Milano | Turro – Il nuovo Galeazzi turba la zona e il Comune

Il Galeazzi, il più grande ospedale ortopedico di Milano e d’Italia, si dovrebbe trasferire da Bruzzano, dove si trova da più di Cinquant’anni, a Turro in via Stamira D’Ancona 20, in un’area che oggi ospita in piccole palazzine immerse nel verde di un parco recintato denominata Ville Turro e che è un dipartimento distaccato dell’Ospedale san Raffaele

L’idea è quella di creare una struttura in grado di ospitare non solo le attuali attività del Galeazzi, ma di aggiungerci anche quelle dell’istituto Sant’Ambrogio oggi in via Faravelli, in zona Fiera. In questo modo le cure ortopediche si uniranno a quelle cardiovascolari e da poli di fatto mono-specialistici si passerà a un ospedale generalista (con cure che si estendono anche alla neurochirurgia, chirurgia vascolare, generale, plastica e maxillofacciale, urologia, medicina e oncologia). La decisione è della famiglia Rotelli, che guida il Gruppo San Donato, di cui dal Duemila fa parte anche il Galeazzi: la volontà è di fare nascere un ospedale da 550 posti letto, ospitato in un grande edificio di 80 mila metri quadrati di dieci piani fori terra. L’investimento totale è di 120 milioni di euro.

la Commissione paesaggistica del Comune di Milano ha pero dato parere negativo ed ha bloccato il permesso a costruire, poichè ritiene la volumetria all’interno dell’insediamento storico di Ville Turro incoerente con l’esistente. La Commissione sottolinea, poi, che il nuovo edificio sarebbe fuori scala all’interno del tessuto urbano di Turro dove convivono edifici di dimensione simile tra loro, avendo anche un eccessivo impatto sul Parco e sul Naviglio della Martesana

Turro_Martesana

VilleTurro

Il Gruppo San Donato adesso ha dieci giorni di tempo per presentare le sue osservazioni, ma il titolare, Paolo Rotelli, è ottimista e dichiara di volere avviare un dialogo aperto e costruttivo con il Comune, essendo, a sua parere, solo una questione di natura estetica.

Osservando i rendering, ci pare che l’impatto volumetrico sia effettivamente notevole, ma che sia il disegno dell’edificio a essere, più che fuori luogo, fuori tempo: nasce ‘vecchio‘, con un linguaggio architettonico che sembra rimandare agli anni ’90 del secolo scorso e con il difetto di non essere null’altro che un contenitore di funzioni asettico.

Dal punto di vista urbanistico, invece, bisognerebbe chiedersi se un progetto di questo tipo, destinato a creare un polo primario di attrazione, quale è un ospedale delle dimensioni di quello prospettato, sia adatto a trovare spazio nell’intreccio di vie poco trafficate di Turro, e non sia piuttosto più indicato un luogo più facilmente collegato, non solo ai mezzi pubblici, ma anche ai grandi assi di scorrimento veicolare della città.

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

1 commento su “Milano | Turro – Il nuovo Galeazzi turba la zona e il Comune”

  1. Orrendo. Osservazioni molto pertinenti. In più fa specie che si voglia abbandonare ora la location storica, poche dal 2011 è servita in modo molto efficiente per essere un ospedale di periferia.

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