Quanti osservando il Duomo di Milano avranno notato che tra le 3200 statue che costellano la Cattedrale in facciata si trova la Statua della Libertà?
Quella collocata nella facciata meneghina è più vecchia di quella più famosa newyorkese di almeno 70 anni. Infatti la nostra bella statua si trova sul balcone centrale della facciata e sta a sorvegliare i passanti dal 1810. Disegnata e scolpita da Camillo Pacetti (1758-1826), artista neoclassico che insegnò a Brera, la statua rappresenta la Legge Nuova affiancata dall’altra statua della Legge Vecchia che regge delle taovole. Le due sculture combinate formano in modo impressionante la statua della Libertà di New York.
Sono tutte ipotesi, quelle che sostengono che Frédéric Auguste Bartholdi si sia ispirato alle due sculture del Duomo per creare la sua statua alta 46 metri collocata nella baia della città statunitense, ma la somiglianza è impressionante. Molti preferiscono pensare come i francesi che l’ispirazione arrivava al Colosso di Rodi, mentre certi testi inglesi parlano del San Carlone di Arona (del 1698 alta 23 metri) e i toscani ribadiscono invece che la fonte è la Statua della Libertà della Poesia (eseguita tra il 1870 e il 1883), presente sul monumento funebre di Giovanni Battista Niccolini, in Santa Croce a Firenze, di Pio Fedi. Comunque sia, le nostre due statue potevano esser viste da Bartholdi, visto anche che Milano nel 1810 era Napoleonica e, soprattutto, significava anche conclusione della facciata della cattedrale. Non furono poche le incisioni e riproduzioni dettagliate che si realizzarono e circolarono in tutta Europa all’epoca, quindi Bartholdi potrebbe senza alcun dubbio aver visto qualcuna di queste immagini.