Con 26 voti favorevoli e 12 contrari il Consiglio Comunale ha adottato il Piano di Governo del Territorio comprendente il nuovo Documento di Piano, la variante del Piano dei Servizi, comprensivo del Piano per le Attrezzature Religiose e la variante del Piano delle Regole.
“Ringrazio il Consiglio comunale. Questo piano dà a Milano una direzione chiara verso il 2030 e porta sviluppo, specie fuori dal centro, nuovo verde e case in affitto. Si pone degli obiettivi ambiziosi per la rigenerazione urbana e per recuperare o abbattere gli edifici abbandonati – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran –. Ulteriori modifiche potranno essere apportate nella fase di approvazione del PGT in aula, dopo la fase di osservazioni da parte dei cittadini”.

Tra le principali modifiche apportate al Piano attraverso gli emendamenti c’è l’aggiunta di Abbiategrasso tra le piazze strategiche e Bonola tra i nodi di interscambio da riqualificare, la nuova denominazione di alcuni degli 88 quartieri della città – che segna anche il riconoscimento ufficiale di “Nolo” insieme a Loreto e Casoretto -, la riduzione dei tempi, da tre a due anni, perché un immobile dismesso venga considerato abbandonato, lo stralcio dell’area di via Novara dalle aree comunali da mettere a bando per la realizzazione di un luogo di culto, la conferma di piazza d’Armi quale futuro esempio di forestazione urbana.

E poi ancora, la destinazione ad altri municipi di almeno il 50% dei proventi relativi agli oneri di urbanizzazione e alle monetizzazioni derivanti da interventi urbanistici nel Municipio 1, l’obbligo per gli operatori di avviare i lavori di interesse pubblico prima degli interventi privati, il divieto di attività all’ingrosso nei Nuclei di Antica Formazione come via Sarpi, l’obiettivo di piantumare due alberi ogni nuovo posto auto realizzato, la necessità di indire concorsi o strumenti analoghi per i progetti di rigenerazione delle piazza e dei nodi di interscambio con successivo monitoraggio degli effetti dell’intervento. Introdotta inoltre la possibilità di realizzare Grandi Strutture di Vendita nelle aree destinate ad ospitare Grandi Funzioni Urbane di San Siro-Trotto, Porto di Mare e Ronchetto, al fine di garantire la sostenibilità finanziaria delle stesse GFU. Tra gli ultimi emendamenti approvati, quello che aumenta la quota di edilizia residenziale sociale negli interventi di oltre 10.000 mq di superficie, prevedendo un indice di 0,40 mq/mq (rispetto allo 0,35 del PGT vigente) suddiviso in almeno 0,20 mq/mq per locazione, al massimo 0,20 mq/mq in vendita e obbligo dello 0,05 di edilizia residenziale pubblica in presenza di finanziamenti pubblici. Le nuove regole saranno efficaci a partire dall’approvazione del Piano di Governo del Territorio.
L’adozione conferma i 5 obiettivi e le strategie per raggiungerli presentati alla città lo scorso maggio.

- Una città connessa, metropolitana e globale
La pianificazione urbanistica sarà legata allo sviluppo delle infrastrutture di mobilità (M4, prolungamento della metropolitana verso Monza e Settimo Milanese, Circle Line, potenziamento del Servizio Ferroviario Regionale e dell’alta velocità), secondo una logica di crescita urbana che vuole il numero maggiore possibile di persone vivere e lavorare a breve distanza da una fermata di trasporto pubblico. In particolare, il Piano incentiva interventi di rigenerazione in prossimità di 13 nodi di interscambio strategici: Comasina, Bovisa, Stephenson, Cascina Gobba, Centrale, Garibaldi, San Donato, Rogoredo, Famagosta, Bisceglie, Lampugnano, Molino Dorino e Bonola. In corrispondenza di questi nodi sarà possibile superare l’indice di edificabilità massimo di 1 mq/mq previsto negli ambiti della città ad elevata accessibilità (l’indice massimo nelle aree meno accessibili è invece fissato a 0,7 mq/mq) attraverso interventi che migliorino la qualità dello spazio pubblico e la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale.
