Città Metropolitana – Arese – Il centro commerciale più grande d’Europa

Il centro commerciale più grande d’Europa, progettato dall’architetto del momento, Michele De Lucchi sta per aprire ad Arese, ad aprile, in una porzione della grande area un tempo occupata dall’ex stabilimento Alfa Romeo di Arese, che ha fatto la storia dell’industria italiana, una zona da due milioni di km quadrati, grande il doppio di Expo per intenderci. Oltre a Michele De Lucchi, sono coinvolti nel grande progetto anche Davide Padoa (Design International) e Arnaldo Zappa.

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Il centro commerciale si sviluppa in una serie di piazze per creare punti di aggregazione, ognuna con una propria identità, sulle quali si affacciano importanti brand. Il percorso dello shopping coprirà una superficie di 92.000 metri quadri, distribuiti tra 200 negozi, ristoranti, bar, e un polo sportivo indoor e outdoor. Ci sarà una Food Court, con prodotti “al fresco” e l’Iper avrà anche un reparto esterno. L’architettura attenta di De Lucchi ha pensato anche all’aspetto estetico oltre anche a materiali innovativi per la realizzazione di molte parti della struttura, come la copertura in Glulam (legno lamellare strutturale realizzato con materiali sostenibili) che è tra le più grandi mai realizzate in Europa, oppure il design utilizzato ad esempio per la rampa elicoidale molto iconica. L’intero complesso è stato progettato secondo rigidi criteri di risparmio energetico e bio-sostenibilità per la prestigiosa certificazione LEED Gold. All’interno si troveranno diverse marche famose ma anche qualche novità e rarità, come il primo punto vendita in Italia di Primark, brand irlandese della moda low cost, che aprirà uno store da 7mila metri quadri, o la catena KFC, gruppo di ristoranti in arrivo dagli Usa.

Foto dal cantiere di Bonny84

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Inoltre sono presenti all’esterno, anche il Museo dell’Alfa Romeo e una pista di prova per le auto, da 1,6 chilometri, in disuso dopo che la società ha chiuso nel 2002. L’area è stata ora restaurata alla sua funzione originaria, al servizio delle attività di guida sicura, per mostrare le automobili e per i corsi di guida sicura organizzati dal centro. Su entrambi i lati della pista si trovano due edifici dalla forma sinuosa, che ricordano due pietre, disegnati sempre da Michele De Lucchi, ospitano uffici, aree di insegnamento, un’officina meccanica e showroom. Entrambi gli edifici sono composti da un blocco prefabbricato centrale in cemento armato, e una struttura esterna in legno lamellare rivestito con pannelli in vetro e metallo in un motivo a scacchi. Questo rivestimento esterno simboleggia la bandiera sventolata alla partenza e di arrivo ai Gran Premi di formula 1. La cornice di legno prosegue oltre le facciate in modo da formare un portico che copre le terrazze a tribuna da cui ammirare il paesaggio circostante e la pista. Un ponte coperto collega i due edifici e segna il passaggio tra la piazza di ricezione e la pista di prova auto.

 

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Città Metropolitana – Arese – Il centro commerciale più grande d’Europa”

  1. UN altro centro commerciale.. il solito centro commerciale? Chi li ha i soldi da spendere in un altro centro commerciale..che prende il posto della eroica alfa Romeo.. E poi il centro occupa solo una parte della fabbrica… e il resto?

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  2. Ma quale doppio di expo, se guardate google maps vedrete che occupa si e no la metà dell’area di expo…. chi scrive gli articoli sia più attento

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    • Guarda che dall’articolo si capisce chiaramente che “il doppio di Expo” si riferisce all’intera area Alfa Romeo dismessa, non al centro commerciale…

      Chi scrive i commenti sia più attento…

      forse il testosterone ti è andato alla testa… si sa che fa agire d’impulso… LOL

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  3. Buongiorno
    Seguo il vostro blog da tempo e vorrei fare due considerazioni. Vivo a Garbagnate Milanese città vicina ad Arese che tra l’altro detiene parte del terreno della ex alfa. A vedere le cose così sembra tutto perfetto, un nuovo centro commerciale al posto della fabbrica, bello con un sacco di marche nuove che verranno apposta per avere un negozio nel più grande centro com d’europa. Nessuno parla invece di quello che era l’alfa per il territorio e per milano, Arese stessa, che è nata proprio per ospitare i dipendenti dell’alfa ora ci ha speculato sopra, invece di pensare al futuro dell’area e di destinarla a nuove attività produttive ecco un altro, ennesimo centro commerciale che si aggiunge a quelli già esistenti, centri che non producono ricchezza ma la drenano dal territorio. Il centro costituito interamente sul territorio di arese, non darà nessun beneficio a lainate e garbagnate, ma solo un sacco di traffico che dovrà per forza passare dalla mia città, mentre arese ha rifatto del tutto il vialone che l’attraversa mettendoci tutta una serie di dossi per scongiurare il passaggio delle auto. Non parliamo poi del museo dell’alfa, sono briciole rispetto a quello che dovrebbe essere, in realtà a nessuno frega dell’indotto che potrebbe portare al territorio, e solo una cosa in più, nessuno ci ha scommesso delle risorse. Un’ultima cosa, quando Formigoni approvò il centro comm ad arese, un’altro centro comm che era in costruzione a garbagante ha fermato i lavori di costruzione poichè avrebbe subito una concorrenza insostenibile. Ora, di quella che era un’area verde, è rimasto un buco enorme con dei piloni di cemento. Questo per fare informazione.

