Centro Storico – Il Centenario della Famiglia Meneghina

Milano Centro. L’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina – Società del Giardino compie quest’anno il suo primo secolo. Un’istituzione di grande valore per la cultura milanese, che si impegna nella conservazione, nella promozione e nella diffusione della storia e delle tradizioni della città. Nata nel 1924, di avvenimenti in cento anni ne ha visti decisamente tanti, belli e brutti.

Nel nostro piccolo, noi di Urbanfile, blog che da sempre ama raccontare fatti e trasformazioni della città, con lo sguardo rivolto soprattutto agli aspetti urbani e architettonici, condividiamo un po’ la stessa scintilla d’ispirazione: il desiderio di divulgare e far conoscere con la maggior accuratezza possibile ed un linguaggio semplice tutto ciò che riguarda il territorio milanese, presente e passato.

La Biblioteca, con il suo vasto archivio, è davvero un tesoro inestimabile dal quale attingere un’immensità di informazioni, fatti e misfatti da conoscere ma, soprattutto, da non dimenticare. La folle società in cui viviamo, dove tutto corre all’impazzata ed il bombardamento mediatico quasi ci stordisce, ci travolge con stimoli provenienti da ogni dove, troppo spesso veicolando un’informazione approssimativa, distorta.

Ecco, l’Archivio dell’Associazione viene in nostro aiuto e ci porta un po’ di chiarezza sul mondo meneghino nel quale viviamo. Milano, sempre più globale e multiculturale, ci mostra così le sue radici ben salde e robuste, perché non si può essere internazionali senza aver prima compreso quanto sia importante ricordare la propria storia, differenziarsi per davvero in un mondo paradossalmente sempre più piccolo e omogeneo.

Non si parla più il dialetto, ad esempio, o comunque pochi lo praticano ormai. Un vero peccato; i dialetti raccontano la storia del luogo e ne sono sinceri testimoni. E’ troppo riduttivo, a nostro avviso, parlare solo italiano e qualche volta (un perlopiù pessimo) inglese.

Percorrendo con lo sguardo gli scaffali e le opere alle pareti non ci è sfuggita una magnifica rappresentazione di Milano realizzata da Heinrich Keller, un cartografo e illustratore di Zurigo nel 1816, osservando dal terrazzo più alto della Guglia Maggiore del Duomo. Trovare le differenze non è stato difficile, ma ci ha affascinato ritrovare alcuni punti fermi del panorama della nostra città che abbiamo incrociato con lo sguardo quasi con un senso pace. Come se i nostri occhi avessero bisogno di qualcosa a loro familiare.

Questa immagine è stata il modo per riflettere su come in cent’anni sia cambiato il modo di rappresentare al città. I nostri lettori sono più abituati a seguire un racconto fatto per immagini e corredato da un testo corto e conciso, che nulla ha a che vedere con gli Almanacchi conservati nella Biblioteca e che sono densi di informazioni e punteggiati dalle poche immagini disponibili all’epoca. Almanacchi preziosissimi perché testimoni degli aspetti anche più pratici della vita dei nostri concittadini del secolo scorso.

Quante cose sono successe in cento anni: la diffusione indiscriminata delle automobili e la scomparsa dei navigli, che davano quel tocco di romanticismo che oggi non guasterebbe proprio; la Seconda guerra mondiale, che ha ferito profondamente la nostra città mettendola in ginocchio, umiliandola, distruggendo larga parte del suo prezioso patrimonio; il Boom economico, che ha dato nuovo vigore alla città; la “Milano da Bere” degli indimenticabili anni Ottanta; lo scandalo di “Mani Pulite”, a cui ha fatto seguito la ripresa economica del nuovo millennio; Expo 2015, con quella potente energia che ha fatto rinascere Milano, da quel momento non più sinonimo soltanto di arido business, fabbriche e nebbia. Quali altre cose ci aspetteranno negli anni a venire?

Questi che abbiamo velocemente citato sono solo alcuni degli avvenimenti raccolti, conservati e raccontati negli archivi dell’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina, e che noi abbiamo avuto il privilegio di visitare. Nel nostro piccolo, come già dicevamo, noi di Urbanfile, da ormai sedici anni e con indiscussa passione, amiamo portare avanti il nostro impegno di narratori del territorio, voce di una città che cambia, una metropoli con mille difetti e tanti problemi, certo, ma anche ricca di impareggiabili meraviglie. Suggestioni che abbiamo intensamente percepito visitando questa piccola biblioteca, sita peraltro in uno dei più bei palazzi storici di Milano: Palazzo Spìnola in via San Paolo 10.

