Happio: un nuovo modo di pensare il centro commerciale

Giovedì 26 marzo è stata aperta parte del nuovo centro commerciale Happio, nel quartiere dell’Alberone.
Questo enorme complesso sorge sulle ceneri del vecchio deposito STEFER, dismesso con l’apertura della metro A e la cessazione del servizio tranviario tra Termini e Subaugusta.

La scelta di aprire un enorme complesso polivalente nel cuore di un quartiere molto popolato appare decisamente vincente. In un luogo ristretto si potrà trovare, a breve, il nuovo mercato dell’Alberone, prevedendo così l’abbattimento e la rimozione dei banchi da via Valesio / via Capponi, più i negozi del centro commerciale e dei locali affidati al Municipio Roma VII, dove prevedibilmente si insedieranno degli uffici.

In tutto ciò, è previsto anche un giardino pensile sulla struttura rialzata che circonda l’intero complesso e che funge da tettoia rialzata tra i nuovi palazzi; sarà interessante vedere, dunque, il risultato finale di questo progetto insolito per Roma. 

Molti si lamentano del fatto che la via Appia Nuova sia già molto congestionata e piena di negozi, chiedendosi se servissero davvero nuovi locali commerciali; la risposta è si, non tanto per la necessità di ulteriori punti in cui fare acquisti, bensì perché tutta via Appia Nuova è un’immensa distesa di macchine parcheggiate in divieto, con un arredo urbano scadente e dei marciapiedi minuscoli assediati da bancarelle in ogni dove.

Ben vengano quindi, degli spazi interamente pedonali in cui poter camminare serenamente.

In tutto ciò, anche la critica per i parcheggi sotterranei: solamente 360. 
Condividendo il fatto che se ne potessero realizzare di più (ma solo nell’ottica di destinarli a sosta pertinenziale), si deve comunque ricordare che la fermata Furio Camillo della metro A è accanto all’ingresso principale, rendendo di fatto raggiungibile il centro da buona parte di Roma senza l’ausilio della macchina. 
La polemica è altresì molto divertente, se consideriamo che Roma è piena di strade invase dalle auto in superficie e di parcheggi sotterranei semivuoti, vedasi, ad esempio, il caso della galleria Auchan di Casal Bertone.

Il problema, purtroppo, non è l’assenza di parcheggi, dal momento che ci troviamo a pochi passi dal centro e all’interno della città consolidata, il vero dilemma sta nella civiltà dei cittadini, a volte completamente assente. 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Happio: un nuovo modo di pensare il centro commerciale”

  1. Era un'iperbole; ce ne sono molti che non vengono sfruttati a dovere, come ad esempio quello citato della galleria Auchan, quello del Gianicolo.. o per non andare troppo lontano, quello di piazza Cavour.
    Creare un parcheggio di 5000 posti auto in una zona semi-centrale vuol dire far collassare l'intera viabilità di zona.
    Altro discorso se si fosse trattato di parcheggi pertinenziali.

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  2. E' scandaloso! Quanto realizzato non ha niente, ma proprio niente a che vedere con i render del progetto… è ovviamente tutto molto più brutto e molto più sciatto… senza contare la qualità delle rifiniture che nei render erano gradevoli mentre negli edifici realizzati semplicemente… non ci sono! Spero davvero che qualcuno prenda provvedimenti ed obblighi i gestori del centro commerciale ad adeguare gli edifici a quanto dichiarato nella presentazione del progetto!

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