Milano | Opinioni – L’albero della Vita e il nonsenso di Milano

L’Albero della Vita a Roma? L’Albero della Vita a Brescia? Ma scherziamo? L’Albero della Vita al quartiere Adriano? Per quanto vogliamo bene al rinnovato quartiere Adriano, vi immaginate orde di turisti andare sin là a scattare foto per un totem?
Vogliamo ripetere l’errore del povero Cavallo di Leonardo relegato a fare da statua equestre all’ippodromo?
Che dire della povera Fontana di Mitoraj, che se ne sta la bella in mostra a quei pochi passanti che le girano attorno in una piazza degradata? Perché a Milano manca sempre un po’ di senso da protagonista?
Abbiamo icone che nascondiamo.
Perché non spostare questi pezzi da novanta e metterli in luoghi più accessibili? Perché nasconderli nelle periferie, circondati (come la fontana di Mitoraj) dal degrado? Non vogliamo fare gli snob e ignorare le periferie, ma cerchiamo di essere obiettivi e secondo noi i fatti sono questi.
In questi giorni a Palazzo Lombardia è stata portata la copia del Cavallo di Leonardo di Vinci in versione ridotta e che per sei mesi sarà esposta in città: vedrete quante foto ci saranno in rete, solo perché più accessibile rispetto alla “nostra” scultura… questi oggetti sono anche una pubblicità alla città e andrebbero sommati al Duomo, al Castello e alla Scala.
E invece – con un approccio poco lungimirante – Milano non riesce a valorizzare ciò che possiede.
Secondo noi l’Albero della Vita dovrebbe rimanere a Milano e dovrebbe essere spostato dal sito Expo, soprattutto perché in quel luogo risulterebbe poco fruibile e finirebbe per cadere in rovina ed esser smantellato tra meno di un decennio senza poter diventare un’altra icona per la città.
E’ notizia di oggi della proposta del sindaco di Assago che vorrebbe esporre l’Albero della Vita nel Parco tematico Bosco in Città in costruzione nel comune a sud ovest dei Milano, insomma pare un manufatto molto conteso da ogni parte.
Sul Corriere della Sera Beppe Severgnini ha detto la sua che noi riproponiamo. Forse lo spostamento in Loreto è di difficile attuazione, ma di sicuro rivoluzionerebbe l’intero quartiere.
Albero_Vita_Loreto
Dopo Expo 2015 un’idea: 
l’Albero della Vita in piazzale Loreto

Expo_Albero_Vita

Dice il commissario uscente di Expo e (probabile) sindaco entrante di Milano, Beppe Sala: «Ho qualche dubbio che l’Albero della Vita si possa rimontare da qualche parte se non all’interno di una grande parco divertimenti». Con tutta la stima e la riconoscenza, rispondo: scherziamo?
I simboli delle Esposizioni Universali sono diventati icone della città: Crystal Palace (Londra, 1851), Torre Eiffel (Parigi, 1889); Atomium (Bruxelles, 1958), Space Needle (Seattle, 1962).
Qual è il simbolo di Expo 2015? Non Palazzo Italia che, absit iniura verbis , ricorda il frigo-bar di un gigante goloso. I simboli sono il Padiglione Zero (curato da Davide Rampello e progettato da Michele De Lucchi) e l’Albero della Vita (idea di Marco Balich, realizzato da 19 imprese di Orgoglio Brescia in 5 mesi con una spesa di 3 milioni). Nel primo bisogna entrarci; il secondo basta guardarlo e non si dimentica.
L’Albero della Vita, presentato tra dubbi e ironie, è diventato l’immagine di Expo. Non l’ha stabilito un’apposita commissione, l’hanno deciso i selfie dei visitatori. L’idea di metterlo in mezzo a Piazzale Loreto è ottima. Porterebbe la vita in un luogo di morte – lì venne esposto e dileggiato il cadavere di Mussolini – e bellezza in una parte di Milano che, con tutto l’affetto, bella non è. Non solo: consentirebbe di ridisegnare uno dei grandi snodi del traffico cittadino. Magari una rotonda stile Etoile di Parigi per le otto strade che confluiscono sulla piazza, al posto dell’attuale cervellotico sistema di incroci e precedenze?
I bresciani sono spicci: vista l’indecisione, vogliono riportarsi via l’Albero della Vita. Possono farlo, spiega Paolo Foschini (l’hanno regalato a Expo, ma hanno un’opzione di riacquisto per un euro fino al 29 febbraio). Farebbero bene, visto che a Milano mostriamo poca passione.
Occorrono € 500.000 per spostarlo? Potremmo costringere alla restituzione alcuni galantuomini di Regione Lombardia, al momento occupati a Palazzo di Giustizia. Oppure ci tassiamo: un euro a testa. Il crowdfunding sta funzionando per le cause più improbabili. Portare in città il simbolo del risveglio di Milano e guardarlo brillare di notte! Secondo me, ce la facciamo.

