Roma | Esquilino – La “non preferenziale” di via Principe Eugenio

Ci addentriamo oggi in uno dei problemi più annosi del TPL romano, parliamo infatti di preferenziali e del loro pessimo utilizzo, in una città come Roma che parte già da una situazione molto svantaggiata per quanto riguarda l’estensione e l’efficienza del trasporto pubblico.

La preferenziale di via Principe Eugenio è uno dei casi di completa idiozia che rispecchia le scelte politiche attuate in città negli ultimi dieci anni; stiamo parlando di uno stradone nel quartiere Esquilino che mette in collegamento via di Porta Maggiore con piazza Vittorio Emanuele, dove al centro è situato lo spazio in corsia riservata per il passaggio delle linee tram dirette a Termini e sulla Prenestina.

Dunque una strada fondamentale che mette in connessione i popolosissimi quartieri della periferia est con il principale nodo trasportistico della città. Già da questo si potrebbe dedurre l’assoluta priorità nel dare la precedenza alla circolazione tranviaria.

A Roma invece non è così; infatti durante il mandato di Alemanno vennero smontati i cordoli che permettevano il passaggio in sicurezza dei tram rispetto alla circolazione veicolare adiacente, il tutto con la scusa dei frequenti incidenti che avevano come protagonisti motorini e scooter.

Da allora, nonostante le promesse, nessuno si è più degnato di riposizionare al loro posto i cordoli, con il risultato che la strada è invasa da auto in doppia fila imponendo, così, lo scavallamento sulla corsia preferenziale da parte di chi percorre l’arteria e rendendo pericolosissimo il passaggio del tram, che si vede costretto a continui rallentamenti per via delle auto sui binari.

La cosa assurda va rilevata anche nel comportamento bipolare della nuova amministrazione che continua a farneticare sull’importanza delle preferenziali senza stendere un centimetro di cordolo a protezione delle stesse.

Nel frattempo, come si nota anche dalle immagini,  le condizioni in cui versa la strada lasciano in uno stato di profondo sconforto.

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Roma | Esquilino – La “non preferenziale” di via Principe Eugenio”

  1. Più che il “cordolo”, andrebbe semplicemente rialzata la sede tramviaria. Il che eviterebbe anche alla radice il parcheggio in doppia fila.

    Poi vedere una via così larga senza nemmeno un albero fa tristezza. Qui un rendering di come verrebbe con un po’ di cura e di verde ci starebbe benissimo.

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  2. Cari amici di UF, pensate invece che con le giunte di sinistra le cose andassero meglio e le preferenziali funzionassero a dovere? Il fatto che siate di sinistra non vi assolve dal fatto di dover essere onesti e imparziali: per quanto riguarda Roma – ma la cosa vale per tutta Italia – destra, sinistra e 5stelle hanno fatto letteralmente schifo allo stesso modo. E mi sto limitando al discorso delle preferenziali. Infatti il cordolo di cui parlate cadeva a pezzi durante le giunte di sinistra ed era un grave pericolo per le 2 ruote. Il problema vero è che a Roma la gente se ne infischia delle regole – dalle preferenziali, alle precedenze fino al rispetto delle piste ciclabili e delle aree pedonali incoraggiate dal fatto che le autorità sono ne fregano ancor di più e che i vigili si imboscano nei bar, guardano le belle gambe delle donne o fanno la pennichella in macchina.

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    • In effetti i riferimenti “politici” alla giunta Alemanno o a quella attuale nell’articolo sono forzatissimi, visto quel che è successo a Roma dagli anni 80 ad oggi.
      La “linea editoriale” della sezione Milano è molto più azzeccata perchè evita accuratamente di “buttarla in politica” e si mantiene sempre pragmaticamente oggettiva.