- Una città di opportunità, attrattiva e inclusiva
Il Piano individua 6 aree – San Siro-Trotto, Goccia-Bovisa, piazza D’Armi, Ronchetto, Porto di Mare e Rubattino – il cui sviluppo sarà legato all’insediamento di “Grandi Funzioni Urbane” come ospedali, impianti sportivi, parchi urbani, sedi amministrative, progetti di ampio respiro in grado di portare nuovi servizi sull’area metropolitana. Si prevede inoltre di assimilare il cambio di destinazione d’uso tra le categorie produttivo, terziario, ricettivo e servizi privati, in modo da incentivare la nascita di opportunità di lavoro per i giovani, in particolare legate all’economia 4.0. Per quanto riguarda il tema casa, a fronte della crescente domanda della popolazione giovane (la previsioni parlano di un incremento di 50.000 residenti tra i 19 e i 34 anni), il Piano incentiva la realizzazione di case in affitto, consentendo ai privati di superare l’indice di edificabilità massima negli ambiti della città accessibili mediante la realizzazione di edilizia sociale in locazione, in vendita di tipo agevolato e co-abitazioni e riducendo la richiesta di dotazione per servizi per gli interventi di edilizia libera, a patto che si preveda una quota di affitto, con l’obiettivo di aumentare l’offerta e calmierare quindi i prezzi.
- Una città green, vivibile e resiliente
Il nuovo Piano prevede la riduzione del consumo di suolo del 4% rispetto al Piano vigente, da ottenere attraverso il vincolo ad uso agricolo di oltre 3 milioni di mq di aree, l’ampliamento del parco sud per circa 1,5 milioni di mq, la realizzazione del grande Parco Metropolitano attraverso la connessione ecologica tra il parco Nord e il parco Sud, la nascita di almeno 20 nuovi parchi tra cui i 7 previsti all’interno degli scali ferroviari e un piano di forestazione in fase di studio che prevede un incremento considerevole fino a 3 milioni del numero degli alberi nell’area metropolitana. Per quanto riguarda l’edificato, si prevede l’innalzamento degli standard richiesti, con il miglioramento delle prestazioni energetiche, la realizzazione di nuove aree permeabili e la certificazione della riduzione di CO2.
- Una città, 88 quartieri da chiamare per nome
Il piano vuole valorizzare i suoi 88 quartieri ponendo al centro le sue piazze, migliorando lo spazio pubblico e i servizi per i cittadini e andando a superare il divario territoriale e sociale tra centro e periferia. Cuore di questa strategia sono i progetti per la riapertura dei Navigli, la riqualificazione degli scali ferroviari e la rigenerazione di 7 piazze caratterizzate da elevata accessibilità poste sull’asse della 90/91; Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Trento, Corvetto e Abbiategrasso potranno essere rigenerati con interventi che ne migliorino la qualità progettuale, la fruibilità pedonale e l’attrattività. Anche in questi ambiti caratterizzati da ampia accessibilità sarà possibile superare l’indice di edificabilità massimo (1 mq/mq anziché 0,7 mq/mq) attraverso la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale in affitto.
- Una città che si rigenera
Il Piano individua alcuni “Ambiti di Rigenerazione Urbana”, aree ai margini del territorio che dovranno essere valorizzate con interventi mirati al recupero del patrimonio edilizio degradato. Si prevede inoltre il recupero di 3mila alloggi di edilizia residenziale pubblica e la realizzazione nell’ambito dell’Accordo di Programma sugli Scali Ferroviari di alcuni alloggi a canone sociale. Si prevedono infine misure severe sul fronte degli edifici abbandonati, prevedendo la perdita dei diritti volumetrici esistenti e l’assegnazione dell’indice di edificabilità unico dello 0,35 mq/mq per chi lascia gli stabili in stato di degrado.
