Milano | Paragoni: Londra-Milano e l’arredo urbano

Milano (1.350.000 ab. Area metropolitana 7.500.000 ab.) e Londra (8.600.000 ab. Area metropolitana 9.294.800 ab.)

Ci siamo fatti un giro con street-view per alcune strade del centro di Londra e di Milano, cercando di capire perché luoghi che potrebbero essere gradevoli a Milano siano brutti e sciatti mentre a Londra anche anonimi angoli ci sembrino più belli. Presto detto: l’arredo urbano fa la differenza.

Quello dell’arredo urbano è un tema piuttosto trascurato nella nostra città.

Auto e motorini sono parcheggiati ovunque, i lampioni sono talvolta inesistenti o veramente brutti, pali e cartelli infestano i luoghi in maniera disordinata e poco razionale.

A Londra accade che al rinnovo di un palazzo venga chiesto ai responsabili del cantiere di dare anche una sistemata alla strada; in realtà qualcosa di simile esisterebbe anche a Milano, dove però pare proprio non esserci alcuna direttiva, al punto che gli interventi spesso sembrano campati in aria e senza senso.

Il risultato è che a Londra, anche in un brutto contesto, l’area pubblica sembra più bella, cosa che a Milano non accade.

arredo_urbano_londra_1
Londra
arredo_urbano_milano_8
Milano Via Meravigli
arredo_urbano_londra_2
Londra
arredo_urbano_milano_10
Milano Via San Vittore al Teatro
arredo_urbano_londra_3
Londra
arredo_urbano_milano_5
Milano alle Cinque Vie

 

arredo_urbano_londra_4
Londra
arredo_urbano_milano_1
Milano via Santa Margheria
arredo_urbano_londra_5
Londra

 

arredo_urbano_milano_6
Milano via Santa Maria Fulcorina

 

arredo_urbano_londra_6
Londra
arredo_urbano_londra_7
Londra

Milano nel quartiere finanziario, Piazza Edison, Piazza Santo Sepolcro e Piazza Affari.

arredo_urbano_milano_3 arredo_urbano_milano_4 arredo_urbano_milano_11

arredo_urbano_londra_8
Londra

Milano: Santa Maria alla Porta, piazza Santi Pietro e Lino, largo Cairoli

arredo_urbano_milano_7 arredo_urbano_milano_9 arredo_urbano_milano_13

Per ultimo due esempi di lampione che sintetizzano l’arredo urbano di Milano portato avanti dal dopoguerra ad oggi.

londra_milano_lampioni

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

40 commenti su “Milano | Paragoni: Londra-Milano e l’arredo urbano”

  1. Articolo sacrosanto. Sarebbe bello studiare la comparazione nel dettaglio anche con altre città Europee. Non ci si può rassegnare così.

    L’unica cosa (anche se abbastanza marginale) su cui ho dei dubbi sono i numeri: dire che l’area metropolitana di Milano ha 7.5 milioni di abitanti (come fa anche un paragrafo di wikipedia) è un po’ forte (tutta la Lombardia ha 10 milioni di abitanti…).
    Allargandoci a inglobare tutte le provincie di Monza, Varese, Como e Lecco (fin su nelle valli) arriviamo a circa 5 milioni mentre Greater London è tutta compresa all’interno della M25 (la loro tangenziale).

    Rispondi
    • Spesso viene considerata anche Novara, a tutti gli effetti inclusa nell’area metropolitana (i treni regionali fanno da spola e molti arrivano in città da Novara).

      Rispondi
      • Ci avevo pensato, ma anche se aggiungo l’intera Provincia di Novara (370k), di Lodi (230K), di Piacenza ( 280K) e di Bergamo (1.100K) arrivo a stento a 7 milioni. (Oltre all’imbarazzo di andare a spiegare agli abitanti della Val Cavallina, di Caorso o di Arona che son parte dell’area metropolitana di Milano 🙂 )

        Comunque 7.5m è un numero che si trova anche su molte altre fonti, si vede che qualcosa mi sfugge. E l’articolo è da incorniciare a prescindere da quanti abitanti abbia l’area metropolitana di Milano.

        Rispondi
  2. qualcuno può inoltrare questo bell’articolo al comune? sono anni che dico che Londra e’ l’esempio che Milano deve seguire perché sono davvero molto simili.

    Rispondi
  3. Questi confronti non dovrebbero nemmeno essere fatti, sono un insulto per Londra. Milano non raggiungerà Londra nemmeno tra 100 anni.
    Londra batte Milano 1000000 a 1.
    Anche se stanno facendo degli sforzi per migliorarla rimane sempre una città del terzo mondo europeo.

