Definita dall’associazione di via, la “strada del gentleman” , Via del Gesù, la via che collega Monte Napoleone a via della Spiga, ora cerca sponsor per una totale riqualificazione. Visto che il Comune non è mai stato in grado di sistemare a dovere le vie del Quadrilatero della moda, ora ci stanno pensando l’omonima associazione e la Fondazione Riccardo Catella, cercando una soluzione per rifare il look della via. Per realizzare il progetto di restyling, firmato dall’architetto Andreas Kipar dello studio Land Milano, serve un finanziamento di un milione di euro. Tra le opere di riqualificazione anche nuove aree di ‘oasi’ per i pedoni e una diversa illuminazione. “Cerchiamo uno o più sponsor – ha spiegato il patron di Caruso e fra i principali promotori dell’iniziativa, Umberto Angeloni -. Siamo convinti che da una nuova via del Gesù guadagnerebbe l’intero Quadrilatero, la città e il suo sistema moda”.
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se il comune spendesse 1 milione di euro per via del Gesù non arriverebbe a fine mandato. Già mi immagino le polemiche… e le periferie?
Guarda un po’… pedonalizzazione, rimozione dislivello strada-marciapiedi, verde, no asfalto. Avanti tutta!!!
Comunque, 1 milione non è una cifra strepitosa e per sistemare una via così importante ci può stare. Per i progetti del bilancio partecipato, in totale si spenderà molto di più (giustamente).
Credo che per i nomi top che ci sono nella via mettere 50-100 mila euro a testa non dovrebbe essere un grosso problema.
E’ un investimento e non una spesa. Anzi penso che sia una metodologia che il Comune dovrebbe promuovere dovunque sia possibile (ad esempio, anche dove ci sono le sedi di rappresentanza di grandi aziende).
Esatto,
che poi è quello che è stato già sperimentato per le sistemazione delle vie S. Raffele, Foscolo, Santa Redegonda. Il comune ci ha messo materiale di recupero di cui i magazzini sono pieni e i privati hanno pagato il lavoro.
Tra l’altro ad esempio questo sarebbe il posto perfetto per mettere il pavè, la sistemazione di Via Ugo Foscolo (lastre di beola ai bordi e pavè al centro) vorrei che diventasse il prototipo per la sistemazione delle vie secondarie di piccolo calibro dopo la loro pedonalizzazione nelle zone del centro e semi centro. Dio solo sa quanto ci sia bisogno di un po’ di uniformità in questa città, parliamo sempre di arredo urbano ma anche le pavimentazioni avrebbero bisogno di un abaco.
Concordo, il Comune dovrebbe solo mettere i materiali e verificare che l’intervento sia omogeneo e coerente.
OFF TOPIC
Dopo tante critiche a Milano mi sembrava giusto dare una notizia molto positiva per comprendere meglio la percezione di noi stessi e della città com’è già cambiata…
Perchè ogni tanto soffermiamoci a raccogliere i frutti…
Ciak, a Milano si torna a girare: boom di domande per film e spot
Una troupe a Porta Venezia
Le autorizzazioni in cinque anni sono raddoppiate. Si moltiplicano le troupe nelle nuove location, da Porta Nuova al Portello. Impennata delle fiction. Il critico Canova: “Il cinema ha fiuto per capire dove il mondo sta cambiando”
TERESA MONESTIROLI
Fino all’ultimo ciak di lunedì scorso, quando il regista e attore romano Edoardo Leo ha dato il via alle riprese della nuova commedia Che vuoi che sia ambientata quasi interamente in città. Ciak si gira: cinema e pubblicità tornano e Milano. Rilanciando l’immagine di una città internazionale, efficiente, operosa e moderna, capitale della moda e del design, ma anche palcoscenico dei palazzi firmati dalle archistar, acquario ideale per i workaholic che esplodono e decidono di cambiare vita, come la direttrice di una rivista di moda protagonista del film di Paolo Genovesi Sei mai stata sulla luna?
“La reputazione della città è cresciuta molto in questi ultimi anni – commenta Filippo Del Corno, ormai ex assessore alla Cultura del Comune – Questo ha fatto di Milano un luogo desiderabile per molte produzioni cinematografiche e pubblicitarie”. A raccontare un’inversione di tendenza, dopo anni di stallo, sono i numeri. Le autorizzazioni a girare spot pubblicitari, lungometraggi, corti, documentari e serie tv sono tornate a crescere. Solo all’interno della Cerchia dei Bastioni, dove la raccolta dati è capillare, le richieste per opera sono quasi raddoppiate passando dalle 344 del 2010 alle 580 del 2015. Mentre se si guarda ai set per scene diverse di una stessa produzione, l’aumento in cinque anni passa da 415 a 783. Con un’impennata nel settore della fiction, con domande triplicate: 38 nel 2010 contro le 133 dell’anno scorso. Stesso trend per i documentari di carattere culturale o scientifico saliti, nello stesso periodo, da 49 a 128 e per i video pubblicitari cresciuti da 45 a 112. Restano ferme invece le autorizzazioni per servizi fotografici (scesi da 88 a 79) e i videoclip (da 6 a 2). Positivo anche il rendiconto del resto della città, per cui nei primi sei mesi del 2016 sono state rilasciate 180 autorizzazioni, quasi il 50 per cento in più rispetto a cinque anni fa.
Vero, basta guardare la pubblicità: è pieno di spot ambientati a porta Nuova e ci scommetto che presto vedremo anche quelli a Citylife!
Non solo via del Gesù! Tutto il quadrilatero va riqualificato!
Ci vuole il coraggio di una ottima regia che sappia proporre un progetto per cui tutti sarebbero pronti ad investire!I I soldi pubblici sarebbero comunque ben spesi! Che lo si voglia o no, Milano è sinonimo di moda e il mondo che viene a trovarci si aspetta un fashion district all’altezza della nomea!
Ad ora si salva solo via della spiga!