Dopo 4 anni di restauro, torna ad essere esposto, a partire da oggi 27 marzo, il Cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello, conservato nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
L’evento espositivo, dal titolo “Il Raffaello dell’Ambrosiana. In Principio il Cartone”, è stato pensato con apparati didattici e informativi che illustreranno al pubblico il restauro e la lunga storia di questo capolavoro.

Un’opera che non solo è il più grande cartone rinascimentale a noi pervenuto (misura ben 8,04 per 2,85 metri), ma che è stata interamente realizzata da Raffaello come disegno preparatorio, a grandezza naturale, dell’affresco ‘La scuola di Atene’, che decora la stanza della Segnatura in Vaticano commissionata nel 1508 da Papa Giulio II.
Il Cartone arrivò alla Pinacoteca Ambrosiana nel 1610, un anno dopo l’apertura al pubblico della biblioteca, come prestito dal conte Fabio II Visconti di Brebbia, per essere poi ceduto definitivamente nel 1626 dalla vedova Bianca Spinola Borromeo, per l’esorbitante somma di seicento lire imperiali. Ma nel maggio del 1796 venne requisito dai francesi, che lo restaurarono e portarono a Parigi. Finalmente nel 1816 rientrò in Italia. Nel 1918 fu portato a Roma per sfuggire ai probabili bombardamenti. Mentre durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1942 venne messo al sicuro nel caveau di una banca e nel 1946 esposto a Lucerna in una mostra per raccogliere fondi per la ricostruzione dell’Ambrosiana. Nel 1966 venne realizzato l’allestimento di Luigi Caccia Dominioni e nel 2014 la Veneranda Biblioteca Ambrosiana diede inizio all’indagine e al restauro conservativo, coordinata da un comitato scientifico composto dal collegio dei dottori della Biblioteca e da esperti provenienti – tra l’altro – dall’istituto superiore per la conservazione e il restauro, dai musei vaticani e dalla soprintendenza di Milano. Un intervento lungo e complesso diretto da Maurizio Michelozzi e sostenuto finanziariamente dalla società RaMo per volontà del fondatore Giuseppe Rabolini.
Gli interventi di restauro sono stati lunghi e laboriosi e sono stati coordinati da un prestigioso Comitato Scientifico composto dal Collegio dei Dottori della Biblioteca Ambrosiana e da Esperti dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, dei Musei Vaticani, della Sovrintendenza di Milano e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, con la consulenza tecnica di Pinin Brambilla Barcilon, affiancati da docenti di diverse Università italiane.
L’opera, che è stata restaurata sotto la direzione e il coordinamento del Dott. Maurizio Michelozzi, ora è esposta in una sala interamente dedicata, con progetto di allestimento realizzato da Stefano Boeri Architetti.
Al termine del restauro il Cartone è stato inserito in una nuova teca fatta entrare nella stanza aprendo un varco nella parete esterna. Progettata e realizzata dalla società Goppion SpA per rispettare i delicati vincoli conservativi dell’opera e, insieme, per permettere la visione del cartone senza interferenze, la nuova teca si compone di un’imponente lastra di vetro protettivo di circa 24 mq. Si tratta della più grande vetrina ad anta unica esistente al mondo.
Il progetto di Boeri è quello di aver trasformato la sala 5 in uno spazio didattico dove imparare a contatto con l’opera: a introdurla, un muro virtuale dove vengono spiegate tutte le figure che la compongono, mentre al centro dello spazio campeggia un grande tavolo in rovere massiccio di 150 anni. E a coprire il cartone, un vetro unico, antiriflesso, che offre la possibilità di visioni a distanze diverse. E dietro, lei, l’opera, che il fondatore dell’Ambrosiana, Federico Borromeo, volle da subito, tanto da pagarla la cifra astronomica di 600 lire dell’epoca alla vedova del cugino.
L’esposizione è accompagnata da una pubblicazione bilingue italiano/inglese (Electa editore) con testi di Alberto Rocca, Direttore della Pinacoteca Ambrosiana.
MERAVIGLIOSO!
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