Da tempo ormai mi prodigo in tutti i modi affinché il bel Cavallo di Leonardo trovi una collocazione diversa rispetto a quella attuale. Per chi ancora non lo sapesse, mi riferisco ad un’opera scultoria che riproduce il celebre capolavoro leonardesco andato distrutto nel 1500.
Il Cavallo è una scultura equina tra le più grandi al mondo, alta 7 metri e pesante ben 15 tonnellate. Nel settembre 1999 venne donata alla città di Milano dagli eredi di Charles Dent (il pilota americano che si innamorò della storia del Cavallo e che volle realizzare la grande scultura) e fu collocata all’ingresso dell’ippodromo di San Siro, un luogo di tutto rispetto ma senz’altro poco centrale e strategico per una creazione simile. Sono convinto che, se si facesse un sondaggio, verrebbe fuori che ben pochi milanesi conoscono l’esistenza di questa opera. Diversamente, se il Cavallo fosse collocato altrove, avrebbe tutti i numeri per diventare un’attrattiva tra le più gettonate e fotografate, quasi un nuovo simbolo per la città di Milano.
In vista dell’Expo del prossimo anno, quando la città dovrà davvero mostrare il suo volto migliore, si torna a ragionare sulle possibili collocazioni alternative dell’imponente Cavallo di Leonardo.
L’allora assessore alla Cultura, Salvatore Carrubba, oggi docente di Politiche per la cultura allo Iulm, avrebbe lanciato un’interessante proposta per spostare la scultura dall’attuale collocazione ad una più centrale, come Piazza Duca d’Aosta, ad esempio. Parimenti, Philippe Daverio suggerirebbe la cima del Monte Stella.
Naturalmente la cosa fa molto piacere sia a me sia all’intero staff Urbanfile. Anche l’attuale vice-sindaco, Ada Lucia De Cesaris, sarebbe interessata allo spostamento, a condizione che, a chiusura Expo, il cavallo tornasse alla sua collocazione originaria, cosa quest’ultima che invece non ci vede per nulla d’accordo.
Attendiamo comunque svolgimenti, dei quali non mancherò di ragguagliarvi.