Se c’è un elemento che contraddistingue corso Trieste nell’immaginario collettivo è certamente la lunga striscia verde che lo accompagna dal suo inizio, in piazza Annibaliano, sino al termine, in via Nomentana; un lungo filare di pini altissimi che lo adornano per tutta la sua lunghezza e che rendono piacevoli le passeggiate sui suoi larghi marciapiedi.
Ma a Roma anche la bellezza ha il suo tempo e la cronica scarsità di risorse unita a una totale mancanza di programmazione ha fatto si che questo piccolo angolo di mondo occidentale si sia trasformato in un concentrato di inefficienza, dove la politica dimostra ancora una volta tutta la sua estraneità nella degna gestione del bene comune.
In quasi tutta la lunghezza del corso possiamo infatti ammirare una serie pressoché ininterrotta di rami, gli stessi caduti dai pini durante la nevicata del 26 febbraio, ben due mesi fa, accatastati e abbandonati alla meglio nei parcheggi centrali dell’arteria o direttamente al centro dell’aiuola.
Non è questo l’unico problema del verde pubblico, poiché la totale assenza di interventi ha fatto si che il prato si sia trasformato in una prateria con erba altissima e pericolosi cespugli che sbucano sulla carreggiata.
Una menzione particolare va poi fatta anche per piazza Trento, dove gli alberi abbattuti non sono stati sostituiti, lasciando il consueto moncone a memoria della vecchia pianta, e il tutto con un corredo di panchine divelte e immondizia circostante. Un risultato niente male per una zona che in una città normale si definirebbe “signorile”.