Ecco nuovi rendering per il progetto del nuovo Ospedale Galeazzi pronto ad insediarsi nell’area dell’Ex-Expo. L’obiettivo è quello di diventare la struttura ospedaliera “per la sanità del ventunesimo secolo”.
Con un investimento di circa 200 milioni di euro (25 milioni per l’acquisizione dell’area) verrà realizzato un edificio verticale di 85 metri per 16 piani, collocato nella “coda” del grande pesce che è stato il suolo di Expo 2015 e confinerà con la Cascina Triulza con una superficie complessiva di 150 mila metri quadrati.
Ieri è stato presentato ufficialmente dal Gruppo ospedaliero San Donato il progetto che porterà sotto lo stesso tetto, nell’area che ha ospitato nel 2015 l’Esposizione universale, sia l’Irccs Galeazzi che l’Istituto clinico Sant’Ambrogio.
L’area a disposizione è di 50 mila metri quadrati, di cui 20 mila saranno occupati dalla nuova struttura e i restanti 30 mila per parcheggi e per il verde, con una parte attrezzata a parco (tra l’edificio e il Decumano).
L’inizio dei lavori è previsto per la primavera inoltrata o al massimo entro l’estate 2018, mentre la chiusura del cantiere e l’inaugurazione della struttura progettata da Binini Partners da effettuare entro il 2021, per quella data l’edificio sarà pronto ad ospitare 589 posti letto, 650 medici, 430 docenti e studenti universitari. L’intero edificio sarà ecosostenibile, realizzato anche per ottimizzare gli spazi, tempi e percorsi.
“Il trend di cambiamento della medicina ci obbliga a garantire crescita ed efficienza – evidenzia Paolo Rotelli, presidente del gruppo ospedaliero San Donato – I medici oggi vogliono spazio e interconnessione. Questo non sarà un semplice trasloco. Abbiamo voluto un connubio tra Galeazzi, con le sue eccellenze in campo ortopedico, e Sant’Ambrogio, che porta l’esperienza e la forza maturata in ambito cardio-toraco-vascolare e bariatrico. Ci aspettiamo di dar vita così a un ospedale moderno, con un forte indirizzo ortopedico ma con tutte le specialità”.
La nuova collocazione nel quadrante nord-ovest, garantirebbe un più efficace collegamento con l’hinterland e anche con la città stessa, essendoci vicine le stazioni della M1 e delle FS di Rho Fiera, oltre alle autostrade che portano all’aeroporto di Malpensa.
Col trasferimento della struttura ad Arexpo il gruppo dovrà decidere le sorti degli attuali immobili, quello di Bruzzano (Istituto Galeazzi) e quello al Portello (Clinica Sant’Ambrogio). Se convertirle in residenze o liquidarle.
Dovevano farlo al San Raffaele di turro , avrebbe portato lavoro per L intera zona è una ventata di aria fresca ,ma il sindaco sala e la sua giunta hanno bocciato il progetto troppo invasivo ?, caspita è una zona fatta di casermoni popolari tra viale Padova e viale Monza , con la statale questa giunta sta abbandono tutte le periferie per concentrarle a Rho