Milano | San Babila – Chi ha visto il Sciur Carera?

Chissà quanti si saranno accorti della presenza di un signore togato che da lungo tempo se ne sta impalato a guardare i passanti e quelli intenti a fare shopping in Corso Vittorio Emanuele II. Crediamo davvero pochissimi

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Il signore in questione è un uomo di pietra chiamato per l’appunto Omm de Preja, una statua ad alto rilievo di epoca romana del II secolo che si trova sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele II al civico 13 (vicino al negozio Zara). Si tratta di un personaggio togato privo di un braccio e di una mano con la testa aggiunta nell’alto Medioevo, quando la statua romana venne riutilizzata e trasformata per rappresentare Adelmanno, morto nel 956, arcivescovo appartenente alla famiglia nobile dei Menclozzi che aveva strenuamente difeso i diritti della plebe contro i potenti.

Della statua non si è mai saputo l’esatta provenienza, probabilmente qualche monumento romano commemorativo o funerario, per questo venne da subito collocata all’interno della chiesetta di San Giorgio alla Nocetta (nome attribuito per via di una pianta di noce che cresceva nel sagrato della chiesa): oggi la chiesa non esiste più e grossomodo si trovava in corrispondenza all’attuale civico 5 di via San Pietro all’Orto. In seguito, la noce sparì per lasciare il posto ad un pozzo di marmo candido che cambiò nome alla chiesa in San Giorgio al Pozzo Bianco. La statua dell’arcivescovo venne successivamente spostata sul sagrato per compiacere la famiglia dei Menclozzi che tutt’intorno avevano le loro case. Poiché dava intralcio al traffico, la statua venne spostata all’imbocco della via, verso il Corso, facendo poi ritorno a ridosso della facciata della chiesa e lì rimase, fin quando non venne distrutto il tempio per le famose soppressioni giuseppine del 1787. Nel frattempo la statua di Adelmanno era già battezzata dal popolo Huomo di Pietra e a chiesa demolita, il nostro ometto di marmo traslocò definitivamente all’angolo con la prima casa di sinistra tra la Corsia dei Servi (Vittorio Emanuele) e via San Pietro All’Orto. In questa posizione così in bella vista, perdendo completamente il ricordo dell’arcivescovo medievale, iniziò a diventare la statua parlante del volgo, infatti iniziarono ad esser affissi foglietti di carta con motti politici, proteste e satire contro il governo di allora (specie quello austriaco), una sorta di Pasquino che si trova a Roma. Ad esempio, fu sull’omm de preja che venne affisso, il 1º gennaio 1848, il manifesto per lo “sciopero dei sigari” che diede avvio alle Cinque giornate di Milano. Poi il nostro Sciur Carera finì collocato sulla facciata dello stesso palazzo ma posto al primo piano, perdendo il suo scopo come sfogo per le proteste cittadine (forse per questo venne spostato così in alto?). Simbolo milanese dello sberleffo contro il potere, l’omm de preja ispirò anche la denominazione del giornale satirico “L’Uomo di Pietra”, fondato nel 1856 dallo scapigliato Carlo Ricetti. La seconda guerra mondiale e i bombardamenti del 1943 aiutarono il poveretto ometto di pietra (ne deve aver viste di cose…) a tornare tra la gente, collocato nella posizione attuale sotto i portici. Ma forse mai si sarebbe reso conto di passare così inosservato come in questi anni di frettolosa gente intenta a far shopping.

Il nome di Sciur CareraSciar Carera, secondo nomignolo dato alla statua, deriva dalla prima parola di una frase attribuita a Cicerone incisa sul piedistallo della statua e che, in latino cita:

Carere debet omni vitio qui in alterum dicere paratus est (Deve essere privo di ogni colpa chi è pronto a parlare contro un altro)

La sua morale è semplice e anticipa il detto biblico del Chi è senza peccato scagli la prima pietra; poiché: affinché si possa criticare il prossimo occorrerebbe essere prima privi di ogni tipo di difetto.

Chissà mai se qualcuno si ricorderà o si accorgerà di lui…

 

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Ipotetica ricostruzione di San Giorgio al Pozzo con la statua e il pozzo

 

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La posizione della chiesetta di San Giorgio al Pozzo

 

Foto d’epoca con la statua posta al primo piano del palazzo

 

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Milano | San Babila – Chi ha visto il Sciur Carera?”

  1. La storia locale (anche quella cosiddetta minima) dovrebbe essere obbligatoriamente insegnata nelle scuole. Comunque fantastico il Vostro lavoro!

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  2. Ma non era forse lui la statua del Pasquino milanese sotto la quale il popolo lasciava invettive contro il potere?
    E la frase non si riferisce proprio al fatto che fosse una statua ” parlante”?

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