Cavallo_Leonardo_Lombardia Ippodromo_Cavallo_Leonardo Fontana_Mitoraj
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

11 commenti su “Milano | Opinioni – L’albero della Vita e il nonsenso di Milano”

  1. Io sono per metterlo in un parco.
    Il bello dell’albero della vita è il gioco di luce e musica che si susseguono per 15 minuti.
    Non lo puoi fare in una piazza ma in un parco si.

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  2. L’albero che diventa l’ornamento di una rotonda… non mi piace!
    Meglio in un parco. A Porta Nuova i lavori per il nuovo parco non sono ancora partiti (a parte la bonifica), perchè non li? Oppure nel nuovo parco di City Life ancora in costruzione? Tutti luoghi ancora in fase di costruzione.

    Ale

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  3. Sono stradaccordo con Urbanfile e Severgnini, i giochi di luce chissenefrega si possono attivare in date simbolo (sant’ambrogio, Natale, ferragosto) per il resto l’albero, anche solo la struttura) va messo in una piazza centrale di Milano, piazza della repubblica , piazza duca d’aosta davanti alla stazione centrale, , perche’ no San Babila al posto dell’orrida fontana o Duomo, sfrattando Vittorio Emanuele II che era piu’ Sabaudo che milanese. Al limite anche Piazzale Loreto seppure un po’ decentrata, ma oltre questo confine virtuale non andrei.
    In un parco finirebbe vandalizzato e disttutto, perche’ nasconderlo? Puo’ davvero diventare il nuovo simbolo di MIlano insieme al Duomo.
    Basta con questi NO a raffica davanti ad ogni nuova proposta, cerchiamo di essere propositivi una volta tanto !!!
    E anche il cavallo di Leonardo che ci sta a fare ancora all’ippodromo ?

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  4. Dicono che sia molto bello di notte con luci e suoni (quindi serve una costosa gestione e manutenzione), ma di giorno è piuttosto butto a vedersi.

    Per le opere necessarie a installarlo ( basamenti in cemento e impiantistica) risulterebbe molto invasivo in un parco. In un’area bonificata, ex scalo FS e simli forse sì.

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  5. Io ho visto l’Atomium a Bruxelles (davvero imponente!) e la Font Màgica di Barcellona (uno spet-ta-co-lo!): entrambi, soprattutto il primo, sono ben lontani dal “centro umano”, quello più popolato e vissuto, delle due città. Quindi non vedo perché si dovrebbe spostare l’Albero dal sito expo. Detto questo, non mi dispiacerebbe vederlo in Loreto o in Piazza Firenze. Ma a un patto imprescindibile: eliminare le auto!! Non si può vedere il rendering di p Loreto con la rotonda: o si pedonalizza tutta la zona fino a piazza argentina o la cosa non ha senso per me. Allo stesso modo si potrebbe rifare il look al corso Sempione se si puntasse su p Firenze.

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  6. Sulle periferie non concordo: Milano non può che ambire al policentrismo. Tra l’altro userei il termine “degrado” con più parsimonia.
    Discorso relativo al Cavallo di Leonardo: l’ippodromo e Piazzale dello Sport, con lo stadio, bellissime architetture di epoche diverse, la metropolitana, tanto verde, sarebbe un posto magnifico, da valorizzare e con del potenziale turistico! Non dovremmo voler togliere il cavallo ma portarvi la gente.

    Sull’Albero della Vita ho un timore: credo sia realizzato con materiali non progettati per durare oltre la manifestazione. Questa è l’impressione che ho, spero di sbagliarmi. E’ bello, non bellissimo, e visto che non è certo alto verrebbe valorizzato dall’installazione in un’area densa. Piazzale Loreto andrebbe benissimo!

