Milano | Città Studi – Povero monumento a Villoresi

Che dire, se si lascia lo scarabocchio di un vandalo, a questo si aggiungono gli altri, così è successo alla statua dedicata a Villoresi in piazza Leonardo da Vinci.

IlEugenio Villoresi nacque a Monza il 13 febbraio 1810 e morì a Milano il 12 novembre 1879. Fu un ingegnere italiano, progettò il canale situato a nord del naviglio Martesana che fu completato nel 1890 – che da lui prese il nome – che collega il Ticino all’Adda. È conosciuto nell’ambiente scientifico italiano anche per essere stato uno dei fondatori della Società Agraria di Lombardia.

La statua venne realizzata nel 1906, quando un Comitato appositamente costituito decise di fare realizzare ed erigere una statua in suo onore. Venne realizzata da Luigi Panzeri e venne collocata in piazzale Cadorna. Lì vi rimase sino all’arrivo della Metropolitana nel 1964, quando venne sfrattata. Dopo un periodo in magazzini comunali, nel 1970 troverà finalmente posto nel grande piazzale di Città Studi.

Purtroppo, come si vede, il bianco piedistallo è stato preso di mira dai soliti imbrattamuri che, visto che il primo scarabocchio realizzato due mesi fa, non è stato tolto, hanno pensato di lasciare pure loro la stupida firma, aggiungendola alle altre, giusto in fregio alla città, alla memoria e al rispetto di tutto.

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6 commenti su “Milano | Città Studi – Povero monumento a Villoresi”

  1. Credo che il problema dei “writers” (anche se questi non sono wrtiters, perché privi di qualunque stile) sia, oltre alla noia, l’ignoranza. Ingnoranza storica causata da riforme e riforme del sistema scolastico che non è più in grado di insegnare ai propri allievi i personaggi e le loro storie che han fatto grande l’Italia. Sono convinto che negli stati uniti nessun writer, nemneno il più delinquente si sarebbe mai permesso di vandalizzare la statua di un patriota. Ovviamente la colpa va anche alle famiglie (non tutte x fortuna), che non hanno voglia di insegnare ai figli l’amore per le cose, la storia, il senso civico. Senza alcun senso di appartenenza alla propria nazione, regione, provincia, città, paese, non si coglie il senso del gesto che si sta compiendo: triste e vile nei confronti della memoria e degli altri tuoi concittadini.

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    • Negli Stati Uniti (dove ti garantisco che il teenager medio è molto, ma molto più ignorante del teenager medio italiano) non si azzardano a fare una cosa del genere perché se lo fanno finiscono istantaneamente nel gabbiotto dello sceriffo a passare la proverbiale notte in cella.

      (e se ti dico ISTANTANEAMENTE è perché l’ho visto succedere coi miei occhi)

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      • Hai perfettamente ragione.
        L’educazione e la diffusione della cultura sono un investimento necessario per una societa’ degna di questo nome. Ancor di piu’ nella nazione che trabocca di storia e arte come la nostra.

        Pero’, a fianco a questo investimento a lungo termine, e’ necessario avere un controllo ferreo sull’ordine pubblico. Derubricare a ragazzate i danneggiamenti di beni pubblici o privati come una facciata di un palazzo o una statua, e’ un errore madornale.

        Senza arrivare ai livelli di Singapore con punizioni corporali per chi sporca per strada, dobbiamo sanzionare chi violi i codici di convivenza civile

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  2. Lo schifo dei muri di Milano non ha pari in tutto il mondo per quantità e diffusione delle scritte.

    Lasciamo stare monumenti ed edifici comunali che è la fiera dello scaricabarile e del chissefrega, ma anche solo modificare il Regolamento Edilizio Comunale per costringere i proprietari a cancellare le scritte non sarebbe impossibile e nemmeno costoso se solo il Comune volesse.

    Certo, poi i cittadini si arrabbiano ma a furia di non scontentare nessuno non si cambia mai niente. Tipo: scritte si muri, posteggi selvaggi, parcheggi per auto invece di alberi, motorini ad minchiam, bici sul marciapiede, cacche di cane, adesivi sui pali e il resto che ci allieta tutte le volte che giriamo in città.

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  3. Sono d’accordo con i commenti precedenti, ma qui vorrei sottolineare il fascino e la tenerezza che suscita la statua a Villoresi. . Abito nelle vicinanze e quando passo mi fermo sempre a contemplare l’atteggiamento pensieroso e un po’ dimesso di un uomo tenace e visionario. Anche l’ umiltà oggi si è persa.
    Questa statua è poesia e forse solo.i due piccioni innamorati sopra la sua testa ne sono consapevoli.

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