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    • Quando il CC di Garbagnate venne approvato, quello sull’area AR era già stato approvato da tempo. Hanno provato ad approfittare dei tempi di attuazione lunghi, cercando di fare “fatti compiuti”, e gli è andata male.
      Ed è solo colpa del comune di Garbagnate.

      E per quanto riguarda il traffico, esso viene principalmente da Milano. Garbagnate se la caverà niente male, stai sereno.

      E per finire una domanda: i soldi che ha preso il comune di Garbagnate per lo stesso motivo di Arese, in cosa li ha investiti?

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      • Questo non è assolutamente vero, si sbaglia riguardo le tempistiche. Gargagnate non ha preso 1 euro dal cc di garbagnate tanto vero che c’è ancora un processo in causa (la ditta è fallita). Tanto vero che le opere di compensazione sono anchesse ferme, lo scomputo oneri del cc non è mai arrivato. Arese è stata fortunata perchè formigoni ha interceduto per ques’opera e per fare dell’area il grande parcheggio dell’expo che tutti conosciamo, e che sappiamo quanto è stato utilizzato. Quindi si informi.
        http://www.infonodo.org/node/34962

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  4. Però evitiamo di dire che sia il “più grande d’Europa”. 90000 mq di superficie commerciale lorda sono tanti, ma ce ne sono di più grandi.

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    • Da farci ridere dietro se sentono che raccontiamo ste frottole in Europa.
      Basta pensare che in Austria esiste dal 1976 un centro commerciale di 170.000 mq con oltre 300 negozi. In Spagna e UK ce ne sono di 190.000 mentre a Mosca ce n’è uno di 230.000.

      Al massimo è uno dei più piccoli in Europa.

      Poi molto diversa la filosofia di centro commerciale, quelli europei hanno viali alberati, parchi interni, piscine, saune, spiagge artificiali, piste da bowling, sale da bingo, piazze, pareti per arrampicata, piste di pattinaggio, musei….non sempre e solo 40% negozi abbigliamento e 40% punti ristoro come in Italia

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  5. Facendo una breve ricerca in internet si capisce subito che la frase ‘più grande d’europa’ è una bufala colossale.

    Il centro Arkadia di Varsavia, Polonia, viene dato a 287.000 mq.

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    • e poi a Mosca uno di 230.000, a Bilbao uno di 190.000, a Londra uno di 180.000, a Vienna uno di 170.000 che esiste dal 1976, a Marsiglia uno di 150.000, a Instambul uno di 170.000….
      al massimo è uno dei piu piccoli e datati d’europa, progetto del 2000

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  6. Sorge ai margini di un’autostrada dal traffico sostenuto, e nei pressi dell’aeroporto di Heathrow. Consiste in un enorme centro commerciale e nelle case sorte attorno. L’unica passione condivisa dagli abitanti working class è il tifo calcistico: vivono per quello. Quanto al centro in sé, somiglia a una basilica. E lo diviene effettivamente, sotto la pressione popolare. La comunità si rende autonoma, recide i legami col resto del Paese. Crea una propria, abnorme, identità spirituale di taglio consumistico. Perché la consacrazione sia effettiva, serve un Messia. E’ da qui che Ballard fa iniziare il suo romanzo.

    “Il futuro è morto e noi siamo sonnambuli in un incubo. Vedo periferie che si diffondono per il pianeta, la suburbanizzazione dell’anima, vite senza senso, noia assoluta. Una specie di mondo della tv pomeridiana, quando sei mezzo addormentato. E poi, di tanto in tanto, bum! Un evento di una violenza assoluta, del tutto imprevedibile: qualcosa come un pazzo che spara in un supermercato, una bomba che esplode. E’ pericoloso”.

    Così parlò James Graham Ballard.
    Vale la pena di pensarci su.

    Regno a venire (“Kingdom Come”) è l’ultimo romanzo pubblicato da J.G. Ballard.

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  7. Anche il progettato Westfield Milano che forse sorgerà a Segrate è già spacciato per essere il futuro centro più grande d’Europa ma avrà un dimensione di 175.000 mq.

    Forse si tende un po’ ad abusare del termine grande

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