Cosa accadrebbe se il “Modello Porta Nuova” sbarcasse a Roma? In una recente dichiarazione Manfredi Catella – CEO di Coima Sgr, che con un progetto di riqualificazione urbana senza precedenti in Italia ha cambiato il volto di Porta Nuova a Milano – ha manifestato l’intenzione di replicare l’operazione anche in altre città italiane, magari partendo proprio dalla Città Eterna.

L’idea sembra aver già mosso qualche passo e il recente incontro con i rappresentanti di alcune Casse Previdenziali sembra proprio il prodromo di qualche novità in merito. Senza dubbio dalle sue parole emergono quelli che potrebbero essere i prossimi passi e a tal proposito ha dichiarato che “l’idea è di coagulare una committenza di investitori italiani verso un percorso su piattaforme dedicate per selezionare gli investimenti di questo tipo” e che “gli interlocutori principali possono essere le Casse previdenziali, le quali hanno una potenzialità di investimento complessiva che può arrivare fino a 100 miliardi […]. La prospettiva che questi soggetti possano essere gli azionisti di lungo periodo di investimenti con rendimenti simili a quello garantito da Porta Nuova (Milano) costituirebbe un traguardo importante sia per le Casse che per lo sviluppo urbano e infrastrutturale del Paese. In questo contesto soggetti come la CDP (Cassa Depositi e Prestiti, ndr) possono fare da volano e da coordinatore su progetti mirati”.

Certamente Porta Nuova ha rappresentato per Milano uno dei molteplici volani di sviluppo che hanno interessato la città negli ultimi anni e di certo ne è diventato un simbolo di rinnovato vigore. E’ fondamentale che tali caratteristiche di iconicità vengano replicate anche negli eventuali futuri progetti, perché sono ingredienti fondamentali per creare nuovo valore urbano e rappresentare agli occhi del mondo che qualcosa sta cambiando in città e che l’Italia è ancora un paese dove investire.
A nostro avviso l’arrivo di uno sviluppo immobiliare di tale portata e dimensione non potrà che giovare a tutta la città, anche per il fatto, non di poco conto, che si alzerebbe l’asticella della qualità delle nuove architetture spingendo anche tutti gli altri operatori a fare altrettanto per mantenersi in linea con il mercato.
Chissà come la prenderanno gli storici costruttori romani…
Non con l’amministrazione dei 5 grullini.
Il movimento delle 5 scimmie romano, ricordiamolo, ha bloccato, per pura ideologia, il progetto originario dello stadio eliminando proprio la parte più interessante dei grattacieli.
I grattacieli per loro sono solo ecomostri inutili, un po’ quello che molti milanesi pensavano prima di City Life e Porta Nuova.
la capacità di rinnovamento parte proprio dall’osare. Ancor più vale per l’Architettura. Ciò che attrae turisti in Italia è la diffusa presenza di questo OSARE. che ci compenetra da 3 millenni. Lo stesso Rinascimento ha osato rompere schemi (rifacendosi all’Architettura di Roma classica) e ha fatto scuola in tutta Europa. Il Foro di Traiano è espressione dell’Osare, Villa Adriana lo è! Vitruvio ha fatto scuola da da Londra a Washington. Nel 21° secolo dobbiamo osare! IN architettura deve succedere con nuove costruzioni significative, che siano compenetrate dal nostro classicismo ma che osino nel modernismo. Altrimenti che Neo Rinascimento lasceremo in eredità ai futuri italici.? Parola di Mecenate.
Spero vivamente che questo investimento non si traduca nell’ennesima speculazione alla romana e che i furbetti del quartierino vengano tenuti alla larga. Purtroppo con questa giunta non si può fare nulla ma in prospettiva con un’altra amministrazione credo possa essere un volano per tutta la città.
Il punto è: dove si può fare un’operazione tipo porta nuova?
sulla Roma Fiumicino a cominciare dall’intersezione tra questa e il GRA…
Sicuramente il versante piu’ visto e internazionale della citta’…
In zone periferiche sicuramente si possono realizzare quartieri come quello di porta nuova. forza italia lo sta chiedendo da un po di tempo:
https://www.iltempo.it/roma-capitale/2025/01/14/news/grattacieli-roma-come-new-york-perfierie-piano-regolatore-marco-di-stefano-41347925/
ora dire che si trasformi come new york mi sembra azzardato, ma sicuramente roma ha bisogno di costruire in altezza se non vuole continuare a sprecare risorse per i servizi primari e secondari. Inoltre si potrebbe fare veloce se si utilizzasse la stampa 3d, universita come la federico II hanno gia sperimentato iniziative simili.