Piazzale Accursio è così trascurato e sciatto che, anche per la sua estensione, lo abbiamo suddiviso in vari “capitoli”.
In questo caso ci occupiamo dei parcheggi e della solita anarchia che impera ovunque nella piazza e attorno alla piazza.
Nonostante nel piazzale ci sia un parcheggio interrato, terminato ormai da anni, tutt’attorno troviamo il solito sistema milanese dei parcheggi, quello anarchico, ovvero: parcheggio dove posso e c’è posto.
Come se non bastasse, sul lato opposto si trova il centro commerciale del Portello, il quale possiede un grande parcheggio ma che spesso rimane vuoto perché i “pigroni” preferiscono parcheggiare sui marciapiedi di via Grosotto, dove c’è sempre posto e attraversare solo una strada per fare shopping all’interno di Piazza Portello.
Anche qui ci chiediamo perché questi marciapiedi esageratamente enormi, dove pochissimi sono i pedoni che li percorrono non vengano ripensati.
Ma perché il Comune non cambia il sistema dei parcheggi e li realizza a lisca di pesce su questo lato? Ci sarebbe più ordine e ci sarebbero anche più parcheggi REGOLARI.
Il tratto attorno al palazzo dell’Anagrafe del Municipio, è l’unica quasi salva (qualche auto cerca sempre di infilarsi dove possibile) perché dotata di una lunga aiuola alberta, come vediamo dalle seguenti foto.
Camminando verso viale Certosa, incrociamo via Traiano dove anche qui vengono parcheggiate le vetture sui marciapiedi, ridotti ad una strada pronta per un rally.
Attraversiamo viale Certosa ed eccoci nell’area in prossimità del parcheggio sotterraneo, tra le vie Pietro Gassendi e Sidney Sonnino, dove la situazione non cambia affatto. Ma possibile non riuscire a trovare un sistema più ordinato, da città civile? Magari fare i parcheggi a lisca di pesce, impedire il parcheggio sotto le piante sui marciapiedi, insomma una città più civile.
Concludiamo il nostro viaggio in questo piazzale con quest’altra bella immagine che parla da sola. Questo caos urbano potrebbe essere risolto con, come abbiamo detto poco sopra, un ridisegno di marciapiedi e di parcheggi. Con l’impossibilità di parcheggiare dove non si dovrebbe, magari collocandovi dei dissuasori del parcheggio. Insomma, si parla di piani per sistemare e recuperare le periferie, perché non si parte anche con un semplice riordino di quello che c’è?
I Pigroni. Dice bene l’articolo. Parcheggi vuoti e marciapiedi pieni. L’umo incivile è fatto così, minor fatica possibile a danno degli altri. Per questo è necessario che il Comune intervenga con delle parigine dappertutto.
Piazzale Accursio può diventare una piazza bellissima, solo regolando il parcheggio e traffico
Rendere il parcheggio più ordinato potrebbe fare molto per quella zona.
Tra l’altro è da non sottovalutare l’aspetto psicologico che spinge al parcheggio “ad minchiam” anche in presenza di alternative, ogni qual volta di vedano altri parcheggiati male. Una specie di teoria del vetro rotto, applicata al parcheggio?
La mancanza di posti auto coperti è il primo ostacolo all’abbellimento delle piazze e delle vie di Milano, che comprendano nuove aiuole, nuovi alberi e nuove piste ciclabili (o corsie preferenziali per bus e tram). I posti auto coperti, però, devono essere per i residenti e per migliorare la qualità di vita di tutti. Il problema è presente dagli anni ’80. Ma poche giunte ci hanno messo mano anche per la difficoltà burocratica di fare qualcosa.
Divieti di sosta, abbellimenti e piste ciclabili che tolgano posti auto vanno messi DOPO aver costruito i parcheggi. Farlo prima è illogico.
Un grazie comunque a UB per le segnalazioni.
Per questo motivo in quasi tutto il comune di Milano negli spazi libero o da riconvertire andrebbero date licenze per costruire parcheggi (sopraelevati o sotterranei) anziché dare licenze per edilizia abitativa.
Dissuasori a tutto spiano e l’effetto imitativo scompare.
Uno scorcio da film “Fuga dal Bronx”. Bello.
Che bella l’Itaglia. La nostra educazione civica è da un paese da terzo mondo. Senza offesa per i paesi del terzo mondo.