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      • Forse non capisco, se i cordoli sono stati tolti sotto la giunta Alemanno, bisogna comunque scrivere che è stato il sindaco di Paperopoli altrimenti la si butta in politica?
        A Milano non hanno di questi problemi visto che nessun sindaco di qualsiasi colore politico si inventerebbe mai una porcata simile per favorire il trasporto privato a scapito di quello pubblico.
        E tanto per la cronaca, da Alemanno sono passate altre due giunte e, nonostante le evidenti criticità della strada, ancora nessuno, se non a parole, si è posto il problema del ripristino dei cordoli.

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        • Io ho solo notato che la sezione Milanese di UF è più “neutra” nel fare la storia di quel che è successo in città negli anni passati. Forse bastava dire “cordolo rimosso nel 2010 e mi più rimesso” e questo dava ancora di più l’idea dell’inerzia delle tre giunte comunali coinvolte, senza arruffare le piume. Non lo so, io non ho un blog e non faccio il giornalista. Davo solo un suggerimento da lettore.

          In ogni caso, basta che ci sia un incidente stradale anche minimo causato da un cordolo e che chi ne è vittima faccia causa al Comune, perchè il Comune agisca, magari togliendo il cordolo, per evitare problemi legali peggiori. E’ questa una “porcata per favorire il trasporto privato a scapito di quello pubblico”, o il solito “paraculismo” delle Amministrazioni Pubbliche di tutta l’Italia? Io non lo so, ma nel dubbio certe volte è forse meglio esporre i fatti in modo più neutro (poi ognuno si fa la sua opinione lo stesso).

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          • Purtroppo, e lo dico con molto rammarico, la situazione milanese è estremamente diversa da quella romana per un’infinità di ragioni, prima su tutte è la classe politica con cui, in quel contesto, si può avere anche un dialogo.
            A Roma tutto questo è semplicemente impossibile, nessuno ha mai risposto e nessuno mai risponderà, se non per questioni di comodo.
            Le rimostranze su questi cordoli sono state fatte presenti da anni su alcuni noti social network a chi di competenza e la risposta, quando arriva, è sempre la stessa: “A breve” e “ci stiamo lavorando”, che sa molto di presa in giro.
            Per cui perché utilizzare un politically correct quando la politica a Roma non ha nulla di corretto e fa di tutto per non far funzionare le poche infrastrutture che ci sono? Le preferenziali ci sono in tutta Italia ma questo genere di problemi si riscontra soprattutto qui, dove per non affrontare una questione si sceglie puntualmente la via più semplice e dannosa.

    • Se il cordolo cadeva a pezzi, la soluzione non era togliere il cordolo, ma sostituirlo con uno più resistente.
      Il problema delle due ruote è una scusa usata da anni per favorire con ogni mezzo il trasporto privato. Se i ciclomotori non invadessero continuamente le corsie per scavalcare il traffico, non ci sarebbero così tanti incidenti.
      Per cui grazie all’indisciplina dei motociclisti, ci deve rimettere chi si serve del TPL.
      Proprio per la cafonaggine della gente e per il menefreghismo dei vigili urbani, le preferenziali dovrebbero essere praticamente invalicabili e monitorate da telecamere.

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      • Alt alt alt, caro amico Stefano: stai facendo un minestrone.Che a Roma gli scooteristi siano degli arroganti guidatori è noto anche a un cieco. Che il cordolo fosse pericoloso è altrettanto noto e risaputo. Il problema di base è che a Roma la gente è talmente abituata a violare le norme di civile convivenza – non solo alla guida – che le debolissime autorità cittadine devono ricorrere ai ripari per far sì che i mezzi privati non vadano nelle corsie preferenziali.
        Personalmente, toglierei tali cordoli e metterei delle telecamere. Poi sorge un altro problema: in questa specie di città nessuno fa il proprio dovere. E la polizia municipale è talmente solerte nel proprio lavoro che spesso fa recapitare le contravvenzioni ben oltre i limiti di legge. Risultato? Le multe sono nulle e tutti vanno sulle preferenziali. Questa è Roma e questi sono i romani, che sono un tutt’uno con le giunte demenziali che li hanno “governati” lustro dopo lustro

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