Premettiamo che il nostro punto di vista è che un luogo non debba diventare la casa di qualcuno solo perché ci è entrato e si è stabilito al suo interno usandolo come rifugio. Allo stesso modo a un proprietario non dovrebbe essere consentito mantenere uno stabile in condizioni tanto precarie.
Tutte queste energie non si potrebbero incanalare per abbellire le famose pareti cieche, i sottopassi, i tunnel e alti luoghi privi di identità?
Pubblichiamo anche l’articolo sul Giorno del 5 febbraio scorso per dovere di cronaca:
Doveva diventare un albergo di 8 piani, con spazi commerciali, centro benessere e parcheggi in vista di Expo 2015, secondo un ambizioso progetto integrato di intervento presentato nel 2009. Ma, tutto è rimasto «sulla carta». Ora, nei fatti, è una struttura abbandonata, dove entrano ed escono persone senza dimora e disperati. L’area dismessa «ex-Nymco» di via dei Giovi, una superficie di 13mila e 700 metri quadrati, si presenta com’era 6 anni fa; nel dicembre del 2012 (come certifica una delibera del consiglio comunale cormanese) la «convenzione urbanista attuativa» è decaduta e, da allora, non c’è stato un altro piano di recupero ambientale come molti speravano.
Tra questi, ci sono i volontari dell’associazione Nuovo Comitato del Quartiere di Molinazzo: «I cittadini che vivono vicino a questa area sono preoccupati per la condizione di degrado che si sta verificando – dicono –. La riqualificazione avrebbe migliorato anche la viabilità del quartiere; invece, la situazione è decisamente peggiorata». Con la realizzazione del progetto dell’albergo, il Comune di Cormano avrebbe incassato circa 5 milioni di euro per gli oneri di urbanizzazione; nel Piano per il Governo del Territorio vigente, l’area privata «ex-Nymco» è catalogata come settore produttivo, con la speranza di un suo recupero nell’immediato futuro, spiega il vicesindaco Fabrizio Vangelista: «La convenzione è scaduta, nonostante il Comune avesse concesso alcune proroghe alla società proponente il progetto – dice Vangelista –. Al momento non ci sono altre proposte ma siamo favorevoli a nuovi progetti riqualificativi per quest’area, contando soprattutto sul rilancio dell’economia».