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  7. Ragioniamo per punti:

    -Milano: L’idea di spostarlo dalla città sede dell’Esposizione universale, è semplicemente insensata, che lo mandino al macero piuttosto.

    -Area Expo: Già spostarlo sarebbe discutibile, sarebbe giusto rimanesse come simbolo ed eredità dell’evento (per il tema e tutto il resto, come il padiglione zero), ma effettivamente viste le idee proposte di riutilizzo del quartiere sarebbe difficilmente fruibile dai turisti, che in teoria dovrebbero essere i principali interessati (a meno che non diventi il simbolo dell’Università Statale ). Il turista va dove c’è roba da vedere; Il turista che viene in Italia non sa da dove iniziare visto che siam pieni di città con opere/edifici/musei/monumenti da vedere, elemento chiave dunque è l’ottimizzare, soprattutto se si staziona pochi giorni in città. Mettendomi nei loro panni anche se rimanessi qui per una settimana non so se andrei fuori dall’area urbana apposta per vedere l’albero da solo in un quartiere universitario/terziario/commerciale/sportivo costruito sui resti dell’Esposizione.

    -L’albero: Non è un semplice monumento, statua o fontana, ha senso quando vive con il suo spettacolo. Effettivamente di giorno spento è bruttino con la parte tecnica in vista e quel colonnone centrale che regge la struttura, ma il disegno è favoloso e di notte illuminato viene valorizzato nel migliore dei modi, come testimoniano milioni di foto e video condivisi su Internet.

    -Milanesi: Siamo realisti, in città non si può fare una mazza che coinvolga suoni o spettacoli, al minimo accenno di localizzazione in qualche piazza salterebbe fuori un agguerrito comitato di contrari. Quindi lo spettacolo andrebbe per forza ridimensionato, magari solo luminoso, ed eventualmente esteso con suoni e fuochi esclusivamente per qualche evento speciale (lamentele incluse).

    -Costruzione: Questo è un punto che non conosco, ma immagino che la struttura statica sia in muratura e metallica mentre la struttura estetica dell’albero sia interamente legno. E’ stata progettata per un evento teoricamente della durata di 6 mesi all’interno di una fontana, con fuochi d’artificio, intemperie e tutto il resto, con il vincolo di “smontabilità” e riciclabilità dei materiali. Sarà fatta per durare o bisognerà tener conto un infinita manutenzione?

    -Investimenti: in una nazione in cui la politica gioca costantemente a “Cel’hai” chi si prenderà la colpa di un investimento elevato, fine a se stesso a ricavi zero? Visto che spesso e volentieri si valutano monumenti e riqualificazioni degli sprechi, dato che non è possibile quantificare numericamente il ritorno dal turismo nelle aree e la bellezza che può dare un ambiente piacevole.

    -Riqualificazioni: l’idea di piazzale Loreto è sempre stata la mia preferita, per la forma della piazza, la prospettiva che si avrebbe da cso Buenos Aires e per spingere una rinascita della zona, ma effettivamente è incompatibile con le specifiche attuali, soprattutto se si punta allo spettacolo e alle fontane. Non si può fare una cosa del genere su un nodo così importante del traffico, senza contare che si trova sopra la metropolitana. Non si tocchino Piazza Duomo, Cairoli o Duca d’Aosta! Piazze già rovinate negli anni nelle loro prospettive verso i monumenti. Bella l’idea dei parchi e dei nuovi quartieri, sempre però tenendo conto il contesto, la fruibilità e l’impatto visivo, ideale se nelle vicinanze venisse portato anche il padiglione zero ad arricchirne il significato.

    In conclusione: Secondo me avrebbe senso lasciarlo li solo se venisse strutturato un museo o un quartiere contestuale all’esposizione e al suo tema o un polo di attrazione. Se questo non dovesse succedere, bisognerebbe lasciarlo al destino di tutto il quartiere e portare in città, una versione nuova dell’albero, fatta per durare (anche Sala ha accennato alla fragilità della struttura e del software che la gestisce), piacevole alla vista anche di giorno (magari che si regga senza quella orribile struttura interna) con uno spettacolo luminoso continuo che potrebbe essere esteso con musica etc solo in occasioni speciali che possa esser compatibile con le esigenze dei cittadini che abitano la zona. Ridimensionandolo (nel peso, nella struttura e nello spettacolo) anche Piazzale Loreto e le altre idee potrebbero esser maggiormente valide. Non so però se il comune può permettersi gli investimenti necessari…servono grandi sponsor che si spera arrivino visto il successo della manifestazione.