    Saluti
    FL

    Rispondi
  4. Al di là delle leggi e delle responsabilità amministrative in capo ai costruttori o al Comune, non ritenete che forse è anche un problema culturale?
    Cioè a un milanese, rispetto a un londinese, quanto gliene importa di arredo urbano? Credo poco finchè i ciclisti continuano a scorazzare impunemente sui marciapiedi, i ciclomotori vengono parcheggiati ovunque e i graffitari imbrattano i muri forse pure con il benestare dei genitori…

    Rispondi
      • Prometto ché sono pro ciclisti quindi magari non sono obiettivo (senza cannocchiale ?) ma.

        È vero. La cultura si educa ma qui sbagliano tutti, non a scuola, o col paternalismo catto comunista fascista clericale, insomma tutta la roba italiana.,

        Ma
        Con le multe, i parafanghi rotti, il verbale dello specchietto, la ganascia sulla ruota,il sequestro del tmax etc.

        Quello è l’unico momento di educazione culturale che funziona.
        Poi si allora cambia la cultura e diventa sana abitudine.

        Anche i piloni sui marciapiedi sono educazione culturale poiché uno si chiede a cosa servono e poi vede che non ci sono auto sopra.

        Ecco i metodi educativi sono quelli che fanno la differenza.
        Ciao

        Rispondi
        • Concordo al 100%. In UK se parcheggi fuori posto ti mettono istantaneamente le ganasce e se non paghi una multa ti ritirano la patente.

          Il famoso “senso civico” dei nordici (che evapora come neve al sole appena bevono una birra o appena vengono da noi o in Spagna) è educato a suon di multe salatissime, notti al fresco senza tanti complimenti e ostacoli fisici ai comportamenti scorretti.

          Se tutti hanno ‘sto gran senso civico e nessuno parcheggia sui marciapiedi, come mai all’estero ci sono dissuasori in pietra ovunque???

          Un amico di Madrid mi raccontava come 30 o 40 anni fa certi comportamenti “all’italiana” fossero normali anche da loro (parcheggi creativi, semafori rossi “elastici”, non fermarsi alle strisce ecc.), mentre oggi sono impensabili.

          Ci sono riusciti con un mix di applicazione delle norme, educazione civica (che in Spagna non si insegna a scuola) e buon senso nella progettazione degli spazi pubblici.

          Possiamo farcela anche noi e se c’è una città in Italia che può farcela è proprio Milano. IMHO.

          Rispondi
          • Riquoto pleonastico al 100%.
            Su tutto. Quasi un manifesto programmatico.

            Aggiungo che la severità dei dissuasori in acciaio sono più gestibili e non variabili, più presenti e non a discrezione soggettiva di un intervento umano (vigili) che per sua natura è variabile e mutevole.

          • Tutto corretto…sono appena tornato da Valencia…migliaia di incroci con semafori e altrettanti senza, migliaia di turisti eppure tutti dico tutti si fermavano quando dovevi attraversare sulle strisce e nessuno cercava di infilarsi in mezzo all’incrocio con il giallo nè tantomeno con il rosso (cosa che a Vicenza dove vivo, che è un buco e ha ormai 4 semafori in tutto) capita costantemente

      • Ma va. Hai mai visto un gruppo di inglesi o di tedeschi o olandesi dopo che han bevuto un paio di birre? Vedrai che senso civico che hanno.

        Il “senso civico” dei nordici è frutto di meno buonismo è un’applicazione molto più severa delle norme … lasciamo perdere le caxxate sull’etica protetstante ecc. ecc.

        Rispondi
  5. Paragone azzeccatissimo nel senso “Milano deve puntare a…”, però prima di tutto bisogna convincere chi arriva in quei luoghi in macchina a non usarla più e per farlo ci sono solo due modi: potenziare le metro (Milano dovrebbe almeno 9 linee metro, tra cui una circle line) e potenziare i parcheggi multipiano, magari abbattendo il numero dei due piani interrati che nel capoluogo lombardo diventano costosissimi per via della falda…

    Rispondi
    • Sscondo me se per coerenza segui Londra anche sui costi e tariffe della sosta, della area clienti, dei parcheggi multipiano allora il paragone con Londra non ti piace più.

      Rispondi
    • Direi che quello che conta è l’estensione della rete, non il numero di linee… la metro di Parigi ha 14 linee ma è molto meno estesa di quella di Londra che ne ha “solo” 11…

      Già con i prolungamenti previsti dal Patto per Milano, la metro milanese supererà i 150 km che è un’estensione più che dignitosa per una città relativamente piccola come Milano.

      Certo almeno la linea 6 ci vorrebbe, nonché la circle line sulla cintura ferroviaria (come a Berlino).

