Piazza del Cannone, è il grande piazzale che separa il Castello Sforzesco dal Parco Sempione.
Perché questo nome? In effetti, trovandosi nei pressi del Castello, il nome non dovrebbe sorprendere. Il cannone che diede il nome al piazzale sterrato era però un’arma non particolarmente antica: infatti si trattava di un enorme cannone, tecnicamente un “mortaio d’assedio”, austro-ungarico, costruito nell’Impero Asburgico nel 1911; marchio Škoda, calibro 305 millimetri. Si trovava più o meno al centro e faceva bella mostra di sé ai turisti e ai passanti, concedendo ogni tanto di lasciarsi fotografare.
Lo sviluppo di quest’arma iniziò nel 1906 per volontà dell’alto comando dell’esercito austro-ungarico alla ricerca di uno strumento capace di perforare i grossi spessori in calcestruzzo delle fortezze belghe e italiane.
L’appalto per la progettazione e la costruzione fu affidato alla Škoda-Werke di Plzeň.
Il lavoro per lo sviluppo continuò fino al 1909, il primo prototipo fu terminato nel 1910 con le prime prove di fuoco svolte segretamente in Ungheria; i proietti da 384 kg dell’obice riuscirono a penetrare oltre 2 metri di cemento armato grazie al guscio speciale di cui erano dotati.
Il mortaio poteva sparare due tipi di proietto, uno con armatura pesante con spoletta ad azione ritardata dal peso di 384 kg, e un secondo proietto da 287 kg a scoppio convenzionale. Quest’ultimo era capace di provocare un cratere di 8 metri di larghezza per 8 di profondità e l’uccisione di fanteria nemica nel raggio di circa 400 metri.
Questo tipo di mortaio rimase in utilizzo anche durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi solo 3 di questi mortai sopravvivono, uno a Rovereto, uno a Bucarest e uno a Belgrado.
Quello di Milano venne rimosso sul finire degli anni 50 per poi scomparire misteriosamente, a quanto pare nessuno sa più dove sia stato portato, forse in qualche caserma oppure smantellato e fuso? Vendere questi oggetti non è semplice, quindi un’ipotesi sempre scartata. Certo che far sparire un aggeggio metallico da 20 tonnellate sembra proprio assurdo.
E’ un peccato che questo cimelio, non ci sia più, una delle tante cose che Milano si è fatta sfuggire.
Due immagini del modello esposto al Museo Militare di Belgrado.
Eh già, il vecchio Skoda 30,5 cm Belagerungsmörser svanito nel nulla, come anche precisa l’articolo, non fu propriamente un “cannone”, bensì un “mortaio”. La traiettoria del proietto, tesa per il primo e molto curva per l’altro, distingue le due armi d’artiglieria.
E allora la denominazione “Piazza del Cannone” non è appropriata: la piazza (ma è una “piazza”?) più correttamente dovrebbe intitolarsi “Piazza del Mortaio”.
Ma anche questo sarebbe un nome errato e fuorviante, dato che il pezzo non c’è più.
Pensiamo ad un ignaro turista affannato alla ricerca del cannone per farcisi un bel selfie.
Il meschino, con vestiario e scarpe tutti impolverati dal maledetto calcestre, dopo ore di ricerca, si dovrà rassegnare ad avere sullo sfondo della foto il Teatro Burri!!! Oh mammamia, che incubo!
Quindi, lo spiazzo, più propriamente dovrebbe denominarsi “Piazza senza Mortaio”.
😉
Ma anche no!
Sinceramente mi metterebbe a disagio un tale strumento di morte e distruzione nel mezzo di un parco cittadino!
Dispiace sia svanito nel nulla però, la destinazione più adeguata sarebbe stata un museo.
due piccioni con un mortaio…cancelliamo il nome ci mettiamo il cavallo di leonardo e oscuriamo il burri…cavallo in un parco sul calcestre…mi sembra geniale
Ottima l’idea del Cavallo di Leonardo! All’ippodromo non se lo fila nessuno
Beh dai, non esageriamo. E’ un pezzo di antiquariato e ci poteva anche stare, così come ci stanno i finti cannoni davanti a tutti i castelli/palazzi/fortezze medievali su cui i bambini vanno a cavalcioni.
Sarebbe stato un’attrattiva, anche per i bambini e non solo .
Piuttosto, sarebbe stato facilmente oggetto di deturpazioni dei writer, visto quello che è accaduto anche all’Arco della Pace. Però non ci si può arrendere a questi vandali. A me sarebbe piaciuto … a trovarlo …
cercarne un’altro pure di epoche successive ma bello e suggestivo e metterlo lì, altro che cavallo di leonardo, anche se in qualche posto pur deve essere ricollocato, per i writer multe salatissime e lavori socialmente utili vedi come gli passa la voglia