Salerno | Pronto il nuovo auditorium Umberto I

Sono ormai conclusi i lavori all’auditorium Umberto I, portando di fatto al completamento di tutto il complesso conventuale completamente recuperato e rifunzionalizzato nel corso degli ultimi 20 anni. In particolare il convento di San Nicola è diventato sede dell’EBRIS (European Biomedical Research Institute of Salerno, in cui si studiano i disturbi alimentari grazie al contributo dell’Università degli studi di Salerno e del Center for Celiac Research and Treatment del MassGeneral Hospital for Children); il San Lorenzo sede dell’archivio storico comunale e il corpo centrale sede del conservatorio Martucci. Con il nuovo auditorium Salerno si fornisce di nuovi spazi e recupera una parte bellissima del centro storico alto.

LA SCHEDA TECNICA

Il nuovo edificio la villetta Auditorium presenta una propria tipologia architettonica capace di interagire, nei rapporti spaziali, con i Conventi limitrofi di San Lorenzo de Monte, San Nicola della Palma, ed il corpo centrale del Conservatorio musicale G. Martucci con la giusta dose di equilibrio che nasce dal rispetto della storia e della tradizione, valori questi, che il luogo ha custodito con riservatezza nel tempo (BALNEUM altomedievale). Sfruttando l’orografia del sito, all’interno dell’edificio si può accedere da due differenti livelli e su zone diametralmente contrapposte: ad est dell’edificio, zona biblioteca e archivio storico e ad ovest dell’edificio, zona area archeologica: entrambe le zone, sono parte integrante di un sistema di collegamento tra il nuovo nucleo funzionale per le attività collettive la villetta Auditorium) e gli edifici storici che lo perimetrano. All’interno del volume dell’edificio uno spazio auditorium, di circa 310 posti a sedere, è stato ricavato nell’altezza del terrapieno esistente, ed è posizionato, rispetto alla pianta dell’edificio, nella parte inferiore della strada Via S. De Renzi, Iato San Lorenzo de Monte, dove è previsto l ingresso all’autorimessa. Al livello superiore (-8.20), lo stesso spazio auditorium, diventa catalizzatore suggestivo dei percorsi pedonali provenienti dalle zone esterne che, a diretto contatto con l’edificio si incrociano e si stemperano nella fluidità d’uso di questo suggestivo spazio collettivo in sequenza. Le due grandi aule con ricettività totale di circa 190 posti a sedere, sono state studiate con la particolarità di avere, lungo la parete curva esterna, una parte del solaio di calpestio rialzato e articolato a gradoni, in modo da creare delle asole di luce e prese d’aria per il sottostante piano autorimessa. La particolarità delle due grandi aule di avere su di un lato della stanza, al posto delle classiche sedute, delle gradonate dolcemente sinuose, permette di avere maggiore flessibilità nell’uso dello spazio ed una diversa fruizione dello stesso, durante le manifestazioni a carattere collettivo. Al piano intermedio (-3.40), é prevista una sala di registrazione che può funzionare autonomamente per ogni singolo spazio musicale e, contemporaneamente, nella prospettiva di una flessibilità che lo spazio delle tre aule può avere, nella sua globalità per manifestazioni collettive di tipo musicale e/o congressuale. L’ala di registrazione si raggiunge con un percorso metallico servito da scale ed ascensore, con affaccio diretto ma protetto, sull’auditorium e sulle due sale: un vero e proprio matroneo architettonico che permette la completa penetrazione dello spazio dell’edificio nella sua dimensione longitudinale. Questo percorso in quota, rende pulsante la spazialità dei volumi e ne caratterizza, per ifuturi utenti, la funzionalità in relazione agli accessi ed all’orientamento. Il nuovo edificio dell’auditorium ha continuità di percorso pedonale con il museo archeologico (Balneum) e gli spazi della sede della Fondazione Scuola Medica Salernitana nel convento di San Nicola della Palma, la Biblioteca comunale e Archivio storico nel convento di San Lorenzo. l percorsi di collegamento, sia orizzontali che verticali pedonali ed in parte meccanizzati, provenienti dai due conventi limitrofi e dall’edificio del Conservatorio Musicale, conducono, da prospettiva ed angolazione diversa, al momento di massima connessione visiva che l’edificio ha con il paesaggio e l’ambiente circostante, la “piazza pubblica pedonale”. Spazio piazza pensato per manifestazioni al’aperto in grado di trasformare un luogo di sofferenza il Serraglio, in un luogo socialmente e culturalmente dinamico e attrattivo dove è possibile godere di vedute mozzafiato, che rendono omaggio agli occhi di coloro che le abitano. Una piazza nel Centro Storico Alto come luogo d’incontro e di scambio: uno spazio urbano geometricamente delimitato, una piazza metafisica dechirichiana scandita dal lento scorrere del tempo, dall’intensa luminosità, dalla proiezione delle ombre, dalla torre con l’orologio. Per la soluzione architettonica prevista sull’unico prospetto dell’edificio, lungo la strada via Salvatore De Renzi, il progetto ripropone, in senso critico, il muro esistente traslato e con andamento rettilineo; mentre nello spazio retrostante lo stesso, concepisce e elabora poeticamente diversi elementi del luogo e li nasconde, astraendoli, attraverso la sinuosità del taglio spaziale che si è venuto a creare tra il muro e la parete curva delle aule musicali. Il muro cosi come progettato (facendo un astrazione mentale) si manifesta con una tessitura chiaroscurale di elementi in lamiera microforata Corten: questa tessitura è concepita per funzionare come una vera e propria tecnica di restauro pittorico, tecnica questa, presa in prestito per l’operazione di restauro urbano del quartiere denominato “Plaium Monts” alle falde del Monte Bonadies, alla cui sommità e posto il castello. Quindi il nuovo prospetto da realizzare su via S. De Renzi, viene pensato e inserito seguendo la tecnica del “rigatino” con riutilizzo dell’effetto estetico alternato (fasce chiare di luce e fasce scure in ombra), create dai pannelli in lamiera microforata in Corten, posizionati lungo il colonnato. In questo modo, l’unico prospetto dell’edificio, accumula e esprime il plus valore architettonico e figurativo dei significati tradotti da un manufatto, che viene inserito in un contesto geografico e storico cosi stratificato, in una zona nevralgica della città, posta tra il mare ed il monte Bonadies, tra il duomo normanno ed il castello longobardo. Quando l’edificio lo si osserva da lontano, il prospetto si riduce ad una superficie piatta da una certa distanza il coinvolgimento con l’edificio e analogo a quello che si ha con una immagine proiettata, si tratta un rapporto puramente ottico e non fisico risultato di questa scelta di prospetto deriva dall’impiego della lamiera microforata, scandita nel ritmo dei montanti de pannelli modulari che segnano il prospetto dell’edificio connotandolo rispetto allo spazio circostante.


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