Il piccolo gioiellino della biblioteca è custodito all’interno di Palazzo Spìnola, palazzo stupendo della fine del ‘500 (per l’esattezza 1570-1615), commissionato nel 1580 dal banchiere genovese Leonardo Spìnola, uomo di fiducia di Tommaso Marino (quello del palazzo ora sede comunale), altro banchiere genovese, il palazzo fu fatto costruire in tre distinte campagne di lavori tra il 1570 e il 1615 da un architetto sconosciuto. Sono state avanzate ipotesi a proposito di Pellegrino Pellegrini e Martino Bassi, ma solo del Bassi parrebbe ormai indubbia la partecipazione; oggi l’edificio deve molto del suo aspetto interno a rimaneggiamenti ottocenteschi: la semplice facciata in cui spicca il portale in bugnato, lascia intravedere poco dei lussuosi ambienti interni.

Al suo interno si trovano circa undicimila volumi, Cinquecentine, editti e Grida accanto a pièce teatrali e ricette delle osterie seicentesche, dalla Mortadell di Tri Scagn alla Busecca della Goebba.

Il 9 giugno 1924, 29 fondatori crearono l’Associazione Famiglia Meneghina, nata come club, in un paio d’anni iniziarono ad arrivare i primi volumi che diedero forma e sostanza alla biblioteca. La Famiglia Meneghina cambiò tante sedi, la più importante – per 50 anni – fu Palazzo Turati, in via Meravigli 7. Nel 1989 lo sfratto e il trasloco nella palazzina di via Mozart del Portaluppi.

“Per ragioni di sopravvivenza la Famiglia Meneghina si fuse con il Circolo Industriali Bridge. Per garantire l’attività portata avanti per 80 anni Alessandro Gerli fondò nel 1994 l’Associazione culturale Biblioteca della Famiglia Meneghina insieme al professore Edoardo Teodoro Brioschi e ad alcune illustri figure della Milano di allora, come lo scrittore Carlo Castellaneta. Lo scopo principale era salvare la biblioteca: era stata ricoverata in un magazzino di mia proprietà (come ha riferito a “Il Giorno” Alessandro Gerli), perfettamente “inscatolata”, non si è persa una pagina. Ma non poteva essere fruita. Temevo che, in una situazione di difficoltà e poca chiarezza, la biblioteca andasse dispersa e con essa il patrimonio fondamentale sul quale si reggeva la storia della Famiglia Meneghina”. Con il nostro principale mecenate: la Società del Giardino. Ci ospita a Palazzo Spinola dal ’98 e ha contribuito a salvare questa biblioteca, estremamente ricca nella sua varietà e considerata dall’universo bibliotecario come la più specializzata su Milano.”

Ora, per celebrare i cento anni, la Famiglia Meneghina ha presentato un logo speciale, opera di Gigi Pedroli, raffigurante un melo dalle radici vigorose a simboleggiare il profondo radicamento dell’associazione nel territorio milanese. Il Duomo, simbolo iconico di Milano, è raffigurato nella chioma dell’albero, rappresentando il cuore dei milanesi.

La Famiglia Meneghina continua a essere un punto di riferimento culturale e sociale, preservando e promuovendo la ricca eredità milanese per le future generazioni e per celebrare i primi cent’anni, ha elaborato un programma di presentazioni che si è aperto presso la Casa del Manzoni con la presentazione alla stampa del volume celebrativo “La Famiglia Meneghina. Una voce lungo un secolo 1924 – 2024” a cura di Alessandro Gerli e Roberta Cordani.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • Palazzo Spìnola, Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina – Società del Giardino, Biblioteca, Famiglia Meneghina, Cultura,
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

2 commenti su “Milano | Centro Storico – Il Centenario della Famiglia Meneghina”

  1. La Famiglia Meneghina ha una storia lunga e importante. Costituisce una parte significativa, e per molti aspetti unica, del patrimonio testimoniale e documentale di Milano. Fra l’altro, ha il merito di custodire una importante documentazione sulla vita e il divenire della città e del suo mondo urbano e sociale, surrogando in tal modo il grave difetto del Museo di Milano, trascuratissimo dalle varie amministrazioni comunali, che non possiede una biblioteca specializzata e dedicata alla città.

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  2. La Famiglia Meneghina ha una storia lunga e importante. Costituisce una parte significativa, e per molti aspetti unica, del patrimonio testimoniale e documentale di Milano. Fra l’altro, ha il merito di custodire una importante documentazione sulla vita e il divenire della città e del suo mondo urbano e sociale, surrogando in tal modo il grave difetto del Museo di Milano, trascuratissimo dalle varie amministrazioni comunali, che non possiede una biblioteca specializzata e dedicata alla città.

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