Milano | Colonne – Il grosso muro cieco

Alle Colonne c’è da lungo tempo una parete cieca tra le più vaste di Milano, si tratta di quella che appartiene alla casa di via Pioppette 3 e che affaccia proprio sul piazzale delle Colonne di San Lorenzo.

Questo è ciò che è rimasto di un mega sventramento voluto a partire dagli anni Trenta del Novecento per “liberare” la monumentale chiesa dalla fitta urbanizzazione avvenuta nei secoli. Infatti anche questo bel palazzo Ottocentesco doveva venire abbattuto, come gli altri, ma (per fortuna) ha resistito sino ai giorni d’oggi. Da qualche giorno sono state smontate le impalcature che lo avevano coperto per alcuni mesi per un restauro.

Smontate le impalcature l’enorme parete cieca è tornata linda e pulita. La parete per anni è stata interessata da grandi murales pubblicitari e artistici che si sono avvicendati.

Da un lato speriamo vivamente che torni ad essere un enorme strumento di comunicazione, culturale, con immagini uniche e iconiche, ma sopratutto belle.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Colonne – Il grosso muro cieco”

  1. Quella piazza purtroppo è gremita di spacciatori nordafricani e non. Speriamo che oltre al muro qualcuno si preoccupi di ” ripulire” anche la piazza visto che probabilmente è un intervento assai più importante.

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  2. si può disegnare il più bel murale della città ma resta un moncone di fabbricato con pareti cieche da entrambi i lati che a mio avviso doveva essere demolito anni addietro per dare adeguato respiro a uno dei luoghi più suggestivi e storicamente importanti di Milano.
    Ancora oggi quando mi capita di passarci lo guardo con lo stesso fastidio con cui si sopportano le auto in doppia fila

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  3. Ci starebbe benissimo un bellissimo verde verticale.

    Tutta la parete con dei rampicanti che danno ossigeno e colore verde.

    E mitigano anche il caldo estivo e il freddo invernale.

    Una parete di piante e magari anche fiori colorati in primavera.

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  4. Glia abbattimenti degli anni 30 ebbero come bersaglio le case popolari che disturbavano il passato glorioso Italico, come se i monumenti fossero macchiati dalla presenza umana. E’ un modo di pensare vecchio e classista.
    I monumenti sono belli quando sono vivi e non in mezzo a lande desolate. La stessa cosa fu fatta a Roma con lo sventramento che diede vita poi a Via della Conciliazione.
    Ora quel muro fa schifo. Ma ogni intervento deve essere pensato in un ottica di risistemazione generale della Piazza. IO sarei anche per un piccolo edificio che richiami il bosco verticale. Ma è mia opinione.

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    • Veramente gli abbattimenti e allargamenti eran già previsti fin dai tempi del piano Beruto dell’800 (infatti i grossi edifici ottocenteschi qua e la in zona non mancano certo).
      Poi passati i bombardamenti della 2 Guerra Mondiale non è parso vero di avere tante macerie da togliere per provare a riempir tutto di bei palazzoni di dubbio gusto. Fino ad arrivare a quel che si vede oggi, che in puro stile Italico è un mischione di tante cose di cui nessuna realizzata pienamente.

      Gli anni 30 han prodotto tante cose discutibilissime nell’architettura ed urbanistica di Milano, ma non è che prima e dopo fossimo dei Santi Immacolati e probabilmente nemmeno adesso (anche se immersi nel presente non ce ne accorgiamo più di tanto)

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      • In ogni caso, io voto per il muro verde tutta la vita: di appartamentini per sciurette in zona ce ne son già fin troppi ed i murales, per quanto belli, cominciano ad andarmi fuori dagli occhi.

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  5. “Da un lato speriamo…” e dall’altro? solo a me sembra manchi un pezzo di articolo? boh. Cmq di muri ciechi in città ce ne sono a centinaia, quello tutto sommato era ben sfruttato, pensate quanto sarebbe bella la città se tutti fossero valorizzati così (o con verde, o con murales permanenti come a Bruxelles, opere d’arte, facciate finte disegnate come a Lione…) 😉

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