La proposta di revisione del PGT comprende il Piano per le Attrezzature Religiose (PAR) come richiesto dalla Legge Regionale 12/2015. Il PAR prevede l’individuazione di 15 nuovi luoghi di culto di cui 4 nuove chiese cattoliche, 9 di altre confessioni religiose e 2 possibili nuovi luoghi in aree comunali che saranno assegnate tramite bando aperto a tutti le confessioni religiose (via Marignano e via Esterle).
Il Piano di Governo del Territorio così emendato nei prossimi giorni sarà messo a disposizione dei cittadini per la fase di osservazioni (60 giorni), per poi tornare in aula per l’approvazione.
Quale iter bisogna seguire per poter portare osservazioni in merito al PGT? Grazie
mi sa che dovevi svegliarti prima… la fase di osservazioni dei cittadini è chiusa da un pezzo e il PGT è già stato emendato con numerose proposte dei cittadini stessi:
http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/servizi/territorio/revisionepgt
Come si comprende bene anche dall’articolo, ormai siamo alla fase di approvazione definitiva.
Cerchiamo per favore anche di migliorare la ciclabilità della nostra città. Le piste ciclabili vanno connesse tra di loro e vanno creati dei percorsi continui.
Non è possibile che in un documento del 2019 dove si parla di “posti auto”, “connessione tra quartieri”, “trasporto pubblico”, “metropolitane”, “linee feroviarie”, non vengano mai nominate nemmeno una volta le parole “bicicletta”, “ciclabilità”, “percorsi ciclabili”, “percorsi pedonali’.
Ma il comune pensa veramente che le persone che vogliono andare dal dottore, dal panettiere o al parco debbano farlo con il treno???
Delle bici e della mobilità in genere si parla nel PUMS, che è documento diverso dal PGT.
Nel PUMS si parla diffusamente delle bici con mappe di ciclabili bellissime. A onor del vero si parla anche di MM6 con tanto di percorso e di circle line con un sacco di fermate che non faranno mai, ma tant’è.
PUMS, PGT… Io lascio questi acronimi ai tecnici. Penso che in un qualsiasi documento dove si parla di “Una città connessa”, bisogna prima di tutto trattare l’argomento “percorsi pedonali” e “percorsi ciclabili”, solo in secondo luogo vanno trattate le varie e costose risorse tecnologiche che abbiamo per muoverci (auto, treno, metro, tram, car sharing, taxi, ecc…). Concentriamoci prima di tutto sulle cose semplici, aiutiamo la gente ad andare al supermercato o meglio al negozio di quartiere con il mezzo adeguato alla città ricordandoci che prima di prendere il treno o la metro bisogna scendere di casa e andare a piedi (o in bici) alla stazione più vicina.
A Milano servono come il pane percorsi ciclabili e pedonali che permettono di spostarsi indipendentemente dai binari del treno e dalle varie strade a due corsie che tagliano e dividono la città (alla faccia della connessione).
Condivisibile, ma il piano dei percorsi ciclabili, pedonali, stradali, tram e metro si fa a livello di PUMS (che peraltro hanno approvato meno di un anno fa)
Il PGT è vero che parla di “città connessa”, di treni, di metropolitane e di grandi infrastrutture di trasporto ma lo fa in modo specifico al punto 1 per un motivo “strumentale” cioè per giustificare che nelle aree toccate da treni e metro si potrà derogare al limite massimo di edificabilità (cioè costruire di più e più denso) – che poi è la vera novità di questo piano rispetto al precedente.
Al di là delle sigle, quello che stava cercando di dirti l’anonimo delle 13:07 è che il PGT è uno strumento di pianificazione a livello generale, mentre interventi ‘puntuali’ come le piste ciclabili vengono demandati a documenti di progettazione più specifici come appunto il piano della mobilità.