      Rispondi
  6. Le foto di Londra fanno emergere un unico aspetto, cioè la mancanza di mezzi di trasporto privato nei contesti centrali Londinesi. Per avvicinare Milano a Londra, basterebbe allargare e migliorare l’area C, usando i soldi ricavati dai ticket d’ingresso per rinnovare le aree liberate dalle auto. Chiaramente con un disegno e un decoro d’insieme. Le differenze tra Londra e Milano sono tante, tra le quali il numero di residenti in proporzione nelle aree centrali delle due città. Milano ha un mix di destinazioni d’uso in tutto il suo territorio che è la sua forza, ma crea anche il problema di non poter studiare soluzioni urbanistiche dedicate ad una sola popolazione di utilizzatori, fenomeno che nel mondo anglosassone è molto sviluppata.

    Rispondi
  7. Milano (città) 181,67 km²
    Londra (idem) 1.572,15 km²
    Milano è una è una città in ostaggio delle automobili, in primis quelle dei milanesi stessi.
    Il problema di Milano non sono tanto bici o scooter parcheggiati ad cazzum (anche perchè i parcheggi dedicati sono una miseria), o i writer (esistono anche a Londra, sapete? Banksy vi dice qualcosa?), nemmeno lo squallido arredo pubblico, ma il fatto che malgrado la superficie esigua, la buona copertura di mezzi pubblici (che il resto d’Italia le invidia) il milanese non pensa minimamente di lasciare a casa l’auto. E si vede.
    La primavera scorsa sono stato una settimana a Londra.
    L’ho cercata, ma non ho trovato una dico una macchina in doppia fila…

    ps. seriamente, inviate i vostri contributi al Comune. Sia mai che qualcuno che vi ascolti non esista anche lì

    Rispondi
    • Infatti, leggere in qualche commento che un problema a Milano sono i ciclisti è ridicolo. Il problema a Milano sono sempre e solo le auto e i motorini che assediano letteralmente la città, rubano spazio alla socialità e impediscono una fruizione di troppi spazi che all’estero sono dedicati ai pedoni e (appunto) ai ciclisti. La città è tutta da rifare, piano piano ci arriveremo, in Darsena si poteva fare molto meglio, speriamo che in piazza Castello il Comune ci metta più impegno e chiami gente più qualificata a ripensare gli spazi

      Rispondi
      • Puoi prendere la migliore archistar dell’universo, ma c’è poco da fare se poi un codice della strada medievale ti impone, come in piazza XXIV Maggio, di mettere 80 e rotti semafori e un selva di pali, perché se mettessi i segnali o il semaforo sui lampioni vicini saresti fuori norma, magari solo per 10 cm.

        Rispondi
  8. passo oltre sei mesi all’ anno a londra e quello che vedo a milano mi fa inorridire.
    auto bellamente parcheggiate sui marciapiedi, provate a farlo a Londra epoi vedete cosa vi succede,
    per non parlare delle tag ovunque sulle porte , sui muri, sulle serrande, sulle vetrine segno evidente che alle autorita’ non frega niente,
    escrementi di cane sui marciapiedi altra evidenza che chi deve controllare non controlla .
    auto, moto e resti di biciclette in evidente stato di abbandono ferme da anni e nessuno che intervenga, sempre della serie provate a farlo a londra.
    vietato buttare le cicche al suolo….che ridere basta guardare davanti ai bar.
    ecc. ecc per cui ogni paragone e’ improponibile

    Rispondi
  9. Il paragone rivela seriamente la scarsa dedizione all’arredo urbano, il problema secondo me non è riscontrabile nella sola Milano. Da notare in questo caso anche l’evidente assenza di verde… Sui lampioni, attenzione se meglio curati, preferirei quelli di Milano.

    Rispondi
  10. PER IL COMUNE
    blacklist di alcuni arredi e colori da bannare subito a Milano:
    – archetti gialli degli anni ’70 (e comunque i dissuasori debbono essere di un unico tipo, non 4 modelli diversi spesso impiegati in medesimi contesti)
    – panettoni (unica città al mondo che li usa come dissuasori)
    – semafori gialli (orrendi)
    – proliferare di pali e paletti inutili grigi
    – guard rail autostradali a dividere le corsie in centro (nemmeno a Calcutta..)
    – il colore grigio (incredibilmente scelto dall’Amministrazione in una città che è già grigia e immersa in una colata di cemento) anziché il nero per pali e semafori
    – marciapiedi in cemento e strade con il pavé (sfido a trovare un’altra città al mondo dove è così anziché il contrario- davvero vi sfido)
    – graffiti ovunque (assumendo una task force di 200 persone h24 per ripulitura facciate)
    – pali ricolmi di etichette e adesivi (quanto può costare adottare la vernice grotoluta? 10 milioni di euro? ben spesi.)

    Rispondi

Lascia un commento