Milano | Dergano – Che fine ha fatto il Maciachini Center?

Il Maciachini Center è uno dei primi grandi interventi di rigenerazione urbana della rinascita di Milano, quella dopo il periodo nero di Mani Pulite (1992), assieme all’ex OM a Morivione e l’ex Innocenti al Rubattino.

Qui sorgeva, sino ai primi anni 2000 lo stabilimento della Carlo Erba. Al suo posto nel 2006 venne scelto un progetto per un nuovo quartiere per uffici che avrebbe dovuto rigenerare l’intero quartiere.

L’architettura che qui è molto variegata, per usi, tipologie e linguaggi alla fine come un’astronave calata dal cielo, è rimasta isolata.

Italo Rota diceva: il Maciachini è un progetto aperto, non ha cancelli, e speriamo che la sua natura, il suo essere altro si autodifenda nel tempo.

Buona parte dei palazzi è stata consegnata nel 2009 e dopo una decina d’anni possiamo dire che il Maciachini Center è riuscito nel suo intento solo in parte.

Il contesto, pare distante miglia ed è rimasto una specie di Cairo degradata. Chi lavora al suo interno preferisce rimanere all’interno del complesso piuttosto che integrarsi col circondario.

I palazzi che affacciano su via Imbonati, MAC 567, progettati dallo studio di Sauerbruch Hutton, nel 2012 hanno subito una modifica perché c’era il rischio che le lastre in vetro delle facciate potessero cadere. Così ora è stata costruita una tettoia metallica tutt’attorno, un rimedio per evitare incidenti che però ci chiediamo quanto potrà durare.

Passiamo oltre, ci imbattiamo nel Food Park, lo spazio col ristorante che ha subito anch’esso diversi interventi per modifiche anche per il cambio di gestione in questi 10 anni di vita. L’edificio è un progetto dell’architetto Paolo Pasquini del 2008.

Separa gli impattanti edifici per uffici di Kconsult e Sauerbruch Hutton con lo spazio a giardino centrale.

Segue il complesso commerciale progettato da Italo Rota. Anch’esso a fatica è stato occupato nel corso del tempo.

Secondo noi comunque presenta grandi pecche sin dagli albori. La distesa di catrame lungo il marciapiede di via Imbonati è decisamente un brutto vedere, per fortuna ci sono degli alberelli (ancora piccoli). La vecchia ciminiera pare dimentica e non integrata nel complesso. I palazzi avrebbero bisogno di manutenzione compreso il corpo della piscina, secondo noi l’edificio migliore del Maciachini Center.

Finalmente il Teatro Bruno Munari è stato completato e aperto al pubblico lo scorso anno, dopo anni di attesa.

Attorno si trova anche il piccolo giardino che ancora dopo 10 anni ha alberature che sono rimaste piccole, forse perché sotto si trova il parcheggio.

Su tutto il complesso svetta l’edificio di MAC9 Zurich Insurance Company Italian Headquarters, progettato da Scandurrastudio e costruito anch’esso nel 2009. Edificio che tutto sommato, assieme ai palazzi MAC 1-2-3-4 di Maurice Kanah (Kconsult Engineering Srl) hanno superato il test senza problemi apparenti.

Come dicevamo, il contesto, fatto di edifici liberty o del primo Novecento, sono ancora fortemente degradati. Forse perché ci troviamo in periferia e non a Porta Nuova, ma il Maciachini Center non è riuscito proprio a cambiare il quartiere, anzi, sembra quasi che il quartiere si stia lentamente impossessando anche dello stesso complesso terziario.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Dergano – Che fine ha fatto il Maciachini Center?”

  1. In realtà molto del flusso di impiegati a piedi ed il 100% dei tantissimi che si muovono con la bici non gravitano su via Imbonati ma sulla parallela via Benigno Crespi sull’altro lato del complesso, che è in condizioni molto migliori, ha la ciclabile e si collega poi al Parco Nord (dove la gente va a correre in pausa pranzo).

    Quanto all’effetto sulle zone circostanti della rigenerazione urbana, è vero che via Imbonati ha i suoi tragici problemi (è possibile che i negozi etnici attraggano così tante auto e furgoni alla rinfusa?), ma ci sono stati anche effetti positivi che non citate, come ad esempio la Giax Tower adiacente (si vede nelle foto) o in generale la rinascita dell’area più fuori verso Dergano (non è male abitare non troppo lontano dagli uffici) o verso l’Esselunga oltre via Imbonati.

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    • Mi trovo abbastanza d’accordo, l’articolo forse è eccessivamente negativo. Abitando a poche vie di distanza dall’area, direi che il complesso ha avuto qualche buon effetto e dato una parziale vitalità all’area. Certo, il vero contributo è stato portare uffici e posti di lavoro in zona, perché di per sè lì non sono sorte troppe attività realmente attrattive. Però, ha reso almeno la zona più frequentata e ha come “fermato” l’avanzata del degrado verso il nord di via Imbonati.

      Ovviamente, credo che il tono un po’ pessimista dell’articolo sia dovuto alle grandi aspettative che evidentemente l’autore nutriva verso il progetto. Va detto allora che certamente non è stato l’intervento di rigenerazione meglio riuscito degli ultimi anni e che diversi altri hanno cambiato in maniera molto più radicale le proprie aree. Quello di Maciachini purtroppo no, ma forse si può vedere comunque il bicchiere mezzo pieno.

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  2. “… Ci troviamo in periferia…”?! Ah, quindi fuori dall’area C è già periferia? O è fuori dalla corte del castello che inizia la periferia per i bauscia?

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  3. Davvero ottimo articolo
    Lavoro da quasi 8 anni nel Mac567 ed è proprio come l’autore dice, a parte quei quattro localini decenti dove mangiare proprio attaccati all’ufficio non mi sento la gioia e la voglia di frequentare questa zona, la via imbonati è maleodorante (spesso e volentieri nel pomeriggio c’è odore di fogna negli uffici) e dopo ad un certo orario anche poco raccomandabile da frequentare. Peccato perchè il progetto è bellissimo e gli edifici sono molto belli, ma non vi dico le pecche strutturali, i problemi con l’impianto di condizionamento in primis, e questi pannelli colorati che sono tanto belli da vedere ma si chiudono quando è nuvoloso e vice versa, si aprono quando c’è il sole!

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  4. Salve, io abito in Via Imbonati al 4 e sono molto d’accordo. La parte inziale di Imbonati si trova in condizioni di Degrado totale, edifici vecchi Milanesi in Condizioni fatiscenti. Che progetti ci sono al riguardo?

    Grazie

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  5. Quando si parla di questa zona, si dimentica una costruzione che secondo me è la più significativa e importante: la Scuola Elementare Lambruschini-Cybo, costruita nel 1907. Prima di tutto è la visione più impattante quando si arriva in Maciachini. È una scuola che occupa una vasta area della piazza. Ha una sua storia, ma nessuno se ne cura. È stata scritta una tesi di laurea sull’argomento ed è stata realizzata una mostra. In secondo luogo condiviso l’analisi che è stata fatta della riqualificazione, andata a buon fine solo a metà. Il problema è che questo quartiere non ha una sua identità storica, mentre Affori, Niguarda, Dergano, hanno un legame storico, una loro storia.

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