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Milano | Cordusio – La città al buio… Mercanti e Meravigli

Proseguiamo con il nostro giro serale del centro di Milano e scopriamo altri angoli “bui” della città. Piazza dei Mercanti ad esempio, non certo un luogo invitante, una piazza che diventa solo di passaggio e non di passeggio, poco invitante soprattutto la sera. Nessun palazzo storico ben illuminato, serrande abbassate, buio negli angoli e come si vede dalla foto, scattata nel tardo pomeriggio invernale, il buio prevale.

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Piazza Mercanti

Che dire della bellissima Galleria Meravigli che molte volte (troppe) rimane avvolta nell’oscurità? Vista così, Milano non pare certo una città sicura e rassicurante.

 

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Galleria Meravigli

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Galleria Meravigli




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


One thought on “Milano | Cordusio – La città al buio… Mercanti e Meravigli

  1. Franz Joseph

    Onestamente, sebbene non so quanti condividano la mia opinione, a me piace così. Mi piace esteticamente l’idea di una Milano notturna oscura e misteriosa, che non si lascia scoprire facilmente, se vogliamo buzzatiana. Apprezzo molto gli spazi di quiete che offre Milano, lontani dai grandi flussi di pubblico e turisti. Non è una bellezza superficiale, è qualcosa che nasce dal dialogo tra le architetture medioevali e quelle del primo 900, creando un’atmosfera unica e difficile da descrivere. Con grande rammarico assisto alla progressiva sparizione di questi luoghi da Milano, trasformati in nome dell’efficienza e delle ragioni economiche in luoghi anonomi e senza vita. Un esempio che mi viene in mente è il progetto di riqualificazione o meglio trasformazione nell’ennesimo emporio di moda di Palazzo Reina, già Gualdo Bolis in via Bagutta.

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