    Scusate per la lunghezza del post 😀

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    • Ragioniamo per punti:

      -Milano: concordo

      -Area Expo: concordo. a mio avviso se nel quartiere expo realizzano una sorta di city life o porta nuova, magari ancora più futuristico, pur mantenendo la destinazione che intendono dargli, università/altro, potrebbe diventare una nuova destinazione turistica. In tale contesto si potrebbe mantenere li albero della vita, palazzo Italia e padiglione zero. in caso contrario no.
      -L’albero: concordo. trasferire solo l’albero senza fontana e spettacolo nel suo complesso è pura follia; lo spettacolo notturno, a mio avviso valeva da solo il biglietto dell’expo. Da solo non è un granché ma diventa spettacolare quando c’è lo spettacolo completo. Proprio lo spettacolo attirerebbe i turisti e sono convinto che diventerebbe una delle “10” cose da vedere assolutamente a Milano. costi di gestione? dettagli, di soldi ne sputtaniamo di continuo per cose inutili, e non mi dilungo.
      -Milanesi: non sono di Milano, comunque i rompiballe ci sono ovunque. ma non son d’accordo nel ridimensionare lo spettacolo perché è l’aspetto più importante dell’albero. Farei lo spettacolo una volta alla settimana, tipo al sabato sera non troppo tardi ed in occasioni di festività importanti od occasioni molto speciali.

      -Costruzione: non fa una piega. Ribadisco però che di soldi ne sputtaniamo un’infinità. lo smontaggio ed il rimontaggio potrebbe essere l’occasione per ripensarlo in chiave duratura (sostituzione materiali ecc.).

      -Investimenti: è un rischio che si potrebbe evitare con una campagna chiara e trasparente sul dove trasferirlo e sui costi di trasferimento e gestione, facendo magari un referendum a Milano, visto che poi se lo devono pagare.
      -Riqualificazioni: non conosco le piazze di Milano ma trovo che la collocazione in un parco sia la soluzione migliore per una questione di spazi e di visibilità (inserirlo in un contesto “stretto” o trafficato ne farebbe perdere la “magia” e l’impatto estetico) e di lontananza dalle abitazioni (minor disagi a causa dello spettacolo). visto che devono riqualificare delle aree delle ferrovie sarebbe la soluzione ideale in quanto il parco verrebbe pensato fin da subito per ospitare l’albero della vita e visto il proprietario si può pensare di realizzare prima il parco e poi gli interventi edilizi.
      In conclusione: più o meno sono perfettamente d’accordo con te, vedi sopra. non sono d’accordo con il ridimensionamento, compreso spettacolo, mentre si, visto che si deve trasferire si lavora per renderlo più bello di giorno e soprattutto duraturo (affidando il tutto a chi lo ha finanziato e progettato). in merito ai soldi, soprattutto per la fase iniziale, trasferimento ed modifiche al fine di renderlo più bello e duraturo, credo che con una colletta e sponsor vari il problema non si pone, diverso è per i costi di gestione.

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  8. Francamente, simbolo o non simbolo, lo trovo orrendo e banale. Per quanto mi riguarda potrebbe anche finire in magazzino e non ne sentirei la mancanza.

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  9. Vediamo se con la spocchia sotto il naso ce lo lasciamo scippare da qualcuno più sveglio di noi.
    Tutto il mondo ha capito che l’attualità principale dell’Expo è l’albero.
    Che piaccia o no non è questo il punto.
    Facciamocene una ragione.
    È di fatto e di diritto un simbolo e un attrattore di turisti.
    Solo per essere schizzinosi si può pensare di non servirsene in una città che vuole (?) DIVENTARE internazionale.
    Lo hanno capito tutti e tutti lo vogliono.
    Possibile che Milano debba sempre fare il milagna. Mi lagna.
    Finirà come